La bellezza della pelle passa anche dalla dieta. È importante idratare la cute con molta attenzione, evitare di esporsi troppo al sole e utilizzare cosmetici di qualità. Evitate però di spendere troppi soldi in profumeria e concentratevi di più sull’alimentazione: fare il pieno di antiossidanti vuol dire proteggere il proprio corpo dall’invecchiamento. Quali sono i cibi più indicati? Sicuramente le noci, che sono ricche di omega 3, e la salsa di pomodoro.
pomodoro anti-ossidante
Il sugo di pomodoro con il soffritto salva il cuore dallo stress ossidativo
Il sugo di pomodoro è la base della cucina italiana e mediterranea. Non è un semplice modo di dire, pensate un po’ alla preparazione dei principali piatti. Possono essere rossi o bianchi e ciò vale per tutto, dalla pasta alla pizza, dalle verdure alla carne. Questo prodotto della terra è proprio tipico della nostra tradizione, così dolce e ricco di antiossidanti. E oltre a dare un gusto delizioso è prezioso anche per la salute. Sembra essere un valido alleato per il cuore.
I pomodori sono utili per proteggere la pelle dalle scottature solari
L’estate è la stagione nella quale si hanno a disposizione tantissime verdure dalle mille proprietà benefiche, come ad esempio il pomodoro, la verdura che a ragion veduta può essere definita l’ortaggio principe dell’estate. Il pomodoro, oltre ad essere fresco e dissetante, contiene diverse sostanze utili per mantenere la pelle giovane e a proteggerla contro le scottature; la scoperta viene da una serie di studi realizzati dai ricercatori dell’Università di Newcastle.
Il succo di pomodoro tiene lontano l’osteoporosi
Per tenere lontana l’osteoporosi ci vogliono due bicchieri di succo di pomodoro al giorno. Questa la scoperta dei ricercatori dell’Università di Toronto che hanno analizzato le virtù della verdura simbolo dell’Italia. Secondo gli esperti, ciò che permettete a questo concentrato di essere così importante è il licopene, una molecola già conosciuta perché previene il tumore alla prostata. La ricerca, pubblicata dalla rivista Osteoporosis International, ha esaminato 60 donne fra i 50 e i 60 anni che avevano già raggiunto la menopausa.
I test sono stati fatti in due fasi diverse, nella prima le signore hanno dovuto eliminare dalla loro dieta tutti i derivati del pomodoro per un mese. Questo ha provocato un aumento nel sangue del livello di N-telopeptide, una molecola prodotta quando le ossa si fratturano. Per i successivi quattro mesi, le pazienti sono state divise in quattro gruppi: il primo ha assunto del normale succo di pomodoro, il secondo del succo con un contenuto extra di licopene, il terzo delle pillole della sostanza e l’ultimo del semplice placebo.
Pomodoro, tutte le virtù del “frutto” più amato dagli italiani
Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è il frutto di una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di patate e melanzane) originaria del Centro e Sud America. Il pomodoro, che era parte integrante della cucina azteca, fu introdotto in Europa nel 1540 dal conquistatore spagnolo Hernàn Cortés, ma la sua coltivazione si diffuse solo a partire dal XVII secolo, per lo più a scopi ornamentali. Per lungo tempo infatti si ritenne che le belle bacche rosse non fossero commestibili; in effetti le parti verdi della pianta e i frutti ancora acerbi contengono una tossina, la solanina, non degradabile neppure attraverso la cottura, della quale però non resta traccia nel pomodoro maturo che risulta invece ricco di sostanze anti-ossidanti, sali minerali e vitamine A e C.
Coltivato soprattutto in Sicilia, Campania, Puglia, Calabria ed Emilia Romagna, il pomodoro trova largo impiego nell’industria conserviera, ma è diffusissimo anche consumato fresco in insalate e piatti freddi leggeri e gustosi. Il nome italiano si deve al colore dei primi frutti arrivati nel nostro continente, che si presentavano appunto di colore giallo oro, i quali furono successivamente soppiantati dalle varietà di colore rosso, mentre il nome di “pomo d’amore” diffuso in alcune regioni del sud Italia, si pensi al siciliano puma d’amuri, deriva dalle proprietà afrodisiache che gli venivano attribuite un tempo.