Chi soffre di stitichezza conosce bene i semi di psillio, ma sembra che non abbiano soltanto un’azione lassativa. Queste mucillagini, infatti, sembra che siano efficaci anche contro la sindrome metabolica, una condizione clinica associata a diversi fattori di rischio quali l’obesità, la sedentarietà, ecc., che aumentano le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari, ictus e diabete. A sostenerlo, è uno studio revisionale della Curtin University di Perth, in Australia, pubblicato su Obesity Review.
psillio
Semi di psillio per combattere la stipsi
Chi soffre di stipsi sa bene quanto è fastidioso questo disturbo e quanto può essere difficile contrastarlo; se nonostante un’alimentazione ricca di fibre e il ricorso a diversi tipi di lassativi, la stitichezza non accenna migliorare, provate ad usare i semi di psillio.
Lo psillio, botanicamente noto con il nome di Plantago ovata, è una pianta erbacea i cui semi vengono usati da sempre come lassativo naturale, in quanto contengono al loro interno una mucillagine che a contatto con l’acqua, in questo caso dello stomaco, aumenta il suo volume e stimola le attività intestinali. I semi di psillio aumentano il volume del contenuto intestinale, ma non favoriscono la fermentazione; proprio per queste sue caratteristiche, lo psillio è ideale per combattere la stipsi, oltre ad avere un ottimo effetto antinfiammatorio sulle mucose dell’intestino e a lenire i disturbi causati dal colon irritabile.
I benefici dello psillio non si esauriscono solo con il miglioramento dell’attività intestinale, infatti le mucillagini dei semi di psillio contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo, riducendo l’assorbimento intestinale dei grassi e degli zuccheri.
Ispaghul, antifame naturale
Se siete a dieta e il vostro problema è una fame irresistibile forse i semi di ispaghul possono darvi una mano; si tratta infatti dei …
Alitosi: come bloccarla con le erbe
L’alito pesante può presentarsi in modo sporadico oppure diventare una sgradita abitudine; in ogni caso, l’alitosi è sempre fonte di disagio, e per eliminarla occorre agire su più fronti.
Per prima cosa è bene rimuovere le cause che possono essere più evidenti come carie o vecchie protesi, ma anche gengiviti ed infezioni che colpiscono bocca e gola, poi controllare il funzionamento di fegato, stomaco, reni e intestino, e infine via libera alle erbe che aiutano ad eliminare l’alitosi.
Spesso l’alito pesante è accompagnato da una sensazione di cattivo gusto in bocca: è il segnale che l’organismo è messo a dura prova dalle tossine, ed è indice del cattivo funzionamento del fegato.