Digerire il pranzo di Natale

Anche il pranzo del Natale 2010 è volato via lasciandoci con un senso di pesantezza, un senso di affaticamento da maratoneta arrivato al traguardo. Qualcuno forse è riuscito a limitare i danni alla linea, qualcun’altro ha ceduto in chiusura, magari con una deliziosa porzione di dessert o con una grande e soffice fetta di panettone farcito, alcuni si saranno ripetuti, tra una pietanza e l’altra, “ma che importa dopotutto domani è un altro giorno!”

Insomma le reazioni al pranzo di Natale, come ogni anno, sono diverse per abbuffate e per sensi di colpa. Ma come possiamo rimediare? Come possiamo eliminare i fastidi di stomaco che il pranzo ci ha lasciato nel corpo? Un errore da evitare è sicuramente il consumo di amaro che di certo non è utile per la digestione. E’ bene invece scegliere le tisane quali per esempio: tisane depurative, tisane digestive, tisane diuretiche, ecc. 

Di seguito vorrei consigliarvi alcune tisane che possono fare al caso vostro:

  • tisane che aiutano a digerire: se dopo il nostro pranzo natalizio abbiamo problemi digestivi quali gonfiore addominale, crampi allo stomaco o dolori diffusi allo stomaco possiamo optare per una miscela composta da liquirizia (radice), ribes nero, radice di altea e melissa. 
  • tisana per dormire bene: per combattere i disturbi del sonno che, inevitabilmente, fanno la loro comparsa dopo pasti abbondanti è consigliabile l’uso di tisane che aiutano a dormire. Tra le tisane consigliate abbiamo una miscela di fiori di lavanda, fiori di tiglio, foglie di melissa, fiori di camomilla, semi di finocchio.

Attenzione inoltre alla cena di natale che è spesso sottovalutata, infatti sono tante le persone che la sera fanno qualche assaggino nella tarda serata ritornando spesso sugli avanzi del pranzo di Natale. Se proprio non potete fare a meno di mangiare la sera del 25 Dicembre cercate almeno di consumare cibi dalle proprietà digestive. Tra questi cibi abbiamo: finocchio, carciofo, crusca, cavolo.

Digestione: i consigli per stare meglio

digestione

Da tempo la scienza ha evidenziato un legame tra lo stomaco e il cervello, i quali riescono a stare in contatto attraverso dei mediatori chimici, cioè delle sostanze che hanno il compito di trasmettergli impulsi nervosi.

In alcune persone questo legame è molto stretto e può bastare un contrattempo o una giornata particolarmente stressante per far sì che le tensioni arrivino alla pancia e diano il via ad una serie fastidi: digestione difficile, gonfiore o dolore nella parte superiore dell’addome, bruciore alla  bocca dello stomaco, eruttazioni, nausea e mal di testa.

Questi disturbi, però, possono anche essere causati da cattive abitudini alimentari, come consumare pasti abbondanti o ricchi di grassi, cenare tardi o andare a letto subito dopo mangiato. Se il problema si manifesta solo occasionalmente ed è legato allo stress, può essere sufficiente adottare dei trucchi antiansia.

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Come prevenire il mal di stomaco a tavola

prevenire il mal di stomaco

Gastriti, difficoltà digestive, sonnolenza postprandiale e altri disturbi dello stomaco affliggono molte persone. Di solito si dà la colpa allo stress, o si ricercano cause complesse. Eppure la scienza ha scoperto da vent’anni il principale responsabile: l’helicobacter pylori, un batterio a forma di spirale che vive nel­lo stomaco. Secondo recenti statistiche, sarebbero 20 milioni gli italiani che ne sono affetti. E allora, che fare?

Anche l’alimentazione può essere d’aiuto. Il mal di stomaco di per sé è un sintomo, che può essere accompa­gnato da digestione difficile, gonfiore addominale, reflusso gastroe­sofageo e mal di gola e d’orecchi. Spesso un leggero dolore di stomaco può essere solo il segnale di cattiva digestione, magari collegata a “stress” o eccesso di cibo. Quando però il mal di stomaco, sia esso dolore o bruciore, non scompare mai del tutto, o quando si ripresenta sempre in alcuni periodi dell’anno (primavera e autunno), non va sottovalutato. Anche se innescato dallo stress o dalla cattiva digestione, infatti, il mal di stomaco con il tempo può non essere riferibile solamente a un malessere passeggero, ma diventare il sintomo della presenza di Helicobacter pylori, di una gastrite grave, di reflusso gastroesofageo o di un forte disturbo della motilità gastrica.

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Regole pratiche per contrastare i bruciori di stomaco a tavola

prevenire bruciori di stomaco

Mangiate lentamente: la triturazione del cibo durante la masticazione facilita l’attività gastrica. Mangiare un panino, ingurgitando interi bocconi per la fretta, favorisce il reflusso in quanto allunga il tempo di permanenza del cibo nello stomaco. Per questo motivo è essenziale che la masticazione sia lenta e che la dieta preveda l’assunzione di quattro o cinque piccoli pasti anziché una o due grandi abbuffate giornaliere.

Controllate il peso corporeo: con il sovrappeso, l’au­mento della pressione intraddominale, premendo contro le pa­reti dello stomaco, favorisce la risalita del contenuto gastrico. Tale pressione può aumentare anche in gravidanza.

Bevete di più: la saliva e i liquidi proteggono le mucose esofagee dai succhi gastrici. Tuttavia, non bevete (e non man­giate) subito prima di andare a dormire. Nel momento in cui compare il mal di stomaco, il primo pen­siero, di solito, riguarda il tipo di cibo ingerito durante l’ultimo casto. A tal proposito occorre distinguere due diversi tipi di alimenti che, se presenti nella dieta, possono favorire l’acidità gastrica: gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco aumentando le possibilità che si verifichi una risalita di succhi acidi. Per evitare il reflusso è infatti importante che lo stomaco si svuoti rapidamente. Di conseguen­za la dieta dovrà essere povera di tutti quei cibi che si fermano a lungo nello stomaco, come quelli ricchi di grassi (formaggi stagionati, insaccati e fritture).

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