Dieta contro la colite? Vietato il fai-da-te

Quante volte le persone decidono di fare la dieta per curare un disturbino? Il più diffuso è la colite spastica (almeno nell’immaginario collettivo). Un classico è eliminare alcuni cibi dalla propria alimentazione, magari improvvisare una dieta e una terapia fai-da-te assumendo farmaci e probiotici. In realtà l’auto-diagnosi non è mai una scelta saggia perché gonfiori, dolore addominale, stipsi o diarrea possono manifestarsi in modo ciclo e non è detto che sia colite. Intanto però che succede? Che ci siamo privati di alimenti importanti.

A sostenere questa tesi è Alessandro Armuzzi, gastroenterologo del complesso integrato Columbus-Università Cattolica di Roma, intervenuto durante Digestive Disease Week (DDW) di Chicago.

In realtà colite spastica non vuol dire nulla: nella maggior parte dei casi si tratta di sindrome del colon irritabile, un problema che affligge due italiani su dieci, che troppo spesso si affidano a diagnosi e rimedi fai da te.

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Miele, tutte le virtù

Delle virtù benefiche del miele vi abbiamo parlato in diverse occasioni. Oggi però torniamo sull’argomento con l’aiuto di un esperto; il contributo che segue è infatti curato dal dottor Paolo Scicolone, tecnologo alimentare. Il dottor Scicolone, vive e lavora a Catania, dove esercita già da diversi anni la libera professione di consulente alimentare.

Buona lettura!

Considerato con distacco dagli ortodossi della dieta ipocalorica ma benedetto dalle usanze popolari e dai nutrizionisti più attenti ai valori nutrizionali complessivi degli alimenti, fra scienza e mito un posto di assoluto riguardo nelle culture di tutti i popoli è sicuramente riservato al miele. Prima  dell’avvento della “civiltà”, questo alimento rappresentava praticamente l’unico sapore dolce conosciuto dall’uomo; certo, si mangiavano anche frutta, radici zuccherine, petali di fiori dolciastri ma il gusto pieno e tondo del dolce lo trovava solo nel miele. Come tutti i prodotti dell’arnia è per noi un “superalimento”, purchè sia integrale e vergine. Universalmente e tradizionalmente riconosciuto per le sue virtù salutistiche è oggi, letteratura scientifica alla mano, considerabile come un efficacissimo integratore alimentare ed utile coadiuvante come rimedio in diverse patologie.

Attualmente i tipi di miele in commercio sono diversi e traggono proprietà e virtù dai fiori da cui sono derivati.

  • Miele di abete: di colore molto scuro, quasi nero, fortemente aromatico con sapore assai gradevole, il miele di abete è ritenuto un ottimo antisettico polmonare e delle vie respiratorie in grado di produrre effetti antipiretici, espettoranti, spasmolitici.

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Soffri di colite ulcerosa? Mangia i broccoli

Un recente studio ha dimostrato che l’estratto di una pianta della famiglia delle brassicacee, la famiglia a cui appartengono cavoli e broccoli, può alleviare i sintomi della colite ulcerosa, una condizione infiammatoria cronica. Il composto vegetale in questione si chiama Phenethylisothiocyanate, PEITC, e ha buone potenzialità antinfiammatorie. Il PEICT è una molecola composta partendo dal gluconasturtoside, un glucosinolato che si trova in grandi quantità soprattutto nel cavolo cinese.

Alla stregua del sulforafano, che è alla base dei farmaci contro il carcinoma, sembra essere in grado di proteggere dal cancro al colon, oltre al cancro dell’esofago, dello stomaco e del polmone. Questo perché è una delle sostanze esistenti più tossiche per le cellule cancerogene. Tutte le brassicacee contengono una sostanza che si chiama glucorafanina che, una volta metabolizzata dall’organismo, si trasforma in sulforafano. Il dott. Moul Dey insieme ad i colleghi della South Dakota State University ha deciso di esaminare bene tutte le possibilità di utilizzo di questo estratto per la cura del cancro al colon.

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Colite, cibi permessi e cibi vietati

Premesso che la colite è un disturbo di salute che richiede adeguate cure mediche, è del tutto possibile, anzi opportuno e sarà il medico stesso a dirvelo, adottare un regime alimentare utile a ridurne i sintomi. La dieta da seguire in caso di colite non è costituita soltanto da una serie di cibi vietati o da consumare con moderazione ma prevede anche delle indicazioni riguardanti la loro modalità di assunzione e cottura.

Le persone che soffrono di colite, ad esempio, dovrebbero mangiare poco ma spesso per evitare che nell’intestino si accumulino troppe scorie e compaiano sintomi quali spami e dolori e, forse è superfluo aggiungerlo, dovrebbero mantenersi alla larga da fritture privilegiando invece i cibi lessati, cotti al vapore e alla griglia.

Colite, cibi permessi e cibi vietati

Verdure

Subito dopo la fase acuta è consigliabile consumare patate, carote, lattuga e indivia cotte e passate. In seguito è possibile introdurre gradualmente e con moderazione nella dieta asparagi, fagiolini, finocchi, funghi, pomodori, sedano e zucchine, anch’essi cotti. Solo quando le cure prescritte dal medico, unitamente alla dieta, abbiamo portato notevoli miglioramenti sarà possibile tornare a consumare verdure crude e reintrodurre, cipolle, porri, rape e peperoni.

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