Lo zinco è un metallo molto importante per il nostro corpo, perché serve per il corretto funzionamento di numerosi enzimi. La quantità di questo elemento contenuto nel nostro corpo è variabile. In media si stima che sia tra 1,5 grammi e 3 grammi ed è distribuito in tutti i tessuti, anche se è particolarmente presente nella muscolatura striata.
Esistono delle carenze di zinco? Sono molto rare, perché si trova in quasi tutti i prodotti di origine animale. Diciamo che potrebbe manifestarsi nelle persone che consumano quantità enormi di cereali integrali, legumi o in chi segue una dieta vegetariana molto rigida. Una precisazione: normalmente i vegetariani hanno un’alimentazione consapevole e assai salutare, sono coloro che s’improvvisano vegetariani a mettere a rischio la salute.
La mancanza di zinco può avere anche un’altra causa, ovvero l’incapacità del corpo di assorbirlo correttamente o l’utilizzo di alcuni specifici farmaci. Quali sono i sintomi? C’è un calo dell’appetito, si sentono meno i sapori, una forte stanchezza, alterazioni della vista e della pelle.
Quello che però maggiormente ci interessa sono le proprietà di questa sostanza: funziona come antiossidante, stimola il gusto e l’olfatto, promuove uno sviluppo regolare (anche del feto), favorisce la cicatrizzazione delle ferite, la sintesi del Dna e Rna e regolarizza il livello ematico della vitamina A.
Quali sono i cibi ricchi di zinco? Come abbiamo accennato i prodotti di origine animale ne sono particolarmente ricchi. Lo trovate quindi in gran quantità nella carne bovina, ovina, suina, ma anche nelle noci, nei funghi, nel tuorlo dell’uovo, nelle ostriche, nei cereali. Sui cereali c’è da fare una riflessione: se da un lato contengono questo metallo, dall’altro ne riducono l’assorbimento a causa della presenza di fitati e fibre. Sono d’ostacolo anche il calcio e alcune proteine del latte come la caseina.
Quanto zinco bisogna assumere quotidianamente? La dose cambia in base all’età e al sesso. Nella donna e negli anziani la media dovrebbe essere circa 15 mg, gli uomini e le donne durante l’allattamento dovrebbero assumerne tra i 18 e i 25 mg e i bambini 10 mg.
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