La dieta per chi soffre di pressione bassa

Si parla sempre di ipertensione ma non si pensa abbastanza a chi invece soffre del disturbo opposto, cioè la pressione arteriosa bassa. In genere questo disturbo si amplifica con il caldo e non è raro sentirsi spossati, stanchi e deboli, o nei peggiori casi avere nausea o annebbiamento della vista. Ci sono però alcuni cibi che vi possono aiutare quando la pressione arteriosa scende sotto i 90/60 mm Hg.

Un primo consiglio è mangiare alimenti ricchi di sali minerali e in particolare di potassio, come albicocche secche, cacao fondente, fagioli bianchi, patate, spinaci, zucche e zucchine, banane, uva essiccata e mandorle. Anche le verdure a foglia verde, la frutta oleosa come le mandorle e i pistacchi, il riso integrale, sono ottime fonti di magnesio. Un altro alimento che può aiutare molto chi soffre di pressione bassa è la liquirizia, che contiene una sostanza detta glicirizzina che favorisce l’aumento della pressione sanguigna. Masticatene un bastoncino quando vi sentite giù. Caffè, thè e cacao sono altri alimenti utili.

> CALDO E PRESSIONE BASSA, DIETA E COSA MANGIARE?

Il sale, si sa favorisce l’aumento della pressione. Se quindi sentite di stare perdendo le forze può essere utile mangiare cibi molto salati come il parmigiano reggiano o il prosciutto. Anche i cracker salati in superficie vi possono aiutare a stare meglio in tempi brevi.

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Come sempre, è indispensabile vere molta acqua, ma non quella povera di sodio che potrebbe farvi stare male. Per gli psuntini, optate per un centrifugato di verdura, che aiuta a combattere la disidratazione e vi fa il pieno di vitamine e sali minerali.

> OMEGA 3 CONTRO LA PRESSIONE ALTA

Attenzione agli alimenti che favoriscono la pressione bassa come gli alcolici e il vino che funzionando da vasodilatatori, fanno scendere ancora di più la pressione sanguigna.

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Omega 3 contro la pressione alta

Arriva inaspettato un aiuto dagli omega 3 contro la pressione alta: lo afferma una recente indagine scientifica che il ricercatore Mark Filipovic, dell’Università di Zurigo, ha presentato nel corso delle ultime American Heart Association’s Scientific Sessions 2016.

omega 3 contro la pressione alta

La ricerca ha dimostrato che una dieta ricca di omega 3, elementi contenuti soprattutto in alimenti quali noci, avocado o salmone, può fornire un aiuto notevole nella battaglia contro la pressione alta, e ciò è particolarmente vero nelle fasce di età più giovani.

Lo studio ha esaminato un totale di 2.036 giovani adulti e sani rilevando la presenza e la quantità di omega 3 nel sangue e correlandole con una serie di misurazioni della pressione arteriosa. I partecipanti allo studio sono poi stati suddivisi in quattro gruppi sulla base di questi valori, separandoli sulla base dei diversi livelli di omega 3 nel sangue.

Il risultato ha dimostrato che chi ha livelli più alti di omega 3 può vantare anche livelli di pressione arteriosa più bassi, sia per quanto riguarda la massima che relativamente alla minima. La ricerca non dimostra ancora l’esistenza di un rapporto causa effetto diretto tra i due dati ma lascia supporre che un maggiore consumo di omega 3 può avere una correlazione importante con il mantenimento della pressione bassa, sicuramente sotto livelli di guardia e tra la popolazione più giovane.

Questo piccolo traguardo rappresenta una tappa importante per gli scienziati e per far proseguire le indagini in merito, ma anche per tutti noi consumatori che siamo incentivati da un motivo in più ad arricchire le nostre diete di questo acido grasso essenziale così importante per la salute.

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La dieta per abbassare la pressione

Ci sono diete per dimagrire e altre per aiutare gli sportivi ad aumentare la massa muscolare ma ci sono anche regimi alimentari utili a migliorare la salute ed è il caso della dieta per abbassare la pressione.

dieta per abbassare la pressione

L’ipertensione è una patologia molto diffusa e tra le diete che sono considerate più utili per tenere sotto controllo la pressione arteriosa c’è la dieta DASH. Il suo nome deriva da un acronimo che significa Dietary Approaches to Stop Hypertension, letteralmente approcci dietetici contro l’ipertensione.

Si tratta di un regime alimentare studiato per essere semplice da seguire, attento all’aspetto nutrizionale e contemporaneamente utile per combattere la pressione alta. Alla base della dieta ci sono frutta e verdura di stagione, cereali integrali, latticini poveri di grassi e carne magra.

Si limitano o si evitano invece carni rosse, dolci e cibi troppo grassi. Pur essendo stato ideata da un team di nutrizionisti americani, questa dieta non è in disaccordo con i principi di base della dieta mediterranea della nostra tradizione.

Lo scopo è la promozione di un regime alimentare sano e completo, ben equilibrato, con tutti i nutrienti necessari per il buon funzionamento dell’organismo e la scelta di grassi di buona qualità provenienti soprattutto da olio extravergine di oliva e frutta secca, riducendo grassi animali e zuccheri raffinati.

Di pari passo bisogna limitare il consumo di alcolici e ridurre il sodio, non solo riducendo il sale come condimento (da sostituire con aceto, succo di limone ed erbe aromatiche) ma anche limitando o eliminando il consumo di alimenti trasformati che ne sono ricchi come i salumi o le conserve. Di contro va aumentata la quantità di potassio, che si assume attraverso ricche porzioni di frutta e verdure.

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Kiwi, un alleato contro la pressione alta

Il kiwi è un frutto che in modo prepotente è entrato nella nostra tradizione. Si sa che il suo contenuto di vitamina C è superiore a quello di un arancio e che ha proprietà lassative. In realtà, i benefici che apporta questo prodotto al nostro corpo sono davvero numerosi. Per esempio, uno studio presentato in occasione della riunione scientifica dell’American Heart Association a Orlando, in Florida, consiglia il consumo di kiwi per abbassare la pressione.

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5 cibi da eliminare se soffri di ipertensione

L’ipertensione è un disturbo abbastanza diffuso e spesso legato a un affaticamento cardiaco, al sovrappeso e a uno stile di vita poco sano. Si parla di pressione alta quando la minima è superiore a 90 mmHg e la massima a 140 mmHg. Il modo migliore per prevenire il problema, oltre a fare un po’ di sport, è fare attenzione alla dieta. Quali sono quindi i 5 cibi da eliminare se soffri di ipertensione?

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Cosa mangiare per abbassare la pressione sanguigna

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L’ipertensione è un disturbo molto diffuso, non a caso è una delle malattie più diffuse nel nostro Paese (ne soffre 1 adulto su 3). Chi ha la pressione alta deve fare molta attenzione alla dieta e moderare in modo particolare il consumo di sale e di tutti gli alimenti che lo contengono in quantità elevate. Vediamo insieme quali sono gli alimenti da evitare e quelli amici della salute.

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Dieta Dash contro l’ipertensione

Secondo le stime, in Italia sono oltre 10 milioni le persone ipertese e con valori di pressione arteriosa superiori alla norma; l’ipertensione, infatti, è una malattia molto diffusa di cui soffrono il 21% degli uomini e il 24% delle donne. Per combattere questa patologia, un aiuto arriva dall’alimentazione e nello specifico da un regime alimentare, ovvero la dieta Dash.

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La verdura come primo piatto riduce le calorie e la glicemia

 

Esiste un pasto ideale? È ovvio che sì. È davvero molto importante che la dieta quotidiana sia ben bilanciata. Dai ricercatori dell’Università di Osaka (Giappone) arriva il consiglio di usare un trucchetto: mangiare una buona dose di verdura prima di cominciare: invece, del solito primo o dell’antipasto, una bella insalatona. In tanti ristoranti già si fa.

Questa strategia serve per saziare, diminuire di conseguenza le calorie che verranno poi ingerite durante il pasto e controllare la glicemia nei casi di diabete di tipo 2. Non è poi un sacrificio così grande. Molte persone consumano l’insalata o le verdure come contorno o alla fine del pasto, basta solo spostare l’ordine delle portate. Si è giunti a questa tesi dopo aver monitorato un gruppo di pazienti diabetici.

I medici si sono accorti che queste persone avevano livelli di glicemia più bassi quando la verdura veniva mangiata all’inizio del pranzo o della cena. Così si è deciso di fare uno studio un po’ più approfondito. I medici hanno raccolto due gruppi di volontari diabetici: al primo è stato fatto seguire il metodo «verdura prima, carboidrati poi», al secondo invece la tecnica più complicata chiamata «razioni di scambio».

Quali sono stati i risultati? Dopo un anno bisogna dire che entrambe le diete hanno abbastanza funzionato. Sicuramente quella che ha portato livelli di benefici maggiori è stata la prima che ha mostrato una riduzione dell’emoglobina glicata, ma anche della pressione e dei livelli dei lipidi plasmatici. Gabriele Riccardi, presidente Società italiana di diabetologia ha commentato:

Iniziare il pasto con delle verdure, molto voluminose ma poco caloriche comporta una dilatazione dello stomaco e, quindi, un importante stimolo alla sazietà che, a sua volta, induce a ridurre la successiva assunzione di cibi più ricchi di energie e causa dell’innalzamento della glicemia soprattutto nelle persone con diabete. Attenzione, però: perché questo segnale arrivi al cervello occorrono almeno 15 minuti quindi è bene “prendere tempo” tra una portata e l’altra e masticare a lungo ogni boccone.

[Fonte: Corriere]

Colesterolo, un aiuto dal pomodoro

Il pomodoro è un alleato prezioso contro il colesterolo e la pressione alta. Il merito è del licopene, un potente antiossidante di cui il pomodoro è particolarmente ricco, e che aumenta la sua efficacia se viene cotto. A sostenerlo, è una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia, pubblicata su “Maturitas”.

Il team di esperti, infatti, ha scoperto che il licopene, assunto nella misura di 50 grammi di concentrato di pomodoro al giorno o 1 litro e mezzo di succo, ha lo stesso potere delle statine nel controllo dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione.

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