Il Bergamotto è un alleato contro il colesterolo alto e la iperglicemia

Mantenere basso il colesterolo non è sempre facile. Ci sono persone che semplicemente sbagliano dieta o conducono una vita troppo sedentaria e persone che, invece, lo producono. Come fare quindi per abbassare i livelli di questo valore? Si può associare alla tradizionale terapia, anche l’utilizzo di qualche integratore naturale e un’alimentazione mirata. È stato da poco scoperto che il Bergamotto sia in grado di normalizzare il quadro lipidico alterato.

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La dieta dell’avena

L’avena è un cereale piuttosto versatile e per questo molto impiegato in diverse preparazioni, non solo alimentari: l’avena è la protagonista indiscussa dei cereali da colazione arricchiti da frutta o cioccolato, è molto usata per preparare i biscotti ai cereali ed è uno degli ingredienti del muesli; inoltre viene utilizzata anche per realizzare creme e cosmetici, grazie  alle sue proprietà emollienti.

L’avena possiede anche altre proprietà benefiche; secondo recenti ricerche scientifiche, questo cereale sarebbe in grado, oltre di aiutare la regolarità dell’intestino, di ridurre il livello di colesterolo e di tenere sotto controllo il peso, insomma: l’avena è utile anche per dimagrire.

Ad sostenere queste virtù dell’avena è uno studio condotto dalla clinica Canadian Center of Functional Medicine, che ha dimostrato come mangiare avena tutti i giorni sia utile per controllare l’appetito e, quindi, per perdere peso; queste virtù sono dovute alla presenza dei beta-glucani, delle speciali fibre in grado di ridurre il livello di colesterolo e di migliorare le funzioni dell’intestino, oltre, naturalmente, al basso indice glicemico che possiede l’avena.

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Pane di segale per abbassare il colesterolo

Tempo fa vi avevamo parlato dell’utilità di mangiare la segale per combattere la stipsi; oggi torniamo ad illustrarvi proprietà di questo cereale alla luce di una ricerca condotta dall’Università di Helsinki, in Finlandia, e pubblicata su “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases”, secondo la quale mangiare per due settimane il pane di segale farebbe ridurre del 5% il livello di colesterolo totale e dell’8% quelli di colesterolo “cattivo”.

Non un pane di segale normale, però, bensì arricchito di steroli vegetali, delle sostanze che si trovano in abbondanza in alimenti come le noci o i semi. Proprio gli steroli vegetali, infatti, sarebbero i veri responsabili, ovviamente veicolati dal pane di segale, della riduzione del colesterolo.

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Pere: calorie e valori nutrizionali

Le pere, perfette con formaggi o utilizzate per la preparazione di sfiziosi dessert o secondi creativi, sono tra i frutti mggiormente utlizzati in cucina. Le varietà di pere conosciute sono davvero tantisime, sui banchi del mercato c’è l’imbarazzo della scelta, la scelta varia al variare dell’utilizzo che intendiamo farne:

  • pere william: di colore verde o rosse, sono perfette per confetture in quanto morbide e succose;
  • pere martin sec: di piccole dimensioni si presenta di colore marrone chiaro. La sua consistenza soda la rende particolarmente adatta in cucina, meglio se cotta per esempio nel vino; 
  • pere kaiser: pera dalla polpa compatta e soda, ha un gusto deciso;
  • pera decana: il suo gusto dolce e la sua consistenza granulosa la rendono adatta per essere consumata sia fresca sia cotta. Può essere cotta al forno con zucchero e spezie;
  • pera passa crassana: dalla forma tonda e dalle grandi dimensioni è in genere consigliabile come ingrediente per ripieni di dolci o ripieni salati.
  • pere abate: di forma allungata con una polpa soda e dolce sono pere indicate con il formaggio.

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Olio di Krill per ridurre il colesterolo

Oggi ritorniamo a parlare di rimedi contro il colesterolo alla luce di una recente ricerca condotta dall’Akershus University College di Oslo e pubblicata sulla rivista “Lipids”, secondo la quale un’alternativa all’olio di pesce per abbassare il colesterolo sarebbe data dall’olio di krill, estratto da un crostaceo che vive nell’Antartico. Gli omega 3 contenuti nell’olio di pesce sono essenziali per combattere il colesterolo, contrastare gli effetti dello stress ossidativo e prevenire le malattie cardiovascolari, con conseguenti benefici per la salute e il benessere dell’organismo.

Il krill è un piccolo crostaceo che vive in tutti gli oceani del mondo e in particolare nelle acque fredde e polari dal quale si può estrarre un olio in grado di fornire buone dosi di acidi grassi omega 3 sotto forma di fosfolipidi anziché di trigliceridi come invece fa l’olio di pesce.

L’Università di Oslo, che ha condotto la ricerca in questione con la collaborazione dell’Aker BioMarine, un’azienda che produce olio di krill, ha osservato la composizione dell’olio di pesce e quelli dell’olio di krill sul siero, per verificare le differenze degli effetti dei trigliceridi e dei fosfolipidi nei livelli plasmatici di alcuni derivati metabolici degli acidi grassi essenziali.

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Colesterolo, il tuorlo è più pericoloso del cibo spazzatura

A volte si cerca di seguire una dieta per non aumentare i livelli di colesterolo nel sangue e si commettono errori enormi, consumando alimenti apparentemente indicati, perché magari si possono cucinare senza l’aggiunta di grassi e di condimenti. Il tuorlo, per esempio, ha un contenuto altissimo di colesterolo che lo rende un potenziale pericolo per la salute cardiovascolare, maggiore che non mangiare fritti o cibo spazzatura.

Quante volte vi siete fatti un uovo in camicia o alla coque pensando di consumare un pasto light. Purtroppo non è così e i ricercatori canadesi hanno lanciato l’allarme (non è il primo). Sostengono, infatti che nel tuorlo d’uovo, a seconda della grandezza, ci possa essere da 215 a 275 mg di colesterolo. Confrontato con un doppio piatto di pollo fritto che, secondo loro, ne conterrebbe solo 150 mg, il tuorlo d’uovo ne esce bollato come un potenziale killer.

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Patate, l’alimento ideale per perdere peso

Le patate sono considerate una verdura abbastanza calorica e per questo motivo le persone a dieta cercano di mangiarne il meno possibile. Un nuovo studio ha però portato alla luce una novità: le patate possono essere introdotte in un regime alimentare dietetico che punta al dimagrimento, perché questo tubero, nonostante l’alto indice glicemico, farebbe scendere di peso. A sostenerlo sono i ricercatori dell’University of California di Davis, del National Center for Food Safety and Technology e dell’Illinois Institute of Technology .

Gli studiosi hanno esaminato per 12 settimane 86 uomini e donne in sovrappeso divisi, in modo casuale, in tre gruppi: a ognuno è stata assegnata una dieta differente a basso introito calorico che comprendeva 5-7 porzioni di patate a settimana.  In media una patata ha 110 calorie, più potassio di una banana e metà del fabbisogno giornaliero di vitamina C. E’ quindi un alimento molto importante, se si tiene anche in considerazione che non contiene grassi, sodio e colesterolo. È molto digeribile e perfetta in caso di colite e gastrite.

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Dieci consigli contro il colesterolo

In genere si pensa al colesterolo come ad una sostanza nociva per la salute, anche se, in realtà, svolge funzioni importanti per l’organismo; perché, allora, viene definito così dannoso?

Il colesterolo è costituito da molecole insolubili in acqua che circolano nel sangue trasportate da due tipi di proteine: quelle indicate con la sigla Ldl, ovvero low density lipoprotein e quelle note come Htl, cioè high density lipoprotein. Le lipoproteine indicate con la sigla Ldl sono quelle considerate “cattive” perché aiutano il grasso a depositarsi nelle pareti delle arterie, mentre le Hdl sono quelle “buone” perché rimuovono il grasso e lo trasportano dal sangue al fegato.

Per stabilire i valori del colesterolo bisogna fare le analisi del sangue, le uniche in grado di fornire un quadro completo della presenza di questa sostanza nel sangue; per essere ottimali, i valori devono indicare un colesterolo totale pari o inferiore a 200 mg/ml, quello “cattivo” deve essere al di sotto dei 150 mg/ml e quello “buono”, superiore ai 50 mg/ml.

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L’alimentazione anti colesterolo

Secondo dei dati recenti, sei italiani su dieci hanno il livello del colesterolo superiore alla norma, fattore che espone al rischio di ictus e infarti; erroneamente, il colesterolo alto viene spesso sottovalutato, eppure per tenerlo sotto controllo, basterebbe adottare una dieta sana ed equilibrata che, oltre a mantenere stabili i livelli di colesterolo, aiuterebbe anche a dimagrire e a scolpire la silhouette.

Le principali fonti di colesterolo sono gli alimenti e la produzione interna dell’organismo: in percentuale, il colesterolo introdotto con la dieta è pari a circa il 20% del totale, e il restante 80% viene prodotto dal fegato; in linea di massima, il colesterolo introdotto con la dieta non dovrebbe superare i 300 mg. al giorno.

Un’alimentazione equilibrata permette di aumentare il livello di colesterolo “buono”, in grado, cioè di eliminare quello “cattivo”, e di ridurre, quindi, il rischio di problemi cardiovascolari. Ovviamente, anche lo sport ha la sua importanza nel contribuire ad abbassare il livello del colesterolo nel sangue; come abbiamo più volte ripetuto nel corso dei nostri post qui su Dietaland, per attività sportiva non si intendono sfiancanti ore di esercizi in palestra: vanno bene anche 40 minuti di camminata veloce per due o tre volte la settimana.

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Fitostanoli, efficaci contro il colesterolo

Secondo un nuovo studio per ridurre significativamente il colesterolo cattivo possono essere efficaci i fitostanoli. Sono i ricercatori olandesi e tedeschi, rispettivamente dell’Università di Maastricht e l’Università di Bonn, che hanno condotto insieme uno studio in cui evidenziano le potenzialità dei fitostanoli. I risultati dello studio, che sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, riportano il coinvolgimento di 93 persone in salute con un’età media di 56 anni e una diagnosi di colesterolo poco al di sopra della norma.

Il dott. Ronald Mensink e colleghi hanno suddiviso a caso i partecipanti in due gruppi affinché ricevessero ogni giorno della margarina a base di soia o dello yogurt in un caso. Nell’altro caso i soggetti hanno ricevuto della margarina o dello yogurt addizionati di 3, 6 o 9 grammi di fitostanoli. Dopo quattro settimane, le analisi hanno permesso di valutare che il livello di colesterolo era dose-dipendente; ossia, diminuiva quando aumentava l’assunzione di fitostanoli.

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Una mela al giorno

Ricordate l’adagio “Una mela al giorno, toglie il medico di ‘torno“? Qualcosa di fondato in questo antico detto popolare c’è. Per le sue numerose qualità, la mela viene considerata da secoli un farmaco naturale, al punto da essere raccomandata nella dieta quotidiana per il mantenimento di un buono stato di salute e benes­sere. La mela ha, inoltre, molte altre proprietà: aiuta la digestione, svol­ge un’azione protettiva delle muco­se dello stomaco e dell’intestino nonché un’azione antisettica, antiurica (contrasta la calcolosi), diuretica e lassativa.

Ha un effetto benefico sulla colesterolemia, ma anche sulla glicemia diabetica e su certi tipi di tumore. Alla tentazione di mordere la sua polpa succosa non ha resistito Eva, e neppure la bella Elena che, dopo essersi fatta sedurre da Paride, ha dato il via alla mitica guerra di Troia. Ma non lasciatevi condizionare da questi preceden­ti: mangiare una mela non è affatto peccato, anzi è più che salutare. La mela contiene, infatti, una miscela di composti nutrienti e “phytoche­micals” (composti non nutrienti di origine vegetale) che agiscono sull’organismo come antiossidanti, combattendo l’invecchiamento precoce e gran parte delle patolo­gie più comuni legate all’iperpro­duzione dei radicali liberi.

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La dieta contro Alzheimer e malattie degenerative

Secondo una ricerca condotta da un team di studiosi dell’Università Autonoma di Barcellona, una dieta ricca di polifenoli e di acidi grassi polinsaturi sarebbe in grado di rimettere in moto le cellule staminali cerebrali, e quindi la moltiplicazione dei neuroni, con conseguenze molto interessanti sui danni dell’invecchiamento e di patologie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer. Lo studio, pubblicato dal Journal of Alzheimer’s Disease, è stato però condotto su un campione di topolini da laboratorio e non è ancora detto che i medesimi risultati possano essere ottenuti sull’uomo.

Ad ogni modo, i topolini sono stati suddivisi in due gruppi: uno veniva nutrito con una dieta comune, per quanto sana, l’altro ha invece ricevuto in aggiunta una dose giornaliera di una crema (brevettata da un’azienda iberica, la Morella nuts) a base di frutta e noci disidratate, cocco, oli vegetali e farine di fibre che avrebbe già mostrato di avere effetti benefici su colesterolo e ipertensione. Proprio in quest’ultimo gruppo i ricercatori hanno osservato un aumento del numero di cellule staminali presenti in due zone precise del cervello (bulbo olfattorio e ippocampo) a fronte della crescita di cellule nuove e differenziate e del rafforzamento di reti neurali danneggiate dall’età avanzata.

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Mirra contro il colesterolo cattivo

mirra

Mentre un’equipe di scienziati britannici ha appena scoperto l’esistenza di un altro tipo di colesterolo cattivo (la lipoproteina a) che, pur meno aggressivo del già noto LDL, non può essere controllato con la dieta o i farmaci, un altro team di ricercatori, arabi stavolta, è riuscita a dimostrare che la resina di mirra ha il potere di ridurre i livelli di colesterolo LDL e aumentare quelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono).

Il gruppo di ricercatori del King Abd Al-Aziz University in Arabia Saudita, coordinato dalla dr.ssa Nadia Saleh Al-Amoudi, ha sottoposto a dieta controllata un gruppo di topi da laboratorio ai quali è stata somministrata una miscela di erbe cui è stata aggiunta della resina di mirra. Mediante le analisi di controllo i ricercatori hanno riscontrato un abbassamento dei livelli di colesterolo LDL a fronte di un aumento dei livelli di colesterolo HDL.

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Colesterolo, come tenerlo a bada

colesterolo

Il colesterolo è una molecola lipidica che rappresenta uno dei costituenti fondamentali della membrana cellulare di tutti gli organismi animali, soprattutto dei vertebrati. Per raggiungere i diversi tessuti il colesterolo viaggia nel sangue legato a specifiche proteine che si differenziano per densità: le proteine HDL (ad alta densità) e LDL (a bassa densità). Da qui i termini colesterolo HDL (detto anche colesterolo buono) e colesterolo LDL (noto come colesterolo cattivo).

Il colesterolo LDL è definito “cattivo” a causa del suo elevato potere aterogeno: se presente in quantità eccessive tende cioè a depositarsi nelle pareti interne delle arterie causando la formazione di placche che ostacolano il fluire del sangue. Al contrario, il colesterolo buono ripulisce le arterie impedendo la formazione di placche.

Delle corrette abitudini alimentari, unite a uno stile di vita sano, permettono di mantenere un equilibrio ottimale fra colesterolo HDL e colesterolo LDL.

Vediamo quali comportamenti è consigliabile adottare perchè il colesterolo non si trasformi in un nemico della nostra salute:

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