Si riaccende il dibattito sugli Ogm (Organismi Geneticamente Modificati) e sui potenziali rischi per la salute. Secondo uno studio francese, infatti, condotto dal biologo Gilles Eric Seralini dell’Università di Caen, il mais Ogm sarebbe responsabile dell’insorgenza di tumori e gravi malattie. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Food and chemical toxicology”, a cui farà seguito un libro (Tous cobayes – Tutti cavie) e persino un film.
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Terzo Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, da mercoledì 30 novembre in Bocconi
Torna l’appuntamento annuale con il Forum Internazionale sull’Alimentazione e la Nutrizione, alla terza edizione. L’expo si svolgerà all’Università Bocconi di Milano dal 30 novembre al primo dicembre. Come sempre durante l’evento si tratteranno i grandi temi legati alla carenza di cibo, alla salute e alla sostenibilità di alcuni modelli sociali ed economici. Sarà anche l’occasione per fare alcune ipotesi sul futuro.
Mais OGM, in Italia a che punto siamo?
Il mais OGM (geneticamente modificato) del tipo Bt, presenta una serie di vantaggi per la salute. Rispetto al mais tradizionale, infatti, accumula un minor numero di tossine di origine fungina, e non necessita dell’uso di insetticidi, velenosi sia per l’uomo che per gli animali.
Cibi bio e fast: attenzione alla linea
Dieci anni fa il Millennio si è aperto con una sigla: OGM (Organismi geneticamente modificati). Gli organismi in questione erano niente meno che gli ortaggi destinati alle nostre tavole, il cui DNA veniva modificato in laboratorio con l’aggiunta di geni ricavati da pesci, insetti, batteri. Ammette Carlo Cannella, presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).
«È vero,il decennio si è aperto con il dubbio che qualcuno stesse attentando alla genuinità della nostra alimentazione. Per fortuna, però, il rischio di un ingresso nel mercato dei prodotti geneticamente modificati è stato immediatamente arginato a livello legislativo, ma nel contempo è servito a sviluppare nei consumatori una nuova sensibilità su come “dovessero essere” i prodotti destinati alla tavola. Su questa spinta è nata la tendenza Bio, l’esigenza di un tipo di prodotto coltivato secondo un metodo di agricoltura completamente naturale. A mio parere, comunque, non sono stati gli Ogm e i Bio i veri fenomeni alimentari di questo decennio»
continua Cannella
“I consumi di questi anni sono piuttosto segnati dai cosiddetti Commodities, i cibi pronti in pochi minuti che hanno registrato un picco vertiginoso nelle vendite. Ai consumatori non importa come siano preparati e confezionati, ma che siano pratici, veloci. Una tendenza che oggi sembra innocua, ma che pagheremo in termini di salute e linea negli anni a venire”.
La dieta dei single, la dieta più dannosa alla salute
Qual è la dieta più dannosa alla salute? Quella dei single. Anche se in media spendono per mangiare molto di più delle altre persone, il 32% secondo l’Istat, non significa che la qualità e la salubrità di ciò che mettono in tavola sia al massimo. Stiamo parlando di oltre sei milioni di italiani, non di bruscolini: i single della Penisola sono in costante aumento da qualche tempo, circa il cinque per cento ogni anno. E, se spendono di più per mangiare, la colpa non è soltanto loro: nei supermercati le confezioni dei prodotti non sono quasi mai adatte ad una persona sola, e buona parte di quanto acquistano finisce nella spazzatura.
Frutta e verdura a parte, il resto è imballato in confezioni da due, tre o quattro porzioni. E poi chi vive da solo il più delle volte opta per il piatto pronto, un altro prodotto che non esiste in monoporzione. Fare la spesa e cucinare sono vissuti dal single come un peso, tempo buttato. Hanno una vita improntata alla fretta, sempre in ritardo, tanto lavoro e poco svago. A partire dal mattino: un caffè o cappuccino e brioche. Osserva Carla Favaro, nutrizionista dell’Università Milano Bicocca