E’ sostenibile veganuary, il mese interamente vegano? In realtà il suo nome è legato all’omonima associazione che invita, per il mese di gennaio, le persone a seguire una dieta priva di prodotti animali. Quel che viene spontaneo chiedersi: è adatta a tutti? E’ sostenibile dal punto di vista economico, della salute e dell’ambiente?
Meno carne ma non deve essere moda
Per quest’ultima domanda la risposta è positiva praticamente senza eccezioni: meno consumo di carne, meno allevamenti, meno CO2 prodotta. Quel che bisogna domandarsi è se sia un regime valido da seguire per tutti sul breve e sul lungo periodo. Va detto che il successo di questa iniziativa è aumentato con gli anni: nel 2021 venne registrato un aumento del 28% delle persone che parteciparono e decisero di vivere almeno un mese da vegano o da vegetariano. La vera perplessità di alcuni nutrizionisti in merito a veganuary è che piuttosto che a uno stile di vita che punti alla salute e al benessere, dalle persone questa iniziativa venga considerata una moda e come tale portata avanti con poco riguardo nei confronti delle necessità dell’organismo.
Di solito quando si parla di dieta vegana, si parla di un regime alimentare che prevede un maggiore consumo di verdura, frutta, legumi, cereali integrali e frutta secca che non comprende l’assunzione di cibi di origine animali: si tratta di un approccio sostenibile principalmente per le persone sane e non affette da patologie e deve essere comunque e in ogni caso ben bilanciata, riuscendo a fornire all’organismo i nutrenti di cui necessita per funzionare in modo adeguato.
Scegliere vegano in maniera equilibrata
Sfruttare veganuary per avvicinarsi a uno stile alimentare migliore non è sbagliato, ma bisogna comprendere quanto passare a una dieta senza carne sia capace di cambiare completamente l’alimentazione di una persona. E non si tratta solo di rinunce per via della non fattibilità d’uso di ingredienti animali ma anche del gusto e soprattutto di quelle che sono le necessità fisiologiche della persona in base al suo stato di salute. Senza poi contare il maggiore tempo necessario per cucinare e il volume degli alimenti da consumare per ottenere gli stessi nutrienti.
Di certo dopo la prova del gennaio vegano si potrebbe anche riuscire a seguire, pur senza rinunciare alla carne sul lungo periodo, un regime alimentare più sano e questa è una buona cosa. Qualsiasi sia la scelta è importante fare attenzione a non cadere nella trappola di carenze importanti. Il calcio, lo zinco, il ferro come anche la vitamina D e B12 sono elementi assenti o scarsi negli elementi vegetali, come anche gli acidi grassi omega 3: nel caso si voglia proseguire con la dieta vegana diventa importante farsi prescrivere integrazioni e più generalmente farsi seguire da un nutrizionista.