Fare attenzione al peso deve essere un impegno di tutti, grandi e piccini, perché dai chili di troppo sono derivare numerose patologie. Un recente studio ha dimostrato che l’obesità raddoppia le probabilità negli uomini che la prostata s’ingrossi, favorendo disturbi urinari e nella sfera più intima. Come mai? Questi sintomi sono causati dalla sindrome metabolica, tipica di chi ha una circonferenza vita decisamente fuori “norma”.
prevenire l’obesità
Obesità, più passano gli anni più aumentano i rischi per la salute
L’obesità è sempre più la piaga del nostro tempo: non è solo un problema estetico come molti tendono ancora a pensare, è soprattutto un rischio reale per la salute, soprattutto a livello cardiovascolare. Un recente studio effettuale dall’Associazione Internazionale di Epidemiologia ha quantificato il danno che subisce la salute di una persona obesa per ogni anno che passa.
Come perdere peso leggendo le etichette degli alimenti
Leggere le etichette dei prodotti alimentari che intendiamo acquistare è un’ottima abitudine consigliata da tutti gli esperti, dato che serve a capire quali sono gli ingredienti e le sostanze che introdurremo nel nostro organismo, senza dimenticare che la lettura delle etichette può essere utile anche per farci risparmiare. A tutto ciò si aggiungono anche i risultati di un recente studio secondo il quale leggere le etichette dei prodotti alimentari può aiutare a tenere sotto controllo il peso.
La buccia della mela aiuta a bruciare i grassi
“Una mela al giorno toglie il medico di torno”, recita un vecchio proverbio, e in effetti le proprietà salutari delle mele sono note a tutti e, fatto più importante non smettono di regalarci piacevoli notizie sulle loro caratteristiche benefiche; l’ultimo, in ordine di tempo, è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Iowa, negli Stati Uniti, che hanno scoperto che nella buccia della mela è presente una sostanza utile per aiutare chi è obeso o in sovrappeso.
Freddo e sovrappeso, esiste un legame?
In inverno, e più generalmente quando fa freddo, la tentazione di consumare cibi più ricchi rispetto alla bella stagione è maggiore, il che non è positivo per la linea ma non solo per la quantità di calorie ingerite: secondo un recente studio, il fatto che quando fuori fa freddo tendiamo a restare chiusi a lungo in ambienti riscaldati, sarebbe dannoso per la nostra linea.
L’insonnia aumenta l’appetito e favorisce l’obesità
Dormire bene è come un buon ricostituente, migliora l’umore e dona forza al fisico. Sono molte, però, le persone che passano notti molto disturbate, magari perché soffrono di insonnia o sono vittime durante il giorno micro-sonni, che rubano tempo al riposo notturno. Oltre all’evidente fastidio, non dormire bene ha delle conseguenze anche sul corpo, e nello specifico sul peso e sul metabolismo.
Terzo Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, da mercoledì 30 novembre in Bocconi
Torna l’appuntamento annuale con il Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, alla terza edizione. L’expo si svolgerà all’Università Bocconi di Milano dal 30 novembre al primo dicembre. Come sempre durante l’evento si tratteranno i grandi temi legati alla carenza di cibo, alla salute e alla sostenibilità di alcuni modelli sociali ed economici. Sarà anche l’occasione per fare alcune ipotesi sul futuro.
Bimbi obesi a causa della crisi
Mangiare bene per stare bene. Questo dovrebbe essere uno slogan da attaccare proprio sul frigorifero di casa e su cui riflettere ogni giorno. In realtà, il cibo spesso non è un mezzo conservarsi in salute, ma qualcosa con cui riempirsi e trovare soddisfazione a breve termine. Inoltre, con la crisi economica, quest’ultima soluzione è ancora più evidente. Il risultato? L’obesità dilaga a vista d’occhio proprio nei paesi più colpiti dalla recessione.
Obesity Day 2011: gli esperti spiegano come dimagrire
L’obesità è una delle piaghe a della società moderna: secondo recenti stime, quasi la metà degli italiani è obesa o in sensibile sovrappeso; secondo gli esperti, questi numeri sono destinati ad aumentare, a meno di non intervenire con una corretta educazione alimentare e un sano stile di vita; proprio in quest’ottica si colloca l’Obesity Day che si svolgerà lunedì 10 ottobre in molti ospedali italiani.
Oggi è Giornata europea per la lotta all’obesità
Quella di oggi non è una giornata come tutte, non è un semplice sabato di fine maggio perfetto per riposarsi e magari iniziare a prendere qualche raggio di sole. Oggi, antenne aperte, è il momento giusto per informarsi e prendersi cura della propria salute. Si celebra, infatti, la Giornata europea per la lotta all’obesità. Parliamo spesso di chili e sovrappeso, di alimentazione corretta e di stile di vita, ma i numeri continuano a essere sconfortanti: un quarto dei bambini a 9 anni è già grasso, così come il 42% dei nostri connazionali ha qualche chilo di troppo, il 32% è in sovrappeso e l’11% obeso.
Tradotto in numero, significa che ci sono 4.700.000 persone obese. Ma la cosa che più preoccupa sta nel fatto che nonostante le campagne informative e i progetti educativi, le stime da tre anni non danno alcun segno di miglioramento, almeno secondo il Sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
Fisico a mela o a pera? Il rischio infarto è lo stesso
Qualche ricerca tempo fa aveva sostenuto che avere un fisico a mela fosse pericoloso per la salute. Questa struttura potrebbe causare un aumento del pericolo d’ictus e d’infarto, rispetto a chi ha il fisico a pera (ovvero con i fianchi molto larghi e il resto del corpo pressoché normali). Secondo una ricerca guidata dall’University of Cambridge (GB), questa differenza non esiste: i rischi sono gli stessi.
Lo dimostra un’analisi internazionale svolta da 200 scienziati provenienti da 17 Paesi, su 220 mila adulti. In principio, alcuni esperti hanno sostenuto che le persone con “obesità centrale” presentano un rischio tre volte maggiore di subire un attacco cardiaco rispetto alle persone con obesità generale (indicata dall’indice di massa corporea).
Perdere peso con zuppe e minestre
Per dimagrire, bisogna mangiare zuppe e minestre. È una strategia questa già collaudata, tanto che sui giornali e su internet impazzano le diete liquide. Ora però arriva la conferma scientifica che questo metodo per perdere peso ha davvero effetti molto positivi sul girovita. A dirlo è uno studio pubblicato dal Journal of the American Dietetic Association che ha verificato come la frequenza del consumo di zuppe è inversamente associato all’Indice di Massa Corporea. Ma c’è di più. Quello che colpisce maggiormente è il fatto che le zuppe rendono più sottile la circonferenza vita e i fianchi.
Insomma, le zuppe sono un valido strumento anti-obesità. Ricordiamo che il grasso addominale, infatti, è uno dei primi indizi della sindrome metabolica. Ma come mai sono così efficaci? Ci sono diversi motivi, prima di tutto le zuppe hanno un apporto calorico davvero minimo.
Obesità, l’Italia è uno dei Paesi più magri d’Europa
Si parla sempre più spesso di obesità e dei relativi problemi di salute. Nonostante sia cresciuta l’informazione sui rischi dettati dai chili di troppo, sono ancora tante, anzi, troppe le persone con gravi problemi di peso. Health at a Glance Europe 2010, un nuovo report commissionato dall’Ocse e dalla Commissione europea, ha confermato un trend davvero preoccupante: più della metà degli abitanti del Vecchio Continente è in sovrappeso o ‘oversize‘, con un tasso di obesità che è addirittura raddoppiato negli ultimi 20 anni nella maggior parte degli Stati membri.
Questa è la fotografia drammatica dell’Europa, per fortuna l’Italia ha un primato positivo. È infatti, tra i Paesi più magri, con un tasso di obesità tra adulti XXL che si attesta al 9,9% della popolazione. Prima di noi c’è la Romania (7,9%) e la Svizzera (8,1%). In fondo alla classifica troviamo, la Gran Bretagna (24,5%), l’Irlanda (23%), Malta (22,3%) e Islanda (20,1%).
La dieta danese per prevenire l’obesità
E’ stata battezzata dieta danese ma in realtà non ha nulla a che vedere con la cucina tipica del piccolo regno affacciato sul mar Baltico; il programma alimentare di cui stiamo per parlarvi deve infatti questo appellativo al fatto di essere stata “messa a punto” presso la Faculty of Life Sciences dell’Università di Copenaghen da un gruppo di ricercatori il cui obiettivo era quello di individuare il corretto equilibrio tra apporto proteico e fattore glicemico al fine di prevenire l’obesità.
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medecine, è stato condotto in collaborazione con altri otto centri di ricerca europei ed ha visto coinvolto un campione di 772 famiglie in tutti i paesi dell’Unione i cui membri erano in sovrappeso. Tutti hanno seguito il regime dietetico indicato per otto settimane conseguendo un dimagrimento di circa 11 chili.
Obesità, il periodo critico è dopo l’adolescenza
Secondo uno studio condotto in Australia il periodo di vita più critico per l’insorgenza dell’obesità è rappresentato dal passaggio dall’adolescenza alla prima età adulta. E’ in questa fase infatti che l’ago della bilancia rischia di spostarsi in avanti di molto e in maniera irrimediabile.
L’indagine ha preso in considerazione un campione di 1500 giovani monitorati dalla adolescenza fino alla prima età adulta (dai 14 ai 24 anni). Durante l’arco di tempo considerato la percentuale di coloro che erano in sovrappeso è passata dal 20 al 33 per cento, mentre il tasso di obesità è salito, nello stesso periodo, dal 3.6 al 6.7 per cento. Il dato sconfortante è che ben il 40% dei giovani adulti in sovrappeso non lo era mai stato durante l’adolescenza e l’80% aveva avuto per almeno un periodo precedente un peso del tutto nella norma.
Mangiare sano, 4 italiani su 10 vorrebbero cambiare alimentazione
Condurre una vita più sana e avere un’alimentazione curata. È questo il desiderio di tanti italiani, peccato poi che tra dire e fare c’è di mezzo un sacco di cibo spazzatura. Da quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani, la quota di persone consapevole è pari al 37% degli italiani (quasi 4 su 10), percentuale che sale al 40,5% tra i 30-44enni, ad oltre il 40% tra le donne e sopra il 43% tra le casalinghe. Questo è il quadro che è stato dipinto in occasione dell’Obesity Day, attualmente in corso in tutta Italia, e promosso dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) per combattere l’obesità nel nostro Paese dove 1 persona su 3 è in sovrappeso e 1 su 10 è addirittura obesa.
Forse però desiderare non è sufficiente, ci vuole una cultura del cibo in grado di correggere certe abitudini poco salutari. Gli italiani “frustrati” sono, secondo la Coldiretti, in numero superiore a quelli (33%) che dichiarano di seguire una dieta sana perché l’alimentazione è tra i fattori importanti per la salute, e sono soprattutto gli anziani (40,3%) e i laureati (37,6%) a praticare questa tendenza salutista.
Obesity day 2010, lotta al sovrappeso
Domenica e lunedì in tutta Italia si svolgerà l’Obesity Day, la giornata organizzata dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Aid) per sensibilizzare i cittadini sui rischi dell’obesità del sovrappeso. Purtroppo il quadro generale delle singole regioni sta peggiorando e il numero di bambini in eccesso di peso è in continuo aumento. La Campania è in una situazione drammatica, ormai posizionata come fanalino di coda del Paese: 18 bambini su cento sono in sovrappeso e 21 obesi,si attesta invece la percentuale delle donne obese (ferma al 24%), mentre è aumentata il numero di maschi (dal 19 è passata al 25%). La fotografia nazionale, invece, identifica che 24 persone sono in sovrappeso e 12 obese. Un esercito di 138 mila piccoli in eccesso sulla bilancia. Dal 2000 a oggi, quindi in soli 10 anni, i dati non hanno fornito un complessivo segno di miglioramento.
Su tutto il territorio italiano 200 centri dietetici pubblici saranno a disposizione di quanti vorranno ricevere informazioni sulla cura e la prevenzione dell’obesità. Gli specialisti saranno pronti a fornire consigli sulle corrette modalità nutrizionali per perdere peso, informando sui rischi conseguenti all’obesità e soprattutto suggerendo i corretti stili di vita da adottare.
Obesità infantile, l’esempio dei genitori è fondamentale
L’obesità infantile colpisce in Italia un bambino su quattro; mentre sono piuttosto rari i casi di obesità dovuti ad alterazioni ormonali quali ipotiroidismo o disfunzioni surrenali, tra le cause più diffuse di questa patologia troviamo fattori quali una cattiva alimentazione, una ridotta attività fisica e determinanti di tipo genetico/familiare.
D’altra parte l’obesità può essere considerata un problema in cui elementi di natura ereditaria interagiscono con fattori di tipo ambientale e, secondo un’indagine condotta dall’ISTAT qualche anno fa, circa il 25% dei bambini ed adolescenti in sovrappeso ha un genitore a propria volta obeso o in sovrappeso, mentre il 34% di essi ha entrambi i genitori nella medesima condizione.
Proprio questo dato ci aiuta a comprendere come, in assenza di patologie che possono causare l’insorgenza di obesità e sovrappeso, l’educazione alimentare impartita in primo luogo dai genitori sia fondamentale per combattere quella che si configura sempre più chiaramente come un’emergenza sanitaria mondiale.