Il prosciutto a dieta è meglio cotto o crudo? Questa domanda ce la siamo posti spesso nei periodi in cui siamo particolarmente attenti alle nostre scelte alimentari o seguiamo un vero e proprio regime dietetico. Proviamo a rispondere con un confronto tra i due tipi di prosciutto scoprendo perché e quando è meglio preferire l’uno o l’altro.
Erroneamente si crede che il prosciutto cotto sia più leggero di quello crudo. In realtà il prosciutto cotto mantiene una parte dei grassi nel corso della sua preparazione e può contenere anche una quota di carboidrati se durante la lavorazione sono state aggiunte fecole o farine.
Al contrario il prosciutto crudo ha meno grassi (salvo il grasso visibile che si può asportare prima di consumarlo) e contiene più proteine. Il prosciutto crudo inoltre ha un buon apporto vitaminico, soprattutto vitamine del gruppo B, e un alto valore di minerali.
La scelta tuttavia non è così automatica. Chi soffre di ipertensione infatti farebbe meglio a scegliere il prosciutto cotto che è meno salato, mentre chi soffre di colesterolo alto troverà miglior vantaggio nel consumo del prosciutto crudo. Quest’ultimo infatti contiene più grassi “buoni” come l’acido oleico oltre alla vitamina B6 che aiuta a prevenire i disturbi cardiovascolari.
E le calorie? Il prosciutto crudo contiene circa 470 calorie per 100 grammi di prodotto mentre il prosciutto cotto ne ha appena meno, circa 415, ma come abbiamo visto nel primo caso i nutrienti sono di qualità migliore rispetto al prosciutto cotto. Il consiglio comunque è di sgrassare sempre il prosciutto eliminando il grasso visibile tutto intorno alla fetta prima del consumo. Così il valore calorico complessivo si abbatte notevolmente.
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