6 Alternative al latte di mucca

Non tutti possono bere il latte di mucca. Molti bambini faticano a digerirlo perché molto grasso (richiede molta acqua per la digestione causando stitichezza), molti adulti invece sono allergici alle proteine del latte (e questo disturbo si manifesta con dissenteria e dolori addominali). E allora come fare? Ci sono diverse alternative, certo il sapore o la sostanza è un po’ diversa, ma ci si guadagna in salute. Vediamo insieme quali sono.

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Farine raffinate, carne rossa e latte: i tabù alimentari di nuova generazione

Ci sono tanti tabù sull’alimentazione. Alcune teorie ingannevoli si sono create perché frutto di un’informazione sbagliata e superficiale. Ognuno di noi, quando si parla di cibo e dieta, ha una sua opinione, ovviamente soggettiva e nella maggior parte dei casi senza basi scientifiche. La somma di tutte queste opinioni ha creato numerosi falsi miti, pericolose tendenze e interpretazioni errate.

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Latte vegetale, tutte le alternative al latte vaccino

Il latte vegetale, è una valida alternativa al latte vaccino, inoltre, essendo privo di lattosio, ma ricco di proteine e vitamine, è particolarmente indicato per chi è intollerante. I diversi tipi di latte vegetale (soia, mandorle, riso, avena, cocco) sono facilmente reperibili nei negozi specializzati e nella grande distribuzione, facendo attenzione che si tratti di prodotti biologici e che non contengano aggiunte di grassi e sodio.

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Arriva Rosita, la mucca che produce latte umano

Si chiama Rosita, ed è la prima mucca al mondo capace di produrre latte umano. La vitellina è nata in Argentina e l’annuncio è stato dato dal National Institute of Agrobusiness Technology. Gli scienziati, infatti, hanno inserito nel suo DNA i geni che producono il lisozima, un antibatterico e la lattoferrina, una proteina presente nel latte materno, che rinforza il sistema immunitario, migliora l’assorbimento di ferro da parte del neonato e inibisce la crescita di funghi e batteri.

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Perdere peso con il latte d’asina

 

Non bevete il latte perché non lo digerite e avete paura di ingrassare? Non tutto il latte è uguale. Avete mai pensato di bere quello d’asina? Nell’immaginario collettivo, c’è subito la figura della bella Cleopatra immersa in una vasca mentre massaggiava la sua pelle. Non è stata l’unica, pensate che questo prodotto, sopranominato anche oro bianco è stato apprezzato anche da Poppea e Paolina Bonaparte.  Quello che però colpisce non è la sua capacità di ammorbidire e idratare la cute, ma ridurre la pancetta.

Lo sostiene uno studio dell’università di Napoli e presentata all’European Congress on Obesity (Eco 2011). Per gli esperti, il latte d’asina può essere assunto come alternativa al latte scremato e a quello di soia, perché contiene una buona quantità di omega 3, di calcio e ha le stesse proprietà benefiche del latte tradizionale. È inoltre, perfetto per i bambini allergici.

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Il latte delle mucche al pascolo fa bene al cuore

Il latte è sempre un un alimento che origina discussioni in campo scientifico. C’è chi ne è intollerante per cause fisiologiche e chi lo è nei suoi confronti per cause ideologiche. Ad ogni modo, comunque la pensiate, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Nutrizione della Harvard School of Public Health, negli Usa, coordinato dal prof. Hannia Campos, ha condotto uno studio in cui si evidenzia che il latte prodotto dalle vacche che pascolano liberamente mangiando erba è moltp più salutare e che avrebbe effetti benefici sulla salute del cuore, al contrario di quello prodotto negli allevamenti intensivi e da mucche che vengono alimentate dai croccantini.

In questo studio i ricercatori hanno analizzato la salute di più di 3.600 persone che vivono in Costa Rica e hanno scoperto che coloro che avevano maggiori livelli di acido linoleico coniugato, meglio noto come CLA, nel loro grasso corporeo avrebbero un minor rischio di infarto rispetto a chi ha minori livelli di CLA nel proprio corpo.

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Il latte: un alimento che può essere light

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Se il latte di mucca ti gonfia e ti fa digerire male, eliminalo per un mese sostituiscilo coi suoi equivalenti vegetali e non solo. Così dimezzi grassi e sale. Di certo il latte vaccino è una delle più importali fonti di calcio (un minerale che tiene sotto controllo la fame nervosa), oltre a essere un alimento, completo ed equilibrato dal punto di vista dei macro nutrienti. Quello intero ha 65 calorie per 100 grammi, contro le 45 del parzialmente scremato e le 35 dello scremato.

Quindi, in dosi moderate il latte non pesa sulla linea. Però questo alimento può creare problemi di digeribilità, dato che l’organismo umano ha una capacità limitata di digerire il lattosio (lo zucchero presente nel latte): esaurita la lattasi, l’enzima che permette la digestione del lattosio, quello rimanente fermenta con formazioni di gas, colite e gonfiori. Molte persone non producono la lattasi e quindi possono avere disturbi anche solo bevemdo quantità piccole di latte. Altre, abituate a consumare latte ogni giorno, notano che l0intestino diventa irregolare, con un conseguente aumento di peso. Per fortuna ci sono dei sostituti del latte vaccino che fanno bene alla salute e anche alla linea.    

Il latte di soia biologico è una valida alternativa a quello vaccino; intanto la soia riduce il colesterolo LDL (quello cattivo) e, rispetto al latte vaccino, ha in più il vantaggio di avere meno calorie (circa 50 per 100 grammi). Fra tutti i latti vegetali è il più ricco di proteine (ne contiene circa 3,5%), di buon valore biologico e in quantità sovrapponibile a quelle del latte vaccino. Il contenuto di grassi invece è di molto inferiore rispetto al latte vaccino intero: solo il 2%, e si tratta prevalentemente di grassi polinsaturi, compresi i famosi (e preziosi) Omega 3.

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La dieta della mozzarella

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La mozzarella è un alimento tipico della tradizione mediterranea, molto ricco di proteine del latte, di calcio e di vitamine, che ha il pregio di essere semplice e veloce da preparare, ed in più e un ottimo accompagnamento per pasta e verdure.
 
Tipica del Sud Italia, la mozzarella è un formaggio fresco a pasta filante preparato con latte di mucca o di bufala. Il suo nome deriva da un momento della lavorazione del prodotto; dopo aver portato il latte alla temperatura di 35°, si aggiunge il caglio e si lascia riposare il tutto finché si ottiene una massa “filata” che viene detta “mozzata”. A questo punto si modellano le parti del composto ottenuto in forme differenti (ad esempio bocconcini, trecce, globi), che vengono infine immerse in una salamoia più o meno saporita.

Il contenuto lipidico della mozzarella è relativamente basso, perché come tutti i formaggi freschi a rapida maturazione è molto acquosa e, quindi, fornisce un minor numero di calorie rispetto ai formaggi stagionati. I suoi nutrienti maggiori sono la vitamina A e B2 e l’elevato contenuto di calcio, ferro e fosforo.

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