Mais OGM provoca tumori

Mais OGM provoca i tumori?

Mais OGM provoca tumori

Si riaccende il dibattito sugli Ogm (Organismi Geneticamente Modificati) e sui potenziali rischi per la salute. Secondo uno studio francese, infatti, condotto dal biologo Gilles Eric Seralini dell’Università di Caen, il mais Ogm sarebbe responsabile dell’insorgenza di tumori e gravi malattie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Food and chemical toxicology”, a cui farà seguito un libro (Tous cobayes – Tutti cavie) e persino un film.

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Terzo Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, da mercoledì 30 novembre in Bocconi

Torna l’appuntamento annuale con il Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, alla terza edizione. L’expo si svolgerà all’Università Bocconi di Milano dal 30 novembre al primo dicembre.  Come sempre durante l’evento si tratteranno i grandi temi legati alla carenza di cibo, alla salute e alla sostenibilità di alcuni modelli sociali ed economici. Sarà anche l’occasione per fare alcune ipotesi sul futuro.

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Mais OGM, in Italia a che punto siamo?

Il mais OGM (geneticamente modificato) del tipo Bt, presenta una serie di vantaggi per la salute. Rispetto al mais tradizionale, infatti, accumula un minor numero di tossine di origine fungina, e non necessita dell’uso di insetticidi, velenosi sia per l’uomo che per gli animali.

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La dieta dei single, la dieta più dannosa alla salute

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Qual è la dieta più dannosa alla salute? Quella dei single. Anche se in media spendono per mangiare molto di più delle altre persone, il 32% secondo l’Istat, non significa che la qualità e la salubrità di ciò che mettono in tavola sia al massimo. Stiamo parlando di oltre sei mi­lioni di italiani, non di bruscoli­ni: i single della Penisola sono in costante aumento da qualche tempo, circa il cinque per cento ogni anno. E, se spendono di più per mangiare, la colpa non è soltanto loro: nei supermerca­ti le confezioni dei prodotti non sono quasi mai adatte ad una persona sola, e buona parte di quanto acquistano finisce nella spazzatura.

Frutta e verdura a parte, il resto è imballato in confezioni da due, tre o quattro porzioni. E poi chi vive da solo il più delle volte opta per il piatto pronto, un altro prodotto che non esiste in monoporzione. Fare la spesa e cucinare sono vissuti dal sin­gle come un peso, tempo but­tato. Hanno una vita impronta­ta alla fretta, sempre in ritardo, tanto lavoro e poco svago. A partire dal mattino: un caffè o cappuccino e brioche. Osserva Carla Favaro, nutrizionista dell’Università Milano Bicoc­ca

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