Un’altra psicosi sta monopolizzando le nostre tavole. Non è la prima volta che un virus, in questo caso un batterio, modifichi l’alimentazione delle persone, per paura, per difesa o semplicemente perché non si sa che cosa mangiare. La selezione “naturale” è toccata ai cetrioli e la colpa è di quello che è stato soprannominato il batterio killer. Secondo l’ Eurobarometro, un cittadino europeo su tre (il 35 per cento) evita di acquistare quei prodotti che possono essere “incriminati”. Oggi succede al cetriolo, quello che qualche anno fa è accaduto alla carne di pollo.
A diffondere questo dato è la Coldiretti che sta cercando di tenere controllate le reazioni delle persone, soprattutto degli agricoltori che potrebbero buttare tonnellate di cetrioli, ma anche di altra frutta e verdura, tutta coltivata e raccolta in Italia. E quindi sicura.