Dieta Lemme, è pericolosa?

Alberico Lemme, farmacista, è l’ormai noto autore della “filosofia alimentare” che avrebbe fatto perdere 17 chili a vip come Flavio Briatore in poco più di …

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Filosofia Alimentare, l’intervista al Dott. Lemme

Sicuramente avrete sentito parlare della Dieta Lemme, conosciuta anche con il nome di Filosofia Alimentare, ideata dal Dott. Alberico Lemme: un regime alimentare dimagrante che promette di far perdere anche 10 chili in un mese; la Dieta Lemme, oltre che per il dimagrimento veloce, è famosa anche perché, a differenza della gran parte delle diete, non si basa sul calcolo delle calorie e perché propone abbinamenti considerati insoliti per determinati pasti.

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La dieta Lemme

Oggi continuiamo i nostri approfondimenti sulle diete più note occupandoci della dieta Lemme, che più che una dieta vera e propria è una “filosofia alimentare”, almeno secondo le intenzioni del suo ideatore, cioè il Dottor Alberico Lemme; come tutte le diete, anche la Lemme, ha diversi estimatori ma anche molti detrattori, vediamo, quindi, di capire in cosa consiste questa dieta e quali sono i suoi punti di forza e quali, invece, quelli deboli.

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La dieta Lemme

dieta lemme

La dieta Lemme prende il nome dal suo ideatore, l’italiano Alberico Lemme, farmacista di Desio in Brianza, autore del volume L’uomo che sussurrava ai ciccioni, i segreti di filosofia alimentare. Il metodo di dimagrimento Lemme, al quale l’autore in realtà preferisce riferirsi con il termine filosofia alimentare, è balzato agli onori delle cronache, oltre che per la personalità carismatica del suo “papà”, perchè promette un dimagrimento davvero notevole (addirittura da 7 a 10 kg al mese) senza troppe restrizioni e sacrifici.

La dieta Lemme infatti non si fonda sul calcolo giornaliero delle calorie (che il dottor Lemme ritiene fuorviante e superato) quanto piuttosto su parametri quali l’indice glicemico degli alimenti, la loro composizione chimica, l’ora alla quale vengono assunti, il modo in cui vengono associati e il pool enzimatico individuale. Ne consegue, afferma lo stesso Lemme, che in questo programma alimentare il cibo viene usato come un farmaco, del quale però possono essere consumate ad ogni pasto quantità illimitate.

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