Trattamenti anticellulite promossi dal Css, ma serve un Osservatorio

La cellulite è sicuramente l’inestetismo più odiato dalle donne e sono numerosi i trattamenti per combattere la buccia d’arancia. Qualche mese fa la Francia ha messo al bando tutti gli interventi per eliminare la ritenzione idrica scatenando una grande polemica anche tra gli esperti italiani: ma sono davvero così pericolosi?

Dalla mesoterapia alla pressoterapia, dalla crioterapia alla carbossiterapia. Tutti trattamenti ormai molto comuni che le signore, con buoni risultati, utilizzano quotidianamente. Secondo Francesco Martini, sottosegretario alla Salute, ha reso noto quanto ha deciso il Consiglio superiore di sanità: non c’è la necessità di vietare certe procedure cosmetiche, ma ci devono essere controlli più specifici.

Prima cosa, bisogna controllare il cocktail di farmaci che vengono iniettati, poi è fondamentale che certe tecniche siano operate solo da medici esperti e non da estetisti o pseudo professionisti in centri estetici non correttamente abilitati. Ricordiamo, per correttezza, che nel nostro Paese non ci sono state denunce di complicanze gravi di lisi adipocitaria. Come per la chirurgia estetetica, anche in questo settore c’è bisogno di un po’ più di severità perché non si parla solo di bellezza, ma soprattutto di salute.

 

Ho richiesto la formulazione di un Parere sulle tecniche di lipolisi al Css, per verificare che esse non comportassero reali rischi per la salute dei cittadini e per fornire una corretta informazione sulla materia in modo da non creare allarmismi conseguenti a possibili informazioni fuorvianti.

 

Ha spiegato Martini che ha comunicato che verrà istituito un Osservatorio, collegato con alcuni uffici competenti del Ministero della Salute, al fine di verificare che i trattamenti siano svolti nel modo più corretto possibile. È questa una cosa molto saggia, perché i problemi e le crisi non vanno eliminati, ma gestiti. Ci sono trattamenti come la “meso” estremamente importanti e molto usati, sarebbe un peccato privare le persone di certe misure.

 

 

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