La dieta per combattere l’insonnia

Molto spesso nelle stagioni di transizione si soffre di insonnia. La stanchezza c’è, ma gli occhi proprio non vogliono chiudersi. La dieta può essere un valido aiuto soprattutto se si scelgono alimenti per favorire la produzione di serotonina, l’ormone che rilassa e aiuta il sonno. La serotonina aumenta con il consumo di pane, pasta e alimenti con zuccheri semplici, come la frutta dolce di stagione e il miele.

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La dieta per superare lo stress da rientro dopo le vacanze

stress da rientro e dieta

Per quest’anno le vacanze estive sono finite; se è vero che molti devono ancora andare in ferie, la maggioranza degli italiani è appena rientrata a lavoro. Inutile ricordare quanto sia traumatico il rientro: per quanto possiamo essere preparati, passare dal costume al tailleur e dalla spiaggia all’ufficio, comporta un bel po’ di tensione. Anche in questo caso, però l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per superare lo stress da rientro.

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Le ciliegie migliorano la qualità del sonno

CiliegieLe ciliegie sono una vera passione: dolci, succose e così accattivanti. Quando s’inizia a mangiarne una, è molto difficile poi smettere. Oltre a essere buono, questo simpatico frutto è famoso per avere numerose proprietà benefiche. È, infatti, diuretico e disintossicante, aiuta a stimolare le difese immunitarie ed è antireumatico. E se fosse pure antistress?

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La melatonina previene il diabete e l’obesità

Il sonno è strettamente legato al peso forma. Non è la prima volta che uno studio mette in relazione i ritmi circadiani, ovvero quella sorta di orologio biologico che abbiamo dentro di noi e che ci permette di alternare con regolarità la veglia al sonno, e l’obesità. Sembrerebbe, infatti, che dormire male possa influenzare i chili di troppo. Gli studiosi dell’Università di Granada sono giunti però a conclusione che l’aumento di peso dipenda dalle quantità di un ormone, la melatonina.

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L’ampeloterapia ovvero la cura dell’uva

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Finalmente gli esperti ci assicurano che la vendemmia 2009 sarà buona, sia come quantità (non inferiore a quella dell’anno passato) che come qualità, dandoci ottimi vini italiani, conosciuti in tutto il mondo. Inol­tre, nonostante le piogge e le temperature non proprio normali del mese di luglio, quest’anno anche l’uva da tavola sarà particolarmente dolce e succosa. E allora sarà un autunno all’inse­gna di questo storico frutto, grande alleato di bellezza e benessere, oltre che efficace antidoto contro lo stress generato dal rientro alla vita normale dopo un periodo di va­canza e relax, grazie alle sue pro­prietà tranquillanti.

La melatonina contenuta nella buccia dei chicchi di uva infatti, come spiegano gli esperti del­l’istituto di patologia vegetale del­l’Università degli Studi di Milano, può contribuire a com­battere il cosiddetto “stress da rientro al lavoro” dopo la pausa estiva, regolando i ritmi circadiani (i ritmi biologici che hanno più o meno la durata di 24 ore) negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale situata nel cervello.

La melatonina regola il ritmo sonno-veglia ed in pratica indica al nostro organismo quando è il mo­mento di andare a dormire, ma ha anche un’interessante attività anti-tumorale ed è un potente antiossidante. E’ tempo quindi di ampeloterapia, (dal greco “am­pelos”, vite) la cosiddetta “cura dell’uva” utilizzata nell’antica Gre­cia (la raccomandava anche Ga­leno) e nella Roma imperiale, che si rivela benefica per il nostro or­ganismo, sia perché lo depura sia perché ci aiuta a mantenerci in forma.

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Le virtù del papavero giallo

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Si scrive Escholtzia e si pronun­cia Escoltzia. Per molti ancora è scono­sciuta, ma in questi ultimi anni ha fatto molto parlare di sé. Elegante, raffinata, sobria nel portamento, ve­ste di giallo, fluttua leggera nei cam­pi aridi e selvatici della sterminata California. Fu introdotta in Europa agli inizi del 1800, come pianta de­corativa proprio per la bellezza del suo giallo fiore. La raccolse per pri­mo, vicino a San Francisco, Adalber­to Chamisso, che dedicò questa sco­perta al compagno di viaggio J.F. Eschscholtz, botanico ed entomolo­go russo, responsabile di quella spe­dizione scientifica in America nei pri­mi anni del XIX secolo.

Molti si sono interessati allo studio di questa pianta, fino a scoprire che, oltre a colorare le nostre giornate con il suo giallo intenso, poteva di­ventare rimedio prezioso per sonni ristoratori. Oggi, gli studiosi ne stan­no carpendo i segreti: i principi attivi più importanti del suo fitocomples­so, gli alcaloidi, insieme ad altri che la natura ha posto nelle radici e nelle sommità di questa pianta, giocano un ruolo predominante nella sua at­tività. Ed è stato dimostrato clinica­mente che, somministrandolo per lungo periodo, l’estratto titolato di Escoltzia diminuisce il tempo di addormentamento e migliora la qua­lità del sonno.

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