Il pollo alla curcuma, è un secondo piatto particolarmente gustoso, ideale per chi è in sovrappeso e sta seguendo una dieta ipocalorica. Inoltre, grazie alla presenza della curcuma, è in grado anche di combattere lo stress ossidativo e quindi, l’invecchiamento precoce.
curcumina
Ricette light: riso fritto con gamberetti
Il riso fritto con i gamberetti, è un primo piatto molto gustoso, ideale anche per chi segue una dieta dimagrante. E’ una pietanza particolarmente salutare, che apporta carboidrati, proteine e vitamine del gruppo B.
Inoltre, grazie alla presenza della curcumina, che conferisce al curry quella particolare colorazione giallo brillante e la fragranza aromatica e speziata, proteggeremo il nostro sistema cardiocircolatorio, ritardando l’invecchiamento. Chi sta seguendo un regime alimentare ipocalorico, può usare 60 g di riso anziché 80 g, e far precedere il piatto da un’abbondante insalata.
La cucina indiana protegge dal cancro
La cucina indiana fa bene alla salute. Anche per quanto riguarda il cibo siamo soggetti alle mode, a volte davvero poco salutari. Hot dog, panini, finger food, happy hour, sushi, tutti prodotti decisamente appetitosi ma che se consumati in modo eccessivo possono decisamente creare qualche problema. Molto meglio, ogni tanto, fare un viaggio culturale e scegliere un ristorante etnico, come quello indiano.
A sostenerlo è dottor Shrikanth Anant, professore presso l’Università del Kansas, noto per la sua attività nella ricerca contro il cancro. È convinto infatti che la cucina indiana sia un modo per scoprire nuovi sapori, ma anche per favorire la prevenzione di alcune malattie, tra cui il tumore.
Spezie, la curcuma migliora gli effetti della chemioterapia
Combattere il tumore è un percorso lungo e doloroso. C’è però un’importante novità. Esiste una sostanza che migliora gli effetti della chemioterapia contro il cancro testa-collo. Si tratta di una spezia molto utilizzata in Oriente: la curcumina, una componente della curcuma. A sostenerlo è uno studio, molto interessante, dell’Università dalla California a Los Angeles, condotto dal dottor Eri Srivatsan e dalla dottoressa Marilene Wang.
Non siamo molto abituati ad arricchire le nostre pietanze con questa spezia, ma dovete sapere che i pregi della curcumina sono noti alle popolazioni dell’India che l’utilizzano da secoli non solo in cucina, ma anche per promuovere la guarigione delle ferite, come antinvecchiamento cutaneo o per alleviare i crampi mestruali. La curcumina da oggi assume anche un nuovo ruolo quello di aiutante nella cura dei tumori – in particolare quello della testa-collo – mostrando anche la capacità di migliorare l’effetto di un farmaco utilizzato per la chemioterapia nella soppressione delle cellule cancerose.
Colesterolo alto? Un aiuto dal curry
Il curry è una miscela di aromi e spezie di origine indiana, che vengono tostati in padella ed in seguito pestati finemente, dalla composizione molto variabile. Nel proprio paese di origine il curry viene chiamato masala, ossia spezia. E tra le tante spezie che compongono il curry, è importante conoscere la curcuma, una spezia nota perchè ricca di curcumina, la famosa sostanza dalle proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anticancro.
Secondo uno studio recentemente condotto da un team di ricercatori del Laboratorio di Gastroenterologia e Nutrizione dell’University of Lund, in Svezia, la curcumina avrebbe però anche particolari proprietà che inibiscono l’assorbimento del colesterolo LDL da parte di determinate cellule dell’intestino. Già consapevoli che precedenti studi in vivo avevano accertato come la somministrazione di curcumina potesse far diminuire i livelli di colesterolo LDL nel sangue, i ricercatori hanno concentrato il loro studio su come, eventualmente, questa sostanza potesse inibire l’assorbimento del colesterolo LDL nell’intestino.
Ancora benefici dalle spezie: la curcuma proteggerebbe il fegato
Torniamo a parlare degli effetti benefici che hanno le spezie sul nostro organismo; sotto la lente di ingrandimento oggi c’è la curcuma, e in particolare la sostanza che contiene, ovvero la curcumina. Da sempre considerata un toccasana dalla medicina ayurvedica, questa spezia è stata anche oggetto di studio scientifico grazie al progetto di un gruppo di ricercatori austriaci della Facoltà di Medicina dell’Università di Graz.
Lo studio, coordinato dal Dottor Michael Trauner, professore di medicina interna, e pubblicato sulla rivista scientifica “Gut” è stato condotto su un gruppo di topo geneticamente modificati per sviluppare un’infiammazione del fegato di tipo cronico. I roditori sono stati divisi in due gruppi: al primo gruppo è stata aggiunta alla dieta della curcumina, mentre il secondo gruppo ha seguito una dieta normale, ovvero senza integrazioni.