Quando si soffre di glicemia alta c’è sempre la necessità di seguire un regime alimentare corretto, il più possibile ipocalorico in base alle esigenze della persona e comunque caratterizzato da alimenti con indice glicemico basso: vediamo insieme quali sono i frutti da evitare quando si ha bisogno di mantenere basso questo valore.
indice glicemico
Patate fritte e dieta: ok a quelle cotte in olio d’oliva
Uno degli alimenti che senza dubbio mancano a chi segue un regime alimentare sano o una qualsiasi tipologia di dieta sono le patate fritte: un comfort food di gusto che spesso viene considerato come deleterio: a sorpresa sembrerebbe che se cotte nell’olio di oliva le stesse sarebbero più salutari di quel che si pensa.
Le diete più gettonate dell’estate 2016
La bella stagione si avvia al termine e pensiamo già a metterci in forma dopo le vacanze ma quali sono state le diete più gettonate …
Gli alimenti con indice glicemico più basso
L’indice glicemico degli alimenti è un valore che indica la velocità con la quale gli zuccheri vengono assorbiti nel sangue; ad un indice glicemico alto corrisponde, quindi un’impennata della glicemia che a lungo andare può portare al diabete e a patologie come l’obesità. Quali sono gli alimenti con un indice glicemico basso da includere nella dieta? Scopriamolo in questo post.
La dieta mediterranea aiuta a combattere l’acne
Acne e brufoli sono i principali inestetismi che colpiscono la pelle sia dei ragazzi che degli adulti e il modo migliore per combatterli è adottare la giusta alimentazione. In particolare, ad aiutare chi soffre di acne interviene la nostra dieta mediterranea che, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, sarebbe perfetta per controllare questo disturbo.
Indice glicemico e carico glicemico: come scegliere i carboidrati
Sempre più spesso si sente parlare di indice glicemico e carico glicemico, ma di cosa si tratta? L’indice glicemico rappresenta la velocità con cui aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) in seguito all’assunzione di un alimento, mentre il carico glicemico è un parametro utile a valutare l’effetto dei carboidrati assunti con la dieta.
Carboidrati e dieta, meglio la pasta del pane
Generalmente, quando decidiamo di metterci a dieta o di perdere peso, la prima cosa che si pensa di fare è quella di eliminare i carboidrati dall’alimentazione, convinti che basti questo per assicurare il dimagrimento. In realtà non è proprio così e a spiegarlo sono gli esperti del Nutrition Foundation of Italy, che insistono sul fatto che tutti i nutrienti, e quindi anche i carboidrati, sono essenziali per un’alimentazione sana e bilanciata, basta solo scegliere quelli giusti.
Dieta South Beach, dimagrire in modo equilibrato
Non è una dieta dell’ultima ora, dato che esiste già da qualche anno, piuttosto sta ritornando in auge grazie a Janet Jackson che l’ha eletta a sua dieta preferita: stiamo parlando della dieta South Beach, un regime alimentare ipocalorico basato sulla riduzione dei carboidrati, dei grassi cosiddetti “buoni” e sul controllo dell’indice glicemico degli alimenti.
Meglio la pasta bianca o quella integrale?
Chi è a dieta si pone spesso la seguente domanda: “meglio la pasta bianca o quella integrale?” La risposta è, naturalmente, la pasta integrale, ma non tanto per un fatto di calorie quanto per i nutrienti che contiene; oggi, in questo post, cercheremo di fare un po’ di chiarezza sui benefici della pasta integrale rispetto a quella bianca.
Come controllare la glicemia durante pranzi e cene importanti
Il nostro organismo, per mantenere in funzione gli organi, ha costantemente bisogno di glucosio. Il cervello è in assoluto quello che ne consuma di più, nonostante rappresenti soltanto il 2% della massa corporea. La glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) è regolata principalmente dall’insulina e dal glucagone, ma intervengono anche altri ormoni come l’adrenalina e le altre catecolamine.
I legumi mantengono sotto controllo l’indice glicemico
Semaforo verde per i legumi nella dieta: secondo gli esperti sono l’ideale per tenere sotto controllo la glicemia, il diabete e per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Il consiglio proviene dai ricercatori dell’Università di Toronto e dell’Ospedale S. Michele in Canada che hanno anche pubblicato i risultati dello studio sull’Archives of Internal Medicine di JAMA
Dieta Bodysense, perdere peso seguendo il ciclo mestruale
Una dieta che tenga conto della condizione femminile durante il ciclo mestruale, degli sbalzi d’umore e dei momenti di debolezza. È la “Bodysense diet”, elaborata dall’annunciatrice radiofonica inglese Judit Wills, che ha compreso quanto le mestruazioni possa influenzare la riuscita di una dieta.
In quel preciso periodo le donne sono più vulnerabili e a tavola commettono davvero numerosi errori, soprattutto a causa della voglia irrefrenabile di dolce. Com’è strutturata la Bodysense? Prima cosa è molto importante redigere un diario annotando tutte le proprie sensazioni, sia emozionali sia fisiche. Avete avuto male di testa dopo aver mangiato? Siete molto stressate? Non ve la siete sentite di fare sport? Dovete scrivere ogni cosa.
Innovation Diet, il software per elaborare diete personalizzate
Le calorie sono l’unico parametro valido per impostare una dieta? Ovviamente no, anche se per anni, si è soprattutto sentito parlare di regimi ipercalorici o ipocalorici e di fabbisogno energetico quotidiano. In realtà dietro alla perdita di peso ci sono davvero tante ragioni differenti che riguardano lo stile di vita, la predisposizione e l’attività fisica.
Non è sufficiente per dimagrire in modo corretto, ben bilanciato e duraturo, ridurre solamente le calorie. È molto importante avere una visione più ampia della situazione d’insieme e considerare anche l’indice e il carico glicemico, il carico acido potenziale renale, che indica l’effetto acidificante o alcalinizzante di un alimento, e la capacità di assorbanza dei radicali dell’ossigeno (capacità antiossidante) dei singoli alimenti (ORAC). Stiamo ora entrando un po’ più nello specifico ed è anche per questo motivo che consigliamo sempre di farsi affiancare da un esperto per mettere in atto una dieta su misura.
I pistacchi riducono i livelli di glicemia
La frutta secca ha tante proprietà importanti, nonostante sia molto calorica. Torniamo ancora una volta a parlare dei pistacchi, già eletti tempo fa lo snack ideale per perdere peso o mantenere la linea. Secondo una nuova ricerca pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, i pistacchi sono in grado di controllare la glicemia.
Dimagrire senza soffrire la fame
La strategia per evitare la percezione di vuoto gastrico provocato dall’assenza di pane e pasta condita, sta nella quotidiana assunzione di generose quantità di ortaggi di stagione (anche un chilo al giorno) e di frutta fresca (200-300 g al giorno). Ortaggi e frutta, oltre a garantire sazietà con poche calorie (mediamente 20 kcal per etto gli ortaggi; 40-50 kcal per 100 g di frutta) rispetto alle 340-350 di 100 g di cereali (pasta, riso, orzo ecc.) abbassano l’indice glicemico dei carboidrati grazie al loro contenuto di fibre e favoriscono la depurazione per l’apporto di antiossidanti, acqua, fibra e potassio.
L’altro vantaggio degli ortaggi è costituito dalla possibilità di impiegarli per preparare ragù colorati e saporiti che rendono golosi i piatti senza appesantirli. Analogamente la frutta offre infinite possibilità di preparare voluminosi dessert, sani, gradevoli, ipocalorici. Per garantirsi un primo a pranzo e un altro a cena anche nell’ambito di una razione alimentare giornaliera “contenuta” da 1500 calorie, occorre non superare i 50 gr di cereali (pasta, riso, orzo ecc…) a porzione, da proporre in ricette che prevedano però l’impiego di 200-250gr di verdure per conferire il giusto volume al piatto.
Science in Nutrition Roma 2010: due giorni per parlare di nutrizione
Venerdì 5 e sabato 6 marzo 2010 al Centro Congressi Parco dei Principi di Roma si terrà il Secondo Congresso Internazionale Science in Nutrition 2010, al quale parteciperanno i nutrizionisti di tutto il mondo per affrontare i temi legati alla nutrizione, al ruolo dei cibi nei processi anti invecchiamento e nella prevenzione delle malattie, e quelli legati all’alimentazione degli sortivi.
Il congresso, dal titolo “Indice glicemico nella nutrizione per la salute e per lo sport” è organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini e vanta il riconoscimento del Ministero della Salute e il Patrocinio concesso dal Ministero della Gioventù. Durante le sessioni del congresso verranno proposti approfondimenti sull’alimentazione basata non solo sulla quantità delle calorie ma soprattutto sulla scelta di cibi con un indice glicemico basso, in grado di influenzare in modo positivo il sistema ormonale.
Come smaltire una sbronza:acqua, zuccheri e un po’ di moto
Siete vittime dei postumi di una sbronza, o sbornia che dir si voglia? Avete nausea, mal di testa e vi sentite fiacchi? Bene, sembra proprio che abbiate esagerato con l’alcol; naturalmente non spetta a noi farvi una ramanzina, sapete perfettamente che bere troppo fa male alla salute e siamo certi che la prossima volta farete maggiore attenzione.
Sappiamo anche bene che è molto probabile che siate alla ricerca di un rimedio per smaltirla più in fretta possibile e affrontare serenamente i numerosi impegni che, come ogni giorno, vi attendono; ed è proprio di questo che vogliamo parlarvi. Secondo quanto affermato dalla dietologa neozelandese Lea Stening dalle pagine del quotidiano Stuff, per smaltire una sbronza non c’è nulla di meglio che bere molta acqua, muoversi un po’ e consumare cibi ad alto indice glicemico (pratica assolutamente sconsigliata a chi è affetto da diabete, naturalmente!) che rilasciando rapidamente zuccheri nel sangue aiutano a ritrovare l’energia perduta.
Cereali integrali per fare il pieno di fibre
I semi dei cereali sono tutti dotati di un germe ricco di preziosi acidi grassi polinsaturi; dal punto di vista fisico, all’esterno sono rivestiti da uno strato fibroso, sotto al quale ce n’è un altro ricco di proteine, vitamine e sali; la parte più consistente del chicco è formata da amido. Davanti ad una composizione nutrizionale del genere non si può pensare di sottovalutare l’importanza dei cereali nella nostra dieta.
La maggior parte delle persone consuma cereali già raffinati e, quindi, privati del germe e degli strati esterni, per lasciare solo la parte contenete l’amido. La raffinazione viene fatta per rendere i chicchi conservabili più a lungo, ma in questo modo perdono molti dei loro principi nutritivi, soprattutto della fibra vegetale.
La fibra vegetale è un insieme di varie sostanze presenti, oltre che nei cereali anche nella frutta e nelle foglie delle piante; le fibre sono molto importanti per l’organismo perché aiutano a prevenire obesità e infarti. Ne esistono di due tipi: le fibre di struttura che svolgono una funzione di sostegno e le fibre viscose che, però, non hanno una funzione preminente.