jennifer aniston e la dieta 16/8

Jennifer Aniston e la dieta 16/8: ecco come rimane in forma

Jennifer Aniston è una spettacolare 50enne sulla quale sembra che il tempo abbia deciso di non lasciare segni: il suo segreto? Lo ha svelato lei stessa ai tabloid americani: una vita attiva e la dieta 16/8. Un regime di digiuno intermittente che è stato in grado di favorire il suo metabolismo ed la salute dell’organismo.

jennifer aniston e la dieta 16/8

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dieta del digiuno alternato

Dieta del digiuno alternato

La dieta del digiuno alternato, detta anche del digiuno intermittente, prevede un programma alimentare che alterna giorni in cui si può mangiare regolarmente senza eccessivi …

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dieta dodo

Dimagrire in una settimana con la dieta Dodo

dieta dodo

Fino ad adesso avete svolto una vita sedentaria e con qualche stravizio alimentare e ora vorreste comunque essere pronti alla prova costume? Missione difficile ma non impossibile, almeno secondo la dieta Dodo; questo nuovo regime alimentare dimagrante si basa sul digiuno intermittente e promette di far perdere fino a sette chili in sette giorni.

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Dieta Fast

La dieta fast per dimagrire con 2 giorni di digiuno a settimana

Dieta Fast

La dieta fast funziona, parola di Michael Mosley e Mimi Spencer, lui giornalista medico, lei giornalista del Times. In molti chiamano questo regime dimagrante la dieta del digiuno (dal verbo inglese to fast) perché consiglia di digiunare a intermittenza: il modello è 5/2, ovvero per cinque giorni si mangia tutto quello che si desidera, mentre negli altri due non si possono assumere più di 500/600 calorie.

 

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dieta 5:2

La dieta 5:2

dieta 5:2Oggi parliamo di una dieta dimagrante nata in Gran Bretagna ma che sta facendo diversi proseliti anche in Italia: si tratta della dieta 5:2, ideata dal medico e giornalista di salute e benessere Michael Mosley, basata sul cosiddetto digiuno a giorni alterni. Cerchiamo di capire meglio in cosa consiste questa nuova dieta.

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La dieta del guerriero

dieta del guerriero

La cosiddetta dieta del guerriero è uno stile di vita alimentare messo a punto dallo statunitense Ori Hofmekler che l’ha descritta, insieme a Diana Holtzberg, nel libro dal titolo The warrior diet. Questo modello si basa sul presupposto che nutrire il corpo assecondando i ritmi circadiani propri dell’uomo primitivo è funzionale al mantenimento della forma fisica e della salute poichè potenzia l’utilizzo dei nutrienti e la trasformazione del grasso corporeo in energia, aumentando allo stesso tempo la resistenza allo stress. Il risultato? Un corpo più forte, più snello, più sano.

Più precisamente il modello di Hofmekler, che si rifà in parte anche agli studi sul digiuno intermittente e sulla restrizione calorica, prevede un solo pasto abbondante al giorno dopo aver praticato 10-12 ore di digiuno o essersi limitati all’assunzione di piccoli spuntini proteici o succhi di frutta o verdura. In queste condizioni l’organismo interpreterebbe il digiuno come una sorta di stato di emergenza e sintetizzerebbe di conseguenza tutta una serie di ormoni che favoriscono la trasformazione dei grassi in energia (ormone della crescita, adrenalina, noradrenalina) e migliorano la risposta del fisico alle circostanze ambientali.

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Alimentazione intermittente, ovvero i benefici del digiuno

Che lo chiamiate dieta della luna, eat stop eat, digiuno o alimentazione intermittente la sostanza non cambia, sempre di digiunare si tratta; ma se la sola idea di dire basta ai cibi solidi per almeno 24 ore di fila terrorizza i più, sono molti invece gli esperti che ritengono la pratica del digiuno saltuario un vero e proprio toccasana per l’organismo, a patto naturalmente di godere di ottime condizioni di salute fisica e psichica.

Infatti, osservare almeno un giorno di astensione dai cibi solidi almeno due volte a settimana (secondo quanto previsto dalla pratica del digiuno intermittente o intermittent fasting) permetterebbe all’apparato digerente di riposare stimolando allo stesso tempo la produzione di ormoni che aiutano a bruciare i grassi con le seguenti benefiche conseguenze: aumento del metabolismo, calo della massa grassa (senza danni per la massa magra), calo della pressione arteriosa, aumento della sensibilità del corpo all’insulina e miglioramento dell’assorbimento di glucosio con conseguente calo del rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari e diabete, come dimostrato da uno studio condotto presso il Dipartimento di Scienza nutrizionale e tossicologia della  University of California a Berkeley.

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