La dieta a punti

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La dieta a punti è stata ideata dal dietologo italiano Guido Razzoli. Obiettivo di questa singolare strategia alimentare è far perdere i chili in eccesso senza troppe rinunce.

Nella dieta a punti ad ogni alimento viene associato un punteggio e a ciascun soggetto viene assegnato, in base al peso corporeo di partenza,  un credito di punti che andrà speso con oculatezza nell’arco della giornata. Il rispetto del punteggio cumulativo giornaliero è l’unico vincolo che occorre rispettare, per il resto è possibile organizzare i pasti come si preferisce (stando però bene attenti a non correre il rischio di arrivare all’ora di cena con tutti punti già spesi).

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La dieta del gruppo sanguigno

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La dieta del gruppo sanguigno è stata ideata dal dottor Peter D’Adamo. Qualcuno la definisce come una teoria a metà tra la scienza e la magia. Infatti questo tipo di regime dietetico si basa sul presupposto che a ciascun gruppo sanguigno corrisponda una predisposizione verso determinati alimenti che andrebbero assolutamente privilegiati per evitare l’insorgere di disturbi di vario tipo.

In particolare, secondo D’Adamo mentre il gruppo 0 trarrebbe numerosi vantaggi dall’assunzione di carne il gruppo A dovrebbe privilegiare una dieta prettamente vegetariana. Diversa invece la situazione per il gruppo B, per il quale è possibile seguire una dieta più varia (mangiando sia carne sia alimenti di origine vegetale) e per il  gruppo AB che può consumare un po’ tutti i cibi ma con moderazione e senza esagerare nel consumare i latticini.

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Le fave: proprietà e valori calorici

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Tra i legumi, le fave sembrano essere le meno caloriche. Per molti secoli sono state considerate come l’alimento dei poveri. In commercio si trovano sia secche sia fresche . Queste ultime si possono mangiare così come sono oppure insieme a formaggi o pane. Quelle secche vengono invece fatte bollire.

Contengono:

Proteine
– Ferro (pensate che quelle secche ne contengono di più delle uova)
Fibra (150 g di fave riescono addirittura a fornire quasi 1/3 di tutta la fibra che ci serve giornalmente)
Sali minerali
Vitamine
Ferro

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Dieta dissociata

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La dieta dissociata è stata messa a punto nel 1911 dal Dottor William Howard Hay ed è nota anche come dieta Hay, dal nome del suo “inventore”, o Food combining.

Questo tipo di regime dietetico si basa sull’assunto, in realtà abbastanza controverso in ambito scientifico, che tipologie di nutrienti differenti vengono digeriti dal nostro organismo secondo meccanismi diversi e contrastanti.

Per questo motivo la loro associazione nel corso dello stesso pasto può determinare l’accumularsi nell’organismo di prodotti della digestione che il corpo non è in grado di smaltire con conseguenze nefaste sulla salute.

Per intenderci, secondo questo principio non è opportuno consumare insieme cibi ricchi di carboidrati e cibi ad alto contenuto di proteine perchè questi ultimi ostacolerebbero la digestione e lo smaltimento dei primi.

Da ciò derivano le cinque regole fondamentali della dieta dissociata:

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La bresaola: ottima per le diete dimagranti

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Vi sembrerà strano ma esiste un salume ritenuto ideale per le diete dimagranti e per l’alimentazione degli sportivi: la bresaola.

Per chi non lo sapesse, la bresaola è carne bovina salata e stagionata ed è un prodotto tipico della Valtellina, certificato IGP (Indicazione Geografica Protetta). Ha un sapore molto particolare e unico. E’ in assoluto il salume più povero di grassi: ne contiene circa il 3%. E’ invece ricco di proteine, ferro, vitamine e minerali. Inoltre, risulta essere facilmente digeribile. E’ sconsigliata, come accade per tutti i tpi di salumi, a chi soffre di pressione alta.

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