La primavera porta con sé il risveglio della natura, giornate più belle e più lunghe, le allergie e una buona dose di stanchezza. Per aiutare il nostro corpo a eliminare le tossine introdotte con l’alimentazione invernale e sedimentate da uno stile di vita un po’ troppo sedentario, è possibile bere delle belle e buone tisane di primavera. Quale scegliere? Ovviamente dovete decidervi in base al vostro stato fisico e mentale. Alla prova costume non manca molto e bere un infuso vuol dire drenare i liquidi e magari anche ritrovare un po’ di energia.
ginseng
La dieta dell’amore, con il ginseng e lo zafferano
Lo sapevate che il ginseng e lo zafferano sono dei cibi afrodisiaci? Ebbene si, sembra proprio che siano gli ingredienti giusti per una serata “piccante”. La notizia, arriva da una ricerca del Guelph’s Department of Food Science dell’University of Guelph, di Ontario, in Canada, che verrà presto pubblicata sulla rivista “Food Research International”.
Secondo gli studiosi, infatti, lo zafferano e il ginseng, sarebbero in grado di migliorare le funzionalità sessuali. Ma risultati simili, sono stati ottenuti anche da un’altra sostanza naturale, estratta da alcuni alberi dell’Africa occidentale (yohimbe).
Stop flaccidità con le piante adattogene
Le piante “adattogene”, che sono quelle capaci di aumentare la resistenza dell’organismo a situazioni di stress, intossicazione e rallentamento metabolico, sono note fin dall’antichità per le loro virtù stimolanti. Oggi conosciamo il loro meccanismo d’azione: si è notato infatti che esse lavorano a livello neuroendocrino, presentando una struttura biochimica simile a quella del nostro pregnenolone. Questa sostanza viene prodotta all’interno delle nostre cellule a partire dal colesterolo attraverso le ghiandole surrenali ma anche dalla pelle, dalle ovaie, dai testicoli e in grande quantità dal sistema nervoso.
Lo stress cronico, l’invecchiamento, una dieta povera di colesterolo “buono” e di acidi grassi polinsaturi riducono la capacità dell’organismo di produrre pregnenolone e di conseguenza ne risente, a cascata, la produzione di molti ormoni. Questo deficit si ripercuote negativamente su tutto il metabolismo e anche l’aspetto estetico ne risente pesantemente: la pelle invecchia e perde tono, i capelli si indeboliscono, la massa muscolare si riduce e inflaccidisce, il corpo tende a trattenere liquidi.
L’utilizzo ciclico di piante adattogene aiuta a fornire all’organismo i precursori per stimolare e attivare la sintesi degli ormoni indispensabili per conservare sani e tonici i tessuti. Attenzione! Per la loro azione di modulazione ormonale, le piante adattogene non vanno assunte in gravidanza e durante l’allattamento. Il ginseng è l’ideale per sciogliere i cuscinetti di “vecchia data“: questa pianta è nota per le sue virtù ricostituenti. Meno conosciute sono invece le sue proprietà dimagranti, che intervengono soprattutto riattivando i naturali meccanismi bruciagrassi dell’organismo. Alzando il tono energetico, anche il metabolismo accelera e si accumula meno adipe. Si usa l’estratto secco.
Ritenzione, cellulite e pancia gonfia? Ginseng, eleuterococco e maca
Panax ginseng, è il nome botanico di una pianta coltivata nel Nord della Cina e in Corea. Contiene i ginserioidi (sostanze dall’azione equilibrante), oltre ad aminoacidi, vitamine e minerali. Prova il ginseng se hai bisogno di stimolare il sisterna endocrino e immunitario, se i tessuti tendono a cedere e se, nonostante tu faccia attenzione a tavola, fai più fatica del solito a smaltire i cuscinetti. Importante è la qualità della pianta e la titolazione dei principi attivi.
Sono disponibili diverse forme come integratore: il migliore è l’estratto standardizzato. Per essere efficace l’estratto deve provenire da piante di almeno 6 anni e contenere tra il 10 e il 20% di ginsenoidi. Usalo così. La quantità ideale di ginseng, è di una capsula di estratto secco al giorno. Si consiglia di assumerlo al mattino per cicli di 3 settimane. Il ginseng è controindicato in caso di patologie cardiache, può interferire con terapie anticoagulanti e ipoglicemiche. Non va assunto con bevande stimolanti, caffè incluso, e alcolici.
L’energia dell’eleuterococco
Da più di 2000 anni la medicina tradizionale cinese utilizza la radice di eleuterococco (il nome scientifico è Eleutherococcus senticosus) per la prevenzione delle infezioni dell’apparato bronchiale, per i raffreddori e le influenze.
Oggi si sa che questa pianta, detta “Ginseng siberiano”, perché cresce spontaneamente nel nord della Russia, è dotata anche di forti proprietà tonico-adattogene: aumenta il vigore e la resistenza fisica, innalza la soglia di resistenza a stimoli stressanti ed ha una forte azione tonica.
Fisicamente l’eleuterococco è un arbusto alto due o tre metri, spinoso e dalle foglie palmate; i suoi fiori sono piccoli e riuniti in ombrelle, e come per il ginseng “classico”, la parte importante è la radice, perché contiene i principi attivi, e cioè glucosidi, polisaccaridi e composti fenolici. L’eleuterococco combatte efficacemente la stanchezza mentale e fisica, e contrasta la spossatezza accompagnata da nervosismo e tensione: l’ideale per superare i tipici disagi che si associano all’arrivo della bella stagione.
Ginseng, un integratore naturale
Il ginseng è una radice che proviene dall’Oriente, ed è inconfondibile con la sua forma che ricorda quella del corpo umano, con diramazioni che suggeriscono l’idea di braccia e gambe: non per niente in cinese jen-shen significa “simile all’uomo”. Con il termine ginseng si indicano tre piante: il Panax Ginseng, nativo della Cina, il Panax Quinquefolius, di origine americana, e l’Eleutherococcus senticosus, la varietà siberiana.
Il ginseng deve le sue proprietà tonificanti a un gruppo di sostanze che prendono il nome di ginsenosidi, alle vitamine del gruppo B e C, agli aminoacidi, al manganese e agli oligoelementi.
Il ginseng è utilizzato come energizzante in molte bevande prodotte industrialmente, ma è ancora più efficace se viene usato come ingrediente di infusi e tisane casalinghe.
Questa pianta svolge un’importante azione adattogena e antistress: non solo innalza la resistenza alla fatica e la generale capacità di lavoro psico-fisico, ma stimola anche la risposta del sistema immunitario, rafforzando le capacità di adattamento al mutare delle stagioni. Diverse ricerche hanno anche dimostrato l’azione antidepressiva del ginseng, capace di inibire la sintesi di certi neuromediatori implicati nella depressione.