Tisana al fucus diuretica e snellente

Il fucus (Fucus vesciculosus) è un’alga marina che cresce lungo le coste dei mari temperati e freddi dell’emisfero Nord e nel canale della Manica. A scopo fitoterapico si utilizza il tallo dopo l’essicazione. Il fucus viene sfruttato soprattutto per le sue proprietà dimagranti. Vediamo meglio a cosa serve e come preparare la tisana snellente.

Fucus

Il fucus deve le sue proprietà dimagranti e snellenti all’elevato contenuto di iodio, che come saprete già è un elemento indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide. Gli ormoni tiroidei, infatti, influenzano il metabolismo energetico, determinando l’efficienza nell’uso dei nutrienti da parte dell’organismo, ma anche la perdita o l’aumento di peso corporeo. Per tali motivi il fucus viene impiegato per favorire il dimagrimento. Inoltre, vanta anche proprietà lassative dal momento che gli alginati in esso contenuti richiamano acqua nel lume dell’intestino, favorendo l’idratazione delle feci, che “gonfiandosi”, facilitano la peristalsi.

Per preparare la tisana di fucus procedete in questo modo: in un contenitore di vetro o di latta miscelate 50 g di fucus, 20 g di foglie di ciliegio, 20 g di foglie di malva e 15 g di foglie di betulla. Fate bollire 1 tazza di acqua bollente e lasciate in infusione per 5 minuti 2 cucchiaini della miscela preparata. Filtrate e bevete. Eventualmente, per rendere il sapore più gradevole potete aggiungere 1 cucchiaino di miele. Potete bere la tisana 2 volte al giorno.

Attenzione, però, sebbene il fucus sia generalmente ben tollerato, è ricchissimo di iodio e se assunto in quantità eccessive può causare un ipertiroidismo transitorio (i sintomi sono ipertensione arteriosa, tachicardia, tremori, irritabilità e insonnia). Inoltre, è sconsigliato per chi soffre o ha sofferto in passato di disturbi tiroidei, ma anche per chi presenta una familiarità per patologie della tiroide. Il fucus è assolutamente controindicato per in caso di cardiopatie, aritmie, fibrillazione arteriale o ipertensione. È preferibile evitarne l’assunzione anche in gravidanza e durante l’allattamento.

Photo Credits | Heike Rau / Shutterstock.com

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