Oggi torniamo a parlare di piante dalle proprietà benefiche e curative, e lo facciamo con il trifoglio rosso, botanicamente Trifolium pratense, un’erba perenne coltivata in tutto il mondo proprio per le sue virtù curative, che sono numerose e importanti; il trifoglio rosso è usato fin dall’antichità per combattere molti disturbi e ancora oggi è molto impiegato in fitoterapia perché è un rimedio naturale estremamente efficace; cerchiamo, quindi, di capire meglio quali sono le proprietà benefiche del trifoglio rosso.
Trifoglio rosso, le proprietà
Il trifoglio rosso contiene vitamine, minerali e altre sostanze nutritive utili per la salute dell’organismo, come la niacina e la tiamina; possiede proprietà antispasmodiche, lassative, diuretiche, detergenti, sedative, toniche ed espettoranti; è utile per la salute della pelle e per curare l’osteoporosi; inoltre, il trifoglio rosso è ottimo contro i radicali liberi: basti pensare che il suo potere antiossidante è di tre volte superiore a quello della vitamina C.
Nel trifoglio rosso sono presenti quattro diversi isoflavoni: genisteina, daidzeina, formononetina e biochanina A, delle sostanze che si legano ai recettori degli estrogeni comportandosi come antagonisti e, quindi proteggendo l’organismo dallo sviluppo di tumori ormonodipendenti, dai disturbi legati alla menopausa, dalle malattie legate alla menopausa e dall’osteoporosi.
Ancora, il trifoglio rosso è utile per la salute del seno, per attenuare la sindrome premestruale, per migliorare la circolazione del sangue e ridurre la possibilità di coaguli e di placche arteriose grazie alla presenza delle cumarine, delle sostanze che servono a mantenere il sangue fluido e pulito, per abbassare i livelli di colesterolo cattivo e per aumentare la fertilità.
A proposito di quest’ultimo punto, pare infatti che il trifoglio rosso sia considerato da secoli un rimedio erboristico naturale utile per favorire la fertilità, grazie alla sua attività simile a quella degli estrogeni nel processo produttivo femminile, ma non solo; pare, infatti, che questa pianta sia utile anche per la disfunzione erettile maschile per la massiccia presenza di fitoestrogeni protettivi e di sostanze che favoriscono l’ossido nitrico, la cui azione sui vasi sanguigni e simile a quella dei farmaci contro l’impotenza. Da non dimenticare, inoltre, anche il fatto che il trifoglio rosso è un rimedio naturale contro l’ipertrofia della prostata e il cancro che ne può derivare.
Trifoglio rosso e menopausa
Come dicevamo all’inizio, la proprietà più nota del trifoglio rosso è quella di essere un ottimo rimedio naturale contro i disturbi legati alla menopausa e alla pre-menopausa, grazie al contenuto di isoflavoni, dei componenti che agiscono in modo simile agli estrogeni del corpo imitandone l’operato e, quindi, diminuendo i sintomi della menopausa; in particolare, è utile per contrastare vampate, impoverimento del tessuto osseo sudorazione notturna, secchezza vaginale, sbalzi d’umore e irritabilità; inoltre, pare essere utile anche per contrastare la depressione provocata dalla post-menopausa.
Trifoglio rosso, posologia
Il trifoglio rosso si trova in farmacia sotto forma di capsule o fiale, o in erboristeria come tintura madre oppure essiccato da usare per preparare degli infusi; può essere acquistato con o senza ricetta medica ma, come per tutti i rimedi fitoterapici, è bene consultare un esperto prima di assumerlo.
Le dosi dipendono dal disturbo che si intende curare ma, generalmente, il dosaggio consigliato sotto forma di polvere è di 1000-3000 mg al giorno. Il trifoglio rosso può essere usato anche in cucina, e i in particolare i boccioli e le foglie per preparare ottime e salutari zuppe e deliziosi risotti.
Trifoglio rosso, controindicazioni
Per quanto riguarda le controindicazioni, il trifoglio rosso non è adatto per le donne incinte o per chi soffre di patologie come l’endometriosi, tumori del seno, delle ovaie de dell’utero a causa dei possibili effetti estrogenici; ne è sconsigliata l’assunzione anche agli uomini che soffrono di carcinoma della prostata a meno che non sia il medico a prescriverlo. Infine, il trifoglio rosso non è consigliato durante l’allattamento e la prima infanzia.
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