A mettere in dubbio la necessità di ricorrere agli integratori vitaminici in capsule per sopperire a una carenza di vitamina D, sono i ricercatori della Boston University con uno studio finanziato, oltre che dall’Istituto Nazionale della Salute, anche dal Beverage Institute for Health & Wellness, una divisione della Coca Cola del Nord America.
Secondo i ricercatori un succo d’arancia addizionato di vitamina D2 e D3 sarebbe in grado di far aumentare la concentrazione di queste sostanze nei livelli ematici al pari di una cura con integratori in capsule. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, è stato condotto su oltre 100 adulti sani di età compresa tra i 18 e gli 84 anni. Si è trattato di uno studio randomizzato e controllato con placebo.
Il dott. Michael Holick e colleghi hanno suddiviso i partecipanti i sei gruppi formati da 15 e 20 persone. Una volta suddivisi in gruppi, ai volontari è stato da assumere del succo d’arancia o delle capsule. Alcuni gruppi hanno ricevuto insieme al succo o alle capsule una dose di vitamina D2 e D3. I gruppi rimanenti hanno ricevuto anch’essi il succo d’arancia e le capsule contenenti però un placebo. Il tutto per undici settimane consecutive. L’analisi dei dati raccolti ha mostrato che all’inizio dello studio il 64% dei partecipanti presentava una carenza di vitamina D con una presenza nel sangue inferiore a 20 nanogrammi per millilitro.
Al termine dello studio i livelli di vitamine non mostravano differenze tra le persone che avevano ricevuto il succo arricchito e coloro che avevano assunto le capsule. A motivo di ciò i ricercatori ritengono che bere succo d’arancia arricchito con queste vitamine possa fare lo stesso effetto che l’assumere integratori in capsule. Tuttavia, come spiega il dott. Holick
“Non è noto se la vitamina D è biodisponibile con il succo d’arancia così come con gli integratori”.