10 cibi per contrastare la carenza di iodio

La carenza di iodio può provocare problemi di salute legati soprattutto alla tiroide, è dunque importante conoscere quali cibi possono aiutarci a prevenirla. Secondo i dati ufficiali, in Italia sono 6 milioni le persone con patologie legate alla tiroide e alla carenza di iodio.

carenza di iodio

Secondi diversi studi scientifici è stato dimostrato che una scarsa assunzione di iodio con la dieta può provocare disturbi a lungo termine sin dal feto. Resta inteso che chi soffe già di carenza di iodio o problemi alla tiroide dovrebbe consultare il medico per un consiglio su misura. Scopriamo intanto quali cibi possono offrire ottime fonti di iodio per la nostra alimentazione quotidiana.

Tra gli alimenti più importanti troviamo le alghe, i fagioli, lo yogurt bio e i mirtilli rossi. Le alghe sono ricchissime di iodio proprio in virtù della loro provenienza marina. Una porzione da 50 grammi ne contiene più del 100% del fabbisogno giornaliero. Una porzione di fagioli bianchi cotti offre invece il 42% del fabbisogno giornaliero.

Lo yogurt ne contiene fino a 90 microgrammi che corrispondono al 60% del fabbisogno giornaliero. Chi segue un’alimentazione vegana o è intollerante ai latticini può ovviare consumando alghe, fagioli e mirtilli rossi, tra i cibi più ricchi di iodio segnalati, in luogo dello yogurt.

Un’alternativa per arricchire la dieta di iodio è scegliere il sale iodato al posto del sale tradizionale. Le dosi ideali per coprire il proprio fabbisogno sono di circa 5 grammi al giorno per gli adulti e di 2-3 grammi al giorno per i bambini.

Bisogna invece fare attenzione ad altri alimenti che possono intervenire sulla capacità della tiroide di assimilare le iodio: si segnalano la soia, cavoli e spinaci, frutta secca come nocciole, arachidi e mandorle.

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Iodio nella dieta, perché è importante e quali alimenti lo contengono

Lo iodio nella dieta è imprtantissimo per regolare le funzionalità della tiroide e si può assumere sia con gli alimenti che attraverso integratori o cibi arricchiti con questo elemento, come per esempio il sale iodato.

iodio nella dieta

Tra gli alimenti che ne sono ricchi naturalmente ci sono indubbiamente pesci marini e crostacei. Ne contengono buone quantità anche latticini, carne e uova. In quantità minori se ne trovano nella frutta e nelle verdure, in base a quanto iodio contiene il terreno di coltivazione e dunque con valori molto variabili.

L’acqua è una fonte di questo minerale ma in quantità generalmente minime e anche in questo caso molto variabili a seconda della zone. Quella marina è naturalmente la più ricca. Dal momento che si riscontra questa grande variabilità di livelli tra i diversi alimenti in base alle zone di produzione, si ricorre spesso agli integratori per chi ha necessità di aumentarne le quantità nella propria dieta. Generalmente ciò si ottiene molto facilmente utilizzando il sale iodato che, associandosi agli alimenti comuni, garantisce il giusto apporto quotidiano.

Il sale iodato altro non è che sale da cucina comune a cui vengono aggiunti sali di iodio. L’aspetto rimane invariato così come il sapore e l’odore, dunque i cibi non vengono alterati in alcun modo dall’uso di sale iodato.

Tra gli altri alimenti che ne contengono naturalmente segnaliamo il pesce di mare, i molluschi, le alghe marine, il sale marino, il latte vaccino, le uova, la carne e in quantità minori il pesce d’acqua dolce. Frutta, legumi, verdure e cereali ne contengono in quantità variabili a seconda del terreno.

Indubbiamente tra le fonti alimentari di iodio spiccano le alghe marine, particolarmente le alghe brune della laminariales che comprendono l’alga kelp, la laminaria digitata e la laminaria japonica. Tutte queste alghe superano tra 100 e 1000 volte il contenuto di iodio del pesce di mare. Tra i pesci più ricchi si notano sardina e merluzzo.

Le quantità giornaliere consigliate per una persona adulta sono di circa 150 µg al giorno. Bambini e donne in gravidanza e allattamento devono consumarne quantità maggiori, comprese tra 220 e 290 µg al giorno.

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Cerotti dimagranti per perdere peso velocemente e senza far fatica

cerotti dimagranti

Perdere peso è un processo molto complicato e spesso faticoso, per questo motivo continuano a proliferare diete aggressive che favoriscono il dimagrimento a breve termine. È, infatti, abbastanza evidente che un regime dimagrante personalizzato non sempre modella la figura in poco tempo e molti pazienti perdono l’entusiasmo e la motivazione. Per questo motivo sono nati i cerotti dimagranti, una soluzione da utilizzare in contemporanea a una dieta sana ed equilibrata e a un moderato esercizio fisico.

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Quali sono i danni di una dieta errata e poco equilibrata?

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Sale iodato per combattere le malattie della tiroide

sale iodatoIl sale iodato è un sale da cucina ricavato dall’acqua di mare o dalle minierei di salgemma e poi addizionato di iodio sottoforma di iodato di potassio o di ioduro ed è la soluzione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per cercare di risolvere i problemi causati da carenza iodica, responsabile di malattie tiroidee e di altri disturbi. Proprio in questi giorni, ha messo a punto i nuovi loghi da utilizzare sui pacchi di sale iodato e sulle etichette dei prodotti alimentari che contengono questa sostanza.

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Migliorare il metabolismo con la dieta ricca di iodio

Chi soffre di carenza di iodio può andare incontro ad qualche problema nel funzionamento della tiroide, in quanto questo minerale è essenziale per il corretto lavoro della ghiandola; con un corretto apporto di iodio, tutto l’organismo riceverà dei benefici, compreso il metabolismo che così potrà funzionare meglio.

Una dieta ricca di iodio, è in grado di prevenire diversi disturbi, come stanchezza, aumento di peso e depressione, oltre a regolare il livello di colesterolo nel sangue e a migliorare il metabolismo.

L’apporto di iodio giornaliero consigliato è di 1,5 grammi al giorno, avendo cura di non superare questa dose per non andare incontro ad altri disturbi anche piuttosto gravi; se però soffrire di pressione alta o di altre patologie, è meglio consultare il proprio medico prima di intraprendere l’integrazione. L’eliminazione dello iodio dall’organismo avviene soprattutto per via urinaria.

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Il prezzemolo è un valido aiuto per chi soffre di ipotiroidismo

L’ipotiroidismo è una patologia causata dall’incapacità della tiroide di sintetizzare la quantità di ormoni adeguata alle esigenze dell’organismo, provocando un rallentamento nei processi metabolici, e si manifesta con sintomi quali aumento del peso corporeo, stipsi, anemia, sonnolenza, intolleranza al freddo.

Per combattere l’ipotiroidismo ci sono dei farmaci medici, ma anche dei rimedi naturali, tra di essi il prezzemolo è senza dubbio quello più adatto per curare questa patologia della tiroide. Per ottenere i massimi benefici dal prezzemolo bisogna usarlo negli alimenti, in quanto la sua ricchezza di minerali, soprattutto di iodio, di vitamine, soprattutto la A, la C e la E, e di clorofilla, aiuta a combattere i sintomi che provoca questa malattia.

Il fatto che il prezzemolo contenga lo iodio è molto importante, in quanto i disturbi della tiroide sono spesso dovuti ad una carenza di questo minerale: infatti se manca lo iodio la tiroide non può sintetizzare i suoi ormoni e si manifesta l’ipotiroidismo.

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Iodio, ecco perché è importante la sua presenza nell’organismo

iodio

Per gran parte della gente il mare è sinonimo di vacanza, divertimento e relax, ma forse non tutti sanno che offre gratis la “iodioterapia”. L’acqua di mare, infatti, come l’aria delle località balneari, è ricca di questo minerale prezioso per la salute: controlla il metabolismo, lo sviluppo e i processi mentali, la crescita di capelli e unghie ed è fondamentale per la produzione degli ormoni della tiroide; una sua carenza può causare seri problemi non solo a questa ghiandola, ma a tutto l’organismo.

Quando i livelli di iodio nel sangue sono bassi, la tiroide lavora di più per cercare di mantenere le corrette percentuali di ormoni nel sangue; per questo aumenta di volume, formando il cosiddetto gozzo. Oltre a costituire un problema estetico, l’ingrossamento può comprimere gli organi vicini e, nei casi più seri, può provocare difficoltà a deglutire, a parlare e respirare.

Un’alimentazione varia ed equilibrata è in grado di soddisfare i fabbisogni di iodio nell’organismo e può essere d’aiuto nell’impedire la comparsa di alcuni lievi disturbi che si possono manifestare in seguito ad un’alterata attività della tiroide.

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Oligoelementi: i minerali essenziali per il nostro organismo (prima parte)

oligoelementi

Gli oligoelementi sono i minerali contenuti in minime quantità nell’organismo, come per esempio il rame, lo zinco, il magnesio; essi hanno una funzione di controllo molto potente, a volte addirittura determinante, su tute le funzioni vitali.

Gli oligoelementi hanno un ruolo chiave in una serie di reazioni e di processi dell’organismo che consentono la vita e il benessere; se invece non sono presenti, o sono insufficienti, queste funzioni non avvengono in modo corretto, o addirittura, possono non avvenire affatto.

Questi minerali non possono intervenire direttamente nelle attività di reazione, ma la loro presenza è indispensabile, in quanto svolgono la funzione di catalizzatori: delle funzioni enzimatiche, cioè quei procedimenti che sono alla base delle funzioni cellulari, e anche se non possono partecipare attivamente alle reazioni stesse, la loro presenza è ugualmente indispensabile. 

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Talassoterapia: l’acqua marina contro la cellulite

talassoterapia

Il meglio che la natura può offrire per la bellezza e il benessere è un’aria rivitalizzante e un’acqua che depura. Quello del mare è un clima unico che da secoli viene usato per il benessere del corpo attraverso la talassoterapia, che in greco significa , appunto, “cura del mare”: non è un caso, infatti, che la dea della bellezza Afrodite sia nata proprio dal mare!

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Maschio o femmina? Dipende da quello che mangiamo

alimentazione-e-sesso-del-bambino

Molte sono le credenze popolari su quest’argomento e altrettanto  le leggende metropolitane, tuttavia sono sempre di più gli studiosi e i medici che sostengono come il sesso del futuro nascituro possa essere seriamente influenzato da quello che mangia la mamma. Infatti una ricerca eseguita nel lontano 1992 ad opera del prof. Joseph Stolkowski, docente onorario all’ Univesità Pierre-et-Marie-Curie di Parigi, evidenziò infatti come il ph vaginale possa essere influenzato da quello che la donna mangia e, di conseguenza, la sua acidità possa influenzare il sesso del bambino.

In particolare, mangiando più alimenti alcalini e ricchi di potassio e iodio aumenterebbero sensibilmente le possibilità che venga un maschio, al contrario invece mangiando più magnesio e alimenti ricchi di calcio si dovrebbe concepire una femminuccia. Secondo il professore la prima dieta sarebbe di tipo alcalina, la seconda invece sarebbe un alimentazione di tipo alcalino-terroso. Ma in che modo è possibile ottenere i risultati sperati?

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