mal di testa
I cibi che fanno venire il mal di testa
Molto spesso il mal di testa dipende dall’alimentazione. Ci sono dei cibi, infatti, spesso responsabili di scatenare un attacco di emicrania, la forma più comune di mal di testa. Oltre alla dieta, possono causare dolore anche stress e le variazioni meteorologiche. Ecco quindi alcuni cibi da cui stare alla larga.
Dieta chetogenica, utile anche contro il mal di testa
Mal di testa? La soluzione potrebbe risiedere nella dieta chetogena. Che cos’è? Si basa sull’uso di un comportamento alimentare a base di proteine e di grassi con una riduzione drastica della componente degli zuccheri. Questa dieta è già stata utilizzata in passato in altre forme di interesse neurologico, per esempio per la terapia dell’epilessia farmaco-resistente, però non si sapeva che avesse un effetto favorevole anche nell’emicrania.
I rischi della dipendenza da caffè
Se fate parte della schiera degli amanti del caffè che dichiara di berne tazzine dopo tazzine per tenersi ben sveglio, sappiate che la sensazione di allerta che provate potrebbe essere solo un’illusione. Perché chi beve tanto caffè finisce per diventare resistente a molti degli effetti della caffeina. Lo dimostra una ricerca condotta da Peter Rogers, uno psicologo dell’University of Bristol in Inghilterra.
Il dott. Rogers ha coinvolto 162 bevitori di caffè moderati (una tazzina o meno al giorno) e 217 estimatori del caffè (oltre una tazzina al giorno), chiedendo loro di astenersi dal caffè per 16 ore per poi bere 100 milligrammi di caffeina, pari ad una tazzina, e, dopo un’ora e mezza, altri 150 milligrammi; ad alcuni, agli stessi orari, veniva dato un caffè-placebo senza caffeina. Prima e dopo i caffè, finti o veri che fossero, i ricercatori hanno valutato il grado di ansia e il mal di testa dei partecipanti. Ebbene, nessun aumento del livello di allerta nei bevitori assidui.
Come combattere il mal di testa con l’alimentazione
Sarà capitato sicuramente anche a voi di soffrire di mal di testa, un disturbo sempre più diffuso che colpisce in percentuale maggiore le donne, senza differenza di età. A volte è sopportabile e dipende da stress o momenti di tensione, altre volte invece è una vera e propria malattia e come tale deve essere curata.
Al di là dell’ereditarietà, possono essere fattori scatenanti del mal di testa anche odori, allergie, alimenti e soprappeso. Secondo una ricerca effettuata presso l’università di Torino, sarebbero proprio i chili di troppo ad aumentare la gravità degli attacchi; questo dipende dal fatto che nelle persone in soprappeso, l’insulina fatica a trasformare gli zuccheri in energia, favorendone il deposito nel corpo sotto forma di grassi.
Il primo consiglio per cercare di risolvere il problema è quello di fare movimento tutti i giorni, basta anche una camminata di 30 minuti, perché aiuta l’organismo a bruciare le calorie, migliorando il lavoro di tutto l’apparato cardiocircolatorio. A tavola sono da evitare non soltanto i cibi ipercalorici, ma anche alimenti come yogurt, olio di semi, cavoli, spinaci, semi di soia, uva, pomodori e agrumi, che risultano particolarmente ricchi in una sostanza, la tiratina, che favorisce l’insorgere della cefalea.
Combattere la cefalea da week end con l’alimentazione
Avete mai sentito parlare della cefalea da week end? È un tipo di mal di testa che si manifesta quando ci si rilassa dopo un periodo di stress o uno sforzo fisico intensi, oppure in seguito a un cambiamento di abitudini, che può essere anche il semplice andare a letto più tardi e dormire di più.
La cefalea può anche essere causata dall’abuso di cibo e di alcol; infatti, secondo le ricerche scientifiche ci sarebbe una stretta relazione tra alimenti e mal di testa: pare infatti che alcune sostanze siano in grado si scatenare degli attacchi dolorosi nei soggetti più predisposti. Queste sostanze sono la tiratina, la feniletilamina e l’istamina, contenute soprattutto nei prodotti fermentati, come vino, birra, carne e pesce conservati, formaggi stagionati, torte, pane e salsa di soia; inoltre, la feniletilamina si trova in quantità nel cacao, negli agrumi e nei frutti di bosco.