Carne di maiale: calorie e proprietà

Nel passato la carne di maiale era considerata tra i cibi da evitare durante la dieta, oggi invece la carne di maiale è stata rivalutata da molti nutrizionisti ed è entrata a pieno titolo tra gli alimenti che si possono consumare durante la dieta. Questa carne è paragonabile alla carne di vitello in quanto ha una quantità di grassi molto simile: grammi 9 contro gli 8 grammi della carne di vitello; una quantità di proteine maggiore: 21,3 grammi contro grammi 20,7; calorie non altissime: 157 calorie per la carne di maiale contro 107 calorie della più magra carne di vitello.

Proprietà nutrizionali della carne di maiale

La carne di maiale che troviamo oggi in mercato ha una quantità di grassi saturi più bassa rispetto a quella di una volta (dal 60% si è passati al 37%) mentre i grassi polinsaturi sono passati dal 13% al 26%. Merito di tale cambiamento è l’alimentazione più sana dei maiali che vengono nutriti oggi con farine di cereali. Il contenuto ridotto di grassi saturi e il buon contenuto di polinsaturi rendono questa carne particolarmente indicata nella prevenzione di disturbi cardiovascolari.

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In forma a Natale con la dieta del salmone

dieta del salmone

Volete perdere peso, ottenere una pelle splendida e mangiare un pesce buono, molto utilizzato a durante il periodo natalizio? Bene, potete farlo con la dieta del salmone. A differenza di quello che si pensa di solito, il salmone non solo non fa ingrassare, ma rende anche la pelle più bella grazie ai tanti acidi grassi omega 3 che contiene.

Oltre agli omega 3, il salmone possiede un alto contenuto di proteine, e per questo è un secondo piatto nutriente ed equilibrato, ottimo come alternativa alla carne rossa, infatti le calorie si equivalgono, ma il pesce vince per i nutrienti, ovvero per i grassi polinsaturi e per le vitamine. Gli omega 3 e i grassi polinsaturi aiutano ad abbassare il livello del colesterolo totale, mentre alzano quello del colesterolo chiamato “buono” perchè protegge il sistema cardiovascolare.

Gli omega 3 sono efficaci anche nella lotta alla depressione, infatti recenti studi hanno dimostrato che una dieta ricca di questi acidi grassi è in grado di ostacolare il calo delle capacità cognitive dovute all’invecchiamento; infine, oltre agli omega 3, il salmone contiene importanti quantità di vitamina D, utile per l’assorbimento del calcio e, quindi, per la mineralizzazione dello scheletro.

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Grassi alimentari, com’è difficile mangiare quelli giusti

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Grassi, fosse solo un problema di quantità… Neanche la qualità dei lipidi che si assumono con la dieta, infatti, va lasciata al caso. Le raccomandazioni nutrizionali non si limitano a ribadire che i grassi alimentari non dovrebbero costituire più dei 30 per cento dell’energia assunta ogni giorno. Per cominciare ricordano che i famigerati grassi saturi dovrebbero essere una parte minoritaria dell’introito lipidico: un terzo dei 30 per cento, quindi il 10 per cento delle calorie totali (ma c’è chi dice il 7).

Anche sul fronte del grassi polinsaturi, ar­rivano indicazioni dettagliate: i noti “omega 3” dovrebbero rappresentare lo 0,5 per cento dell’energia, gli “omega 6”  il 2 per cento, e – importante – il rapporto tra le due quote do­vrebbe mantenersi costante. Tradotto per una dieta da 2 mi­la calorie al di, i grassi ne do­vrebbero dare 600 e quindi  non pesare fisicamente più di 66-67 grammi al giorno, e gli introiti “parziali” rispettare le proporzioni dette.

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