La dieta Galveston è stata creata per le donne in menopausa, cercando di rispondere ad ogni esigenza alimentare e prendendo in considerazione i cambiamenti ormonali della categoria: ma si tratta di un regime alimentare valido per tutti?
dieta in menopausa
Menopausa: consigli per tornare in forma
Ecco alcune semplici strategie per ritrovare la linea (e il proprio benessere) nei primi difficili anni della menopausa, quando sembra di aver perso il controllo sul proprio corpo.
Il cambiamento del proprio corpo al sopraggiungere della menopausa è uno dei pensieri che preoccupano maggiormente le donne che giungono al limite del periodo fertile: tra i vari disagi che questa nuova fase biologica comporta, sicuramente l’aumento della massa corporea e soprattutto del grasso addominale è quello che spesso risulta particolarmente sgradito: da una parte perché si tratta di uno dei sintomi della menopausa più diffusi, dall’altra perché, dopo i 50 anni, all’aumento del peso è collegata una serie di altri disturbi e patologie (aumento di trigliceridi e colesterolo, dolore alle articolazioni, stanchezza e affanno…).
Ma, per quanto difficile, dimagrire in menopausa si può: bastano alcune semplici accortezze per mantenere il proprio peso ideale oppure per ritrovare la forma fisica più consona alla propria corporatura, nel caso in cui si fosse preso qualche chilo di troppo. Per dimagrire in modo sano, non stressante e duraturo ci sono poche semplici regole, che però andrebbero rispettate alla lettera per garantire un risultato funzionale alle proprie aspettative. Vediamo quali sono i primi passi per tornare in forma e godersi la menopausa con serenità e buonumore.
Semplificando di molto il complesso funzionamento dell’organismo, che varia anche in base alle esigenze personali, alle circostanze, all’ambiente in cui si vive (e molto altro), possiamo innanzitutto fare chiarezza sulle motivazioni che inducono l’organismo femminile a ingrassare più facilmente dopo i cinquant’anni:
- in menopausa rallenta il metabolismo basale, ovvero quello che ci permette di bruciare calorie “a riposo” (semplicemente svolgendo quelle funzioni indispensabili a tenere in vita il nostro corpo)
- cambia drasticamente l’assetto ormonale, a causa della cessazione dell’attività delle ovaie.
A loro volta, ciascuna di queste situazioni è alla base di alcune problematiche associate all’alimentazione:
- se il metabolismo basale è lento, il corpo è in grado di gestire meno calorie alla volta: tutte quelle in eccesso vengono immagazzinate in riserve di grasso, che quindi si accumula più facilmente, in particolare su fianchi, pancia e cosce.
- una minore presenza di estrogeni, legata alla fine dell’attività ovarica, determina un incremento del grasso corporeo, specialmente quello viscerale addominale: una situazione piuttosto pericolosa dal punto di vista della salute, specialmente se non bilanciata da una dieta sana ed equilibrata.
A partire da queste considerazioni appare chiaro come la prima cosa da fare sia mettere ordine nel proprio stile di vita, acquistando ritmi regolari e un giusto ritmo nell’alternanza sonno veglia, stabilendo almeno cinque pasti quotidiani, leggeri e nutrienti, e dedicando parte del proprio tempo alla cura del proprio corpo, a partire dalla pratica di una buona dose di attività fisica. Ma procediamo con ordine:
- Contenere le calorie immesse nell’organismo con l’alimentazione. Durante la menopausa – e in particolar modo all’inizio, quando il corpo non ha ancora trovato un equilibrio nella nuova fase biologica – è necessario prestare attenzione alla quantità di calorie che si introducono nell’organismo attraverso l’alimentazione. Per qualcuno sarà una piccola forzatura, altre donne, invece, sono già abituate a contare le calorie di ciascun pasto ma, senza essere troppo puntigliosi e soprattutto senza che diventi una vera e propria ossessione, bisogna prendere consapevolezza della “pesantezza” di ciascun piatto. Una buona regola è diminuire le porzioni, senza troppe rinunce; è consigliato prendere l’abitudine di pesare gli alimenti, invece che andare “ad occhio” e invece di affidarsi alla capienza di recipienti e piatti, che spesso possono trarre in inganno.
- Distribuire bene le calorie durante il giorno. Un’altra buona abitudine consiste nel programmare, all’interno delle ventiquattr’ore, cinque pasti diversi: introdurre uno spuntino dopo la prima colazione e una merenda tra i due pasti principali ci assicura l’energia necessaria a sostenere gli impegni della giornata, mantiene costante il livello di zuccheri nel sangue, evitando fastidiosi picchi glicemici e soprattutto fa desistere dal mangiare troppo durante i pasti principali. Con uno snack a base di frutta, ad esempio, si può evitare di arrivare al pranzo affamate e senza energia. Non sottovalutate, inoltre, la colazione: sebbene la maggior parte degli italiani sia abituata al caffè con il classico cornetto, prendete in considerazione anche qualcosa di più nutriente e meno calorico, come uno yogurt magro con della frutta secca e un frutto fresco di stagione.
- Seguire una dieta povera di grassi e ricca di vitamine. Ormai sarà chiaro: è bene limitare il consumo di grassi di origine animale (burro e formaggi, carni grasse e insaccati), perché favoriscono l’aumento del colesterolo cattivo, e allo stesso tempo privilegiare quelli di origine vegetale, come olio di oliva e olio di semi, alcuni tipi di frutta (avocado, cocco, mango) e il cacao. Via libera, invece, al pesce, che è ricco di omega 3 e protegge il cuore dai rischi cardiovascolari. Per stimolare l’intestino e accelerare il metabolismo è consigliabile seguire una dieta ricca di fibre (cereali integrali e verdure); mentre tassativamente da evitare sono le bibite zuccherate e gassate.
- Fare attività fisica. Anche se leggera, un po’ di attività fisica costante e quotidiana può sicuramente giovare al proprio organismo, in particolare a quello della donna in menopausa. Le soluzioni sono moltissime e varie: dalla semplice camminata a passo veloce (almeno 30 minuti) ai corsi di danza e agli sport di gruppo, dal nuoto in piscina alla corsa leggera. Fare attività fisica, dopotutto, non vuol dire esclusivamente praticare uno sport: per stare meglio basta adottare alcune semplici buone abitudini, come scegliere di lasciare l’auto a casa per camminare di più, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc.
- Non fare troppa attività fisica. Può sembrare in contrasto con il punto precedente, ma non è affatto così: con l’entrata in menopausa diventa necessario limitare ogni fonte di stress, anche quella che può derivare da un eccesso di attività fisica. È bene controllare sempre di non sforzare troppo l’organismo, specie se si sceglie di praticare uno sport che sforza le articolazioni, particolarmente sensibili in questa fase biologica e indebolite naturalmente dall’età.
- Dormire. Un riposo di almeno 8 ore al giorno, se abbinato a ritmi più lenti e regolari, può sicuramente contribuire ad alleviare i sintomi della menopausa. Per aiutare il riposo, che sopra i cinquant’anni è spesso troppo leggero e poco duraturo, esistono vari rimedi: dalla tisana a base di camomilla agli integratori di melatonina, dalla pratica della meditazione alle tecniche di rilassamento prima di dormire.
La dieta per la donna in menopausa
La menopausa è un momento delicato della vita della donna. Le ovaie smettono di funzionare, la donna perde completamente la sua fertilità e c’è un calo degli estrogeni. Di norma avviene tra i 45 e i 55 anni e si diagnostica dopo un anno di assenza del ciclo. Queste modificazioni portano con sé una serie di problematiche, legate alla salute delle ossa e al sovrappeso. È quindi molto importante fare attenzione alla dieta.
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La menopausa è un momento molto complicato della vita delle donne: c’è un aspetto psicologico, che coincide con la fine della fertilità, e poi c’è un aspetto fisico, che comporta una serie di cambiamenti ormonali a volte molto fastidiosi. Uno dei problemi più imbarazzanti è l’aumento di peso: un gruppo di ricercatori americani ha elaborato uno studio per comprendere quali siano i migliori consigli dietetici per mantenere la perdita di peso a lungo termine dopo una dieta a seguito della menopausa.
Perchè le donne ingrassano in menopausa? La dieta da seguire
È vero che in menopausa s’ingrassa? Dipende. In generale, lo squilibrio ormonale porta ad accumulare il grasso soprattutto sul girovita e secondo una ricerca condotta dagli esperti della Ohio State University, la causa sarebbe di un enzima, nome in codice Aldh1a1 e interessa unicamente il sesso femminile.
Caffè per prevenire la gotta
Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medicine, coordinati dal dr. Hyon K. Choi, bere grandi quantità di caffè nel corso della vita, dimezza, per le donne, la possibilità di contrarre la gotta dopo la menopausa.
I ricercatori non hanno ancora stabilito quale sia il principio attivo contenuto nel caffè in grado di scongiurare l’insorgenza della malattia, che colpisce in realtà soprattutto gli uomini, ma escludono che possa trattarsi della caffeina dal momento che essa è contenuta anche in altre bevande (come il tè) le quali non si sono però dimostrate in grado di sortire il medesimo risultato.
Questo dunque il consiglio del dottor Choi
In particolare il rischio di gotta diminuisce del 22% se l’intake medio durante la vita è stato di 1-3 tazze di caffè al giorno, ma del 57% se l’intake medio durante la vita è stato di più di 4 tazze di caffè al giorno. Se siete forti bevitrici di caffè e nella vostra famiglia ci sono casi di gotta, io non smetterei.
La dieta iperproteica aumenta il rischio di osteoporosi
Secondo uno studio della statunitense Pardue University, pubblicato sul Journal of Gerontology: Medical Sciences, seguire una dieta ipercalorica iperproteica in menopausa aumenta il rischio di osteoporosi. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato i dati relativi a due studi: il primo vedeva coinvolte 28 donne in postmenopausa di età compresa tra i 43 e gli 80 anni, quindici delle quali dovevano seguire una dieta senza carne nella quale le uniche fonti di proteine erano legumi, latticini e uova che rappresentavano il 18 per cento dell’introito calorico.
Le restanti 13 partecipanti seguivano invece una dieta composta al 30% da proteine, il 40% delle quali proveniva da carne di maiale magra e il 60% da legumi, latticini e uova. Al temine delle 12 settimane di sperimentazione tutte le partecipanti, di entrambi i gruppi, erano dimagrite in media di 8 chili e mezzo, ma quelle che avevano seguito un regime alimentare maggiormente proteico mostravano una demineralizzazione ossea.
Dieta e menopausa, il parere dell’esperto (terza parte)
Come promesso pubblichiamo oggi la terza ed ultima parte dell’intervista al Prof. Martorana, docente di Ginecologia ed Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Palermo, che ha risposto per noi ad alcune delle domande più frequenti sulla menopausa.
Quanto un allenamento fisico regolare aiuta a mantenersi in forma in menopausa?
Non c’è dubbio che un corretto e regolare allenamento fisico, come detto in precedenza, svolto in palestra o grazie ad una passeggiata di 30-45 minuti fatta tutti i giorni ad andatura medio-veloce o ancora una corsa di 30 minuti a giorni alterni dia la possibilità di allontanare sempre più lo spettro di quell’erosione e di quella riduzione dei dischi intervertebrali che a lungo andare determinano la ‘gobba della vedova’. Questa viene così chiamata poichè, visto che l’età media della donna è superiore a quella dell’uomo, statisticamente le donne sopravvivono ai loro mariti; diventando vedove alle soglie della senilità ed avendo l’osteoporosi, come conseguenza insorge questa forma di cifoscoliosi tipica della terza età.
Dieta e menopausa, il parere dell’esperto (seconda parte)
Come promesso pubblichiamo oggi la seconda parte dell’intervista al Prof. Martorana docente di Ginecologia ed Endocrinologia dell’Università degli Studi di Palermo, che ha risposto per noi ad alcune delle domande più frequenti sulla menopausa.
Dottor Martorana, esiste un’alternativa naturale agli estrogeni?
Certamente sì! In natura esistono alimenti più o meno ricchi di estrogeni, i cosiddetti fitoestrogeni, presenti in moltissimi vegetali. La soia (biologica e non OGM) è uno degli alimenti più efficaci nel prevenire problemi legati a deficenze ormonali. Come ho detto prima, le donne orientali che fanno un consumo quotidiano di soia riducono l’incidenza delle vampate, dei problemi cardiocircolatori, di tumori, di osteoporosi e di cancro al seno e all’utero. Mentre bisogna evitare le diete squilibrate e l’assunzione di farmaci che vengono magari ampiamente pubblicizzati, ad esempio la sibutramina, perché una certa aliquota di grasso è fondamentale per l’interconversione degli ormoni androgeni prodotti dall’ovaia e per la loro bioconversione in estrogeni, lavoro svolto dal tessuto adiposo. Quindi non obesità, non sovrappeso ma una giusta aliquota di grasso dovrebbe rappresentare una costante delle donne in questo periodo della vita. Non c’è dubbio che con una sana alimentazione deve coesistere un corretto e regolare esercizio fisico.
Dieta e menopausa, il parere dell’esperto (prima parte)
Argomento molto sentito dalle cinquantenni dei nostri giorni è certamente la menopausa inevitabile “data di scadenza” che la natura ci impone, coercitivamente, senza chiedere il permesso. Menopausa significa letteralmente ‘arresto delle mestruazioni’ e si verifica in genere tra i 45 e i 56 anni di vita. Eppure, giusto perché è un evento naturale, non si deve vivere come l’inizio della fine.
Anzi, basta seguire alcuni semplici consigli e questo periodo può diventare una vera e propria rinascita. Con un minimo d’informazione, saggezza e sfida, oggi, grazie alle ricerche scientifiche combinate con le sperimentazioni farmaceutiche e di medicina naturale, anche questo processo ineluttabile quale la menopausa può essere affrontato restituendo alle donne quella femminilità che tante pensano di perdere e soprattutto ritardando il processo d’invecchiamento che subisce il corpo a cominciare dalle ossa per finire alla pelle.
Per rispondere ad alcune delle domande più frequenti sulla menopausa abbiamo intervistato il Medico ginecologo Prof. Antonio Martorana, Direttore dell’Istituto di Ginecologia di Palermo e docente di Ginecologia ed Endocrinologia dell’Università degli Studi di Palermo.
Prof. Martorana, la menopausa è un periodo molto delicato per le donne, soprattutto nella fase iniziale, che precede la comparsa dei sintomi (climaterio). Quali sono i principali sintomi che pesano sulla qualità della vita?
Ferro e rame, i minerali nemici dei cinquantenni
Assicurarsi per mezzo dell’alimentazione dosi adeguate di minerali come ferro e rame è sicuramente consigliato quando si è giovani ma, secondo gli esperti, lo è meno quando si è un po’ avanti con gli anni poiché potrebbero causare danni alla salute. Un nuovo studio dell’University of Michigan mette in guardia contro i danni causati da alimenti ricchi di rame e ferro per le persone di 50 anni o più. Secondo i ricercatori, infatti, queste sostanze possono aumentare il rischio di sviluppare malattie legate all’età come l’Alzheimer, l’emocromatosi, ovvero un accumulo di ferro nell’organismo, e il morbo di Wilson, ovvero una malattia metabolica collegata al rame.
Per questo motivo i ricercatori suggeriscono che le persone con più di 50 anni dovrebbero ridurre drasticamente l’assunzione di questi due minerali. Nella relazione pubblicata sulla rivista Chemical Research in Toxicology dell’American Chemical Society, il coordinatore dello studio, dott. George Brewer, sottolinea come il danno ossidativo derivato dall’eccesso di accumulo di metalli accresce con l’età, e la selezione naturale cessa di agire dopo i 50 anni.
Con l’età le donne assumono più peso degli uomini
Anche se le donne e gli uomini d’oggi sono più longevi e più dinamici rispetto ai tempi passati, tutti in vecchiaia tendono ad avere una composizione corporea diversa, costituita più di grasso che di massa magra. La donna, in particolare, in 40 anni, ovvero dai 20 ai 60 anni, assume mediamente 11 chili di grasso .
“Questo aumento di peso è dovuto alla trasformazione del corpo, alla gravidanza affrontata nel corso della vita che fa accumulare grasso e alle modificazioni ormonali che si subiscono in menopausa“.
Lo ha sottolineato il professor Carlo Cannella, insegnante di scienza dell’alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, e coordinatore dei diplomi di dietista, analizzando insieme ad un team di ricercatori le motivazioni che spingono molte donne, dopo le festività, a riprendere con più energia l‘attività fisica sottoponendosi a diete strette per arrivare in forma all’estate.