olio d'oliva contro invecchiamento

L’olio di oliva aiuta a combattere l’invecchiamento cerebrale

I benefici dell’olio d’oliva sono ormai noti a tutti, ma questo prezioso alimento non smette di sorprendici con le sue molteplici proprietà salutari: secondo uno studio condotto dal Cnr di Roma, l’olio d’oliva sarebbe utile per contrastare l’invecchiamento cerebrale. Una scoperta che va ad aggiungersi a tutte quelle che mostrano i vantaggi dell’usare questo olio come condimento.

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acqua e prestazioni cognitive

Bere acqua fa bene al cervello e migliora le prestazioni cognitive

acqua e prestazioni cognitive

L’importanza dell’acqua per l’organismo è ormai nota: medici e nutrizionisti raccomandano di bere molto sia d’estate che d’inverno in modo da mantenere idratati organi e tessuti, ma non solo: secondo una recente ricerca condotta in Inghilterra, bere acqua aiuterebbe il cervello nelle sue prestazioni cognitive.

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Gli alimenti che aiutano a mantenere giovane il cervello

Per mantenere giovane il cervello un aiuto arriverebbe dalla dieta, almeno secondo i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Oregon Health and Sciences University, negli Stati Uniti, e pubblicato on line su “Neurology”; lo studio ha messo in evidenza che la presenza nel sangue ad alti livelli di vitamine del gruppo B, C, D ed E, e di acidi grassi Omega 3 a lunga catena, provocava migliori risultati nei test cognitivi eseguite da persone anziane.

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Binge Drinking in crescita tra i giovanissimi

Gli ultimi dati ISTAT parlano chiaro, in Italia nell’anno 2010 la percentuale di persone che consumano alcool sta andando verso una differenziazione in termini di consumo (consumo giornaliero o consumo sporadico), tipologia di alcolici (vino, birra, superalcolici) ed età. I dati raccolti e presentati in questi giorni, rilevano che rispetto all’anno 2009 si registra un abbassamento di consumatori giornalieri  e un aumento dei consumatori occasionali. 

Per consumatori giornalieri di alcol si intende quelle persone che consumano quantità di alcol ogni giorno mentre il consumatore occasionale beve raramente e solo in alcune situazioni occasionali. Esiste una tipologia di bevitore, osservato negli ultimi anni nella popolazione di giovanissimi, che rientra all’interno di una categoria specifica: il Binge Drinking. Secondo i dati ISTAT, nel 2010, i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni di età, che hanno presentato questo comportamento disfunzionale sono stati circa 116.000. 

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La liquirizia protegge la salute del cervello

Se vi piace mangiare la liquirizia da oggi avete un buon motivo in più per consumarla: pare, infatti che essa contenga una sostanza in grado di proteggere il cervello dalla degenerazione neurale. La scoperta arriva dagli Stati Uniti e in particolare dall’Università del South Carolina, dove un team di ricercatori coordinati dalla Dottoressa Rosemarie Booze.

La sostanza utile per la salute del cervello è la liquiritigenina e, per la sua ricerca, la Dottoressa Booze si è basata sul fatto che questa sostanza è un fitoestrogeno, cioè un composto presente in alcune piante che, grazie alla sua capacità di legarsi ad alcuni recettori del nostro corpo, risulta essere benefico per la salute dell’organismo; non a caso, nella medicina cinese, la liquirizia viene da sempre usata per alleviare i disturbi legati alla menopausa.

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