La dieta mediterranea ha compiuto il miracolo, allungando le aspettative di vita. Questo almeno quanto risulta dall’ultima indagine Istat. All’interno di questo regime alimentare c’è però un elemento principe: la vitamina E che sembra essere responsabile della salute di molti anziani. A sostenerlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Age and Ageing, che rivela come una buona supplementazione di vitamina E possa rendere l’uomo più longevo.
C’è però un limite di età? La E è molto efficace superati i 65 anni, per quelli più giovane non ha, in questo senso, molto valore. Ricordiamo che è una vitamina antiossidante, protegge i lipidi delle membrane cellulari l’LDL (lipoproteine a bassa densità), principale bersaglio dei radicali liberi. Le fonti principali sono oli vegetali spremuti a freddo (come soia, arachidi, mais, olive), nel tuorlo d’uovo, nei semi interi e noci.
È quindi molto importante per la salute in generale, ma per quanto riguarda la lunga vita ha effetto solo per coloro che sono a un passo dalla meta. Il dottor Harri Hemila, insieme al Professor Jaakko Kaprio della Finlandia, hanno analizzato il valore della E su oltre 10 mila persona, di età compresa dai 65 in poi. Ecco che forse si può spiegare come mai sia stata una soglia. Tra coloro che avevano più di 70 anni, la mortalità si è dimostrata ridotta del 25%. I ricercatori hanno commentato:
Se la vitamina influenza la durata della vita, è possibile che un vantaggio sui partecipanti più anziani potrebbe essere camuffato dalla grande maggioranza di partecipanti mezza età che partecipavano allo studio
Ovviamente è importante che la E sia combinata con una buona alimentazione, uno stile di vita sano (per esempio un po’ di moto e non fumare) e con l’assunzione di un corretto apporto vitaminico. Mi raccomando, gli stessi ricercatori hanno evidenziato che non si può sostituire la vitamina E con cure mediche o pensare che risolva ogni problema di salute.
[Fonte: LaStampa]