I crostacei, come l’astice, i gamberetti e l’aragosta, sono considerati un cibo leggero, che favorisce la sazietà e contiene i grassi buoni.
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Calorie dei crostacei
I frutti di mare sono un’ottima scelta per la dieta alimentare dunque scopriamo quante sono le calorie dei crostacei che spesso si trovano sulla tavola estiva, specialmente in periodo di vacanza quando si cena più spesso al ristorante.
Le preparazioni possono variare moltissimo e questa versatilità permette di sfruttarne le qualità nutrizionali senza annoiarsi perché si prestano a decine di ricette. Allo stesso tempo sono alimenti proteici e gustosi che arricchiscono la tavola sia per quel che riguarda la qualità dell’alimentazione che per ciò che concerne la soddisfazione del palato.
Le qualità nutrizionali dei crostacei presentano alti valori proteici. Questi alimenti sono anche una fonte di acidi grassi essenziali omega 3 che rispetto agli omega 6, più presenti nei molluschi, sono particolarmente indicati per chi cerca di mantenere basso il colesterolo.
La fonte lipidica è comunque moderata mentre l’apporto proteico varia tra i 13 ed i 18g per 100 grammi. Il valore glucidico invece è talmente basso da essere trascurabile, quindi non va considerata la quota di carbodrati.
Di contro contengono alte quantità di sodio quindi sono sconsigliati nella dieta ipotensiva. Tra i minerali offrono alte quantità di ferro e calcio e modeste quantità di fosforo. Sono inoltre ricchi di vitamine del gruppo B.
Il valore calorico complessivo raramente supera le 80/90 calorie, tranne nel caso di preparazioni che prevedono la frittura. Scopriamo quindi per ciascun tipo di crostaceo il valore calorico medio per 100 grammi.
- Aragosta e astice 77 calorie
- Aragosta e astice cotti 85 calorie
- Gamberetti 101 calorie
- Gamberi 72 calorie
- Gamberi impanati e fritti 242 calorie
- Granchio 83 calorie
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Calorie e valori nutrizionali dei crostacei
La carne dei crostacei possiede una composizione molto simile a quella del pesce magro. Per ogni 100 grammi di polpa, infatti, il contenuto in acqua è di circa 80 grammi, mentre il tenore dei grassi è davvero molto modesto, 1- 2 grammi. Come il pesce, anche i crostacei hanno un alto valore proteico, che varia da 14 a 17 grammi. Inoltre, sono un’ottima fonte di Sali minerali quali iodio, zinco, ferro e magnesio.
Vongole, proprietà e calorie
Le Vongole sono tra i molluschi più amati e più utilizzati nelle nostre cucine. Facili da cucinare e molto saporite con sughi sono un alimento adatto per ogni occasione. Le vongole, utilizzabili anche durante la dieta, contengono pochi grassi e molte proprietà benefiche per il nostro organismo. I valori nutrizionali, per 100 grammi di vongole, sono i seguenti:
- calorie 72,
- grassi 2,5 grammi,
- proteine 10,5 grammi.
Le vongole oltre a contenere una buona quantità di proteine contengono anche sali minerali e vitamine. Tra le varietà di vongole più conosciute abbiamo le vongole veraci e le vongole comuni. Le prime, vongole veraci o vongole nere, sono le più pregiate. Esse, essendo un prodotto d’allevamento, si trovano in commercio tutto l’anno. Le vongole comuni sono molto più piccole delle veraci e non si trovano sempre disponibili sul mercato.
Attenzione ai gamberi, possono causare gravi infezioni parassitarie
Il mangiare gamberi poco cotti o peggio, crudi, espone al serio rischio di contrarre una temibile parassitosi. La colpa è del Kellicotti Paragonimus, un parassita che alberga nei gamberi, in particolare quelli di acqua dolce. È endemico in Nord America, ma ormai diffuso in molti altri Paesi, tra cui l’Asia. Attenzione quindi a quello che si mangia durante le vacanze, che siano negli Usa o in altri paesi esotici.
Questo è l’allarme che arriva dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis che hanno diagnosticato recentemente un’infezione parassitaria in sei persone che avevano mangiato gamberi crudi. Come ha dichiarato il dott. Gary Weil, professore di medicina e di microbiologia molecolare, che ha curato alcuni dei pazienti, “L’infezione, chiamata Paragonimiasi, è molto rara, per cui è estremamente raro vedere molti casi in un centro medico in un periodo di tempo relativamente breve. Siamo però quasi certi che ci sono altre persone con l’infezione che non sono state diagnosticate”.
Molluschi, crostacei e pesci
I prodotti ittici possono essere distinti in tre tipologie:
- Pesce propriamente detto;
- Molluschi;
- Crostacei.
Pesci
Nel gruppo dei pesci propriamente detti rientrano acciughe, anguille, aringhe, cernie, carpe, cefali, dentici, merluzzi, naselli, orate, pesce spada, platesse, salmoni, sardine, scorfani, sgombri, sogliole, spigole, tonno, triglie, trote ecc. Tutti sono caratterizzati dal corpo allungato e appiattito lateralmente, sul dorso o sull’addome, dalla presenza di uno scheletro interno e di pinne che fungono da organi di locomozione.
Molluschi
I molluschi devono il proprio nome alla caratteristica principale che li accomuna, ovvero l’assenza di uno scheletro interno; mollusco deriva infatti dal latino mollis (molle). Rientrano in questo gruppo cefalopodi (totani, seppie, moscardini, polipi e calamari), gasteropodi marini (patelle, lumache di mare e, più in generale, tutte le specie dotate di conchiglia) e bivalve (cozze, vongole, fasolari, ostriche, cappesante, telline).
Crostacei
Del gruppo dei crostacei fanno parte gamberi, aragoste, astici, granchi, cicala di mare, scampi; tutti dotati di una corazza che riveste il corpo (carapace) e di arti articolati.
Valori nutrizionali
Ricco di vitamine, sali minerali, grassi buoni e povero di colesterolo, il pesce, nell’ambito di una dieta corretta e bilanciata, andrebbe consumato almeno due volte a settimana.
Sotto il profilo nutrizionale non vi è una grande differenza tra pesci, molluschi e crostacei. Come accennato, tutti presentano un notevole contenuto di sali minerali e vitamine oltre a garantire un apporto proteico bilanciato.
Tuttavia, mentre il pesce si distingue per un maggiore contenuto di iodio e per una maggiore digeribilità, soprattutto se di acqua salata, tra i molluschi bivalve spicca l’ostrica per l’elevato contenuto di carotene, un derivato della vitamina A. Una nota a parte meritano invece i gamberi, il cui contenuto di colesterolo è di gran lunga superiore a quello degli altri prodotti ittici.
Consigli per l’acquisto e il consumo di prodotti ittici
Quando acquistate pesci, molluschi o crostacei assicuratevi sempre che siano realmente freschi. Spesso basta osservarne l’aspetto per essere certi di avere fatto la scelta giusta: i crostacei ad esempio devono avere un aspetto brillante, l’occhio nero e i muscoli rigidi. Lo stesso vale per i cefalopodi (carni sode e tentacoli resistenti). I bivalve vanno invece acquistati chiusi, con il mollusco vivo, dopo essersi accertati che il peso della conchiglia sia proporzionato al volume.
I pesci veri e propri devono presentarsi con le scaglie ben aderenti al corpo, la carne deve essere soda ed elastica (se al tocco rimane impressa l’impronta del dito, non acquistatelo), le branchie di colore rosso vivo. Attenzione all’occhio: il pesce fresco ha l’occhio in rilievo con cornea trasparente.
Per quanto riguarda il consumo, nonostante molti dei molluschi di cui abbiamo parlato vengano apprezzati in cucina soprattutto crudi è sempre buona norma consumarli previa cottura. Questo vale soprattutto per i bivalvi che non sempre crescono in condizioni ottimali e possono essere portatori di una moltitudine di batteri patogeni.