Diario di una dieta, perchè si mangia anche se non si ha fame?

L’essere umano è programmato per mangiare. Questo è abbastanza ovvio. Mangiare è necessario per sopravvivere. Quello che è meno ovvio è il perchè ogni circostanza sia un buon pretesto per farlo. Mangiamo quando siamo felici, mangiamo quando siamo tristi, pare che serva a colmare il vuoto che sentiamo dentro, mangiamo quando siamo annoiati, mangiamo quando siamo stanchi (alzi la mano che non si sente affamatissima dopo la corsa o la palestra). Insomma mangiamo sempre, fatta eccezione mentre dormiamo.

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Fame nervosa, cos’è, come tenerla a bada

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A molti di noi è accaduto, almeno qualche volta nella vita, di reagire ad emozioni e/o stati d’animo spiacevoli gettandosi a capo fitto sul cibo. In questo caso a spingerci a mangiare non è fame vera e propria, ma la cosiddetta fame nervosa, ovvero quel fenomeno, piuttosto comune, al quale gli studiosi del comportamento alimentare si riferiscono con il termine eating emozionale, ossia la “situazione vissuta da coloro che … usano il cibo per far fronte alle emozioni”.

Nonostante questo comportamento abbia importanti aspetti psicologici ciò non vuol dire che esso celi necessariamente un disagio psichico. Spesso infatti la fame nervosa fa la propria comparsa nei momenti in cui ci sentiamo un pò tristi, arrabbiati, ansiosi o siamo particolarmente stressati.

In queste condizioni, l’impossibilità o l’incapacità, di esprimere in maniera adeguata i propri stati d’animo, spinge ad assumere cibo anche quando non ne sentiamo la reale necessità portandoci spesso a preferire cibi grassi e ipercalorici (i cosiddetti junk food).

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