Mantenere basso il colesterolo non è sempre facile. Ci sono persone che semplicemente sbagliano dieta o conducono una vita troppo sedentaria e persone che, invece, lo producono. Come fare quindi per abbassare i livelli di questo valore? Si può associare alla tradizionale terapia, anche l’utilizzo di qualche integratore naturale e un’alimentazione mirata. È stato da poco scoperto che il Bergamotto sia in grado di normalizzare il quadro lipidico alterato.
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Dieta TLC per i diabetici, come funziona
La dieta TLC, acronimo di Therapeutic Lifestyle Changes, più che essere un regime dimagrante è un approccio metodologico per ridurre il colesterolo “cattivo”, ed è particolarmente indicata per chi soffre di diabete. Le persone affette da questa patologia, infatti, hanno una maggiore probabilità di andare incontro a malattie cardiache e cardiovascolari.
I nutrienti delle uova non dipendono dal tipo di allevamento della gallina
Per seguire una dieta sana, la prima cosa da fare è fare attenzione alle materie prime. Insomma, la qualità di ciò che mangiamo ovviamente parte della spesa e poi dal tipo di cucina. Oggi proviamo a rispondere, grazie un nuovo studio condotto dai ricercatori statunitensi del Department of Poultry Science della North Carolina State University, alla seguente domanda: meglio le uova delle galline allevate in terra o in gabbia?
Pompelmo, aiuta a combattere l’obesità e il diabete
Il pompelmo è un frutto dalle molteplici virtù, aiuta a combattere l’obesità, ma anche il diabete e il colesterolo cattivo. Ricco di fibre e di vitamine A, B e C, ha, per converso, pochissime calorie: solo 26 Kcal per ogni 100 g di prodotto.
Colesterolo, un aiuto dal mirtillo
I mirtilli aiutano a combattere il colesterolo, regolando l’espressione dei geni che, nel fegato, ne regolano il metabolismo. Lo sostiene una ricerca condotta da Wallace Yokoyama, chimico del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, e pubblicata sulla rivista Agricultural Research. In passato, infatti, lo studioso aveva osservato una diminuzione del colesterolo plasmatico totale e di VLDL, una forma di colesterolo “cattivo”, in criceti che erano stati alimenti con buccia di mirtillo.
Il chimico, grazie ad una tecnica sviluppata di recente, chiamata RT-PCR, che permette di analizzare l’espressione dei geni in un tessuto, è riuscito a dimostrare quali geni influiscono sul metabolismo.
Litchi, calorie e valori nutrizionali
Il litchi, è un frutto esotico e come la gran parte degli agrumi, è originario della Cina, che assieme all’India, sono i maggiori produttori mondiali di questo particolare frutto, che vanta più di 40 varietà. Il litchi, ha una forma ovale, ed è ricoperto da una crosta sottile rossa quando il frutto è maturo. All’interno, invece, la polpa compatta, bianca traslucida e viscida ricopre un nocciolo piuttosto grosso simile a quello delle nespole. Il profumo del litchi ricorda molto quello dell’uva moscata e della rosa.
Il litchi è ricco di proteine, vitamine del gruppo B, fibre, carboidrati, zucchero, acido nicotinico e importanti minerali come potassio, rame, magnesio, fosforo, e calcio. Per quanto riguarda il suo valore calorico, 100 grammi di litchi forniscono circa 60 calorie.
Colesterolo, un aiuto dal pomodoro
Il pomodoro è un alleato prezioso contro il colesterolo e la pressione alta. Il merito è del licopene, un potente antiossidante di cui il pomodoro è particolarmente ricco, e che aumenta la sua efficacia se viene cotto. A sostenerlo, è una ricerca dell’Università di Adelaide, in Australia, pubblicata su “Maturitas”.
Il team di esperti, infatti, ha scoperto che il licopene, assunto nella misura di 50 grammi di concentrato di pomodoro al giorno o 1 litro e mezzo di succo, ha lo stesso potere delle statine nel controllo dell’ipercolesterolemia e dell’ipertensione.
Colesterolo: un aiuto dal carciofo
Il carciofo è un prezioso alleato della salute, combatte il colesterolo e aiuta a prevenire infarto e ictus, rigenerando il fegato. I carciofi, infatti, sono tra gli alimenti più efficaci per disintossicare l’organismo, grazie alle loro proprietà depurative, diuretiche e anti-colesterolo.
Uno studio condotto recentemente, inoltre, ha dimostrato come il carciofo, oltre a ridurre il colesterolo e la sintesi degli acidi grassi da parte delle cellule del fegato, è in grado anche di trasformare il colesterolo circolante in acidi biliari, che poi vengono eliminati dall’organismo. E’ stato esaminato un gruppo di persone che hanno assunto 2 grammi di estratto secco di carciofi titolato in acido caffeilchinico, ed è emerso come i livelli di colesterolo cattivo fossero diminuiti del 18,5%.
Ricette dietetiche: zuppa di orzo alle carote e funghi
La zuppa di orzo alle carote e funghi è un piatto davvero molto gustoso, utile per ritrovare il peso forma, e per tenere sotto controllo il colesterolo. Una ricerca condotta di recente, infatti, ha scoperto che l’orzo è ricco di beta-glucano, una sostanza capace di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e di spegnere anche la fame di origine nervosa.
L’orzo, inoltre è una miniera di fibre solubili, perciò è particolarmente adatto alle diete ipocaloriche. E’ un rimineralizzante delle ossa, è indicato in caso di gastriti e coliti, è antinfiammatorio, regola l’intestino, senza contare che è una fonte discreta di fosforo e svolge anche una blanda azione sedativa grazie alla presenza di piccole quantità di silicio e ordeina, una sostanza con un’azione simile all’adrenalina, con effetti cardiotonici. Anche le carote sono un vero toccasana per il nostro organismo, ricche di antiossidanti, rafforzano il sistema immunitario.
La dieta dimagrante funziona meglio con piatti pronti
Ultimo giorno di festa e poi bisogna tornare a fare i conti con la linea. La bilancia spaventa tutti non c’è nulla da fare, ma tra uova di cioccolato e pranzi in famiglia, la pancia è lievitata. E poi ricordiamoci la temuta prova costume: circa novanta giorni per il grande evento. Esistono, per chi è in sovrappeso o obeso, numerosi Servizi di dietetica e nutrizione clinica ospedaliera che fanno anche attività ambulatoriale. La domanda che ci si pone è meglio cucinare a casa da soli o sfruttare i pasti pronti, con menù specifici?
Secondo un recente studio dell’Università of California di San Diego, è decisamente meglio la seconda opzione: ha, infatti, dimostrato l’efficacia di un programma commerciale per dimagrire molto diffuso negli Stati Uniti. Sono state coinvolte nello studio più di 400 donne con età media di 44 anni e un indice di massa corporea di 34. Per avere un’idea di questo dato, bisogna considerare che il massimo dovrebbe essere 30.
Accelerare il metabolismo con la betulla
Il vostro metabolismo è troppo lento? Niente paura, la betulla è un’alleata preziosa nella lotta ai chili di troppo, ma anche contro il diabete. A sostenerlo, è una ricerca dello Shanghai Institutes for Biological Sciences, in Cina, guidata dal dottor Bao-Liang Song e pubblicata su “Cell Metabolism”.
Nella corteccia di betulla, infatti, si trova un principio attivo in grado di riattivare il metabolismo e di prevenire il diabete, il suo nome è betulina. Non è un caso che la betulla venga utilizzata efficacemente come rimedio contro la cellulite e l’acne. Sono note, infatti, le sue proprietà diuretiche e snellenti.
Il vino protegge dai grassi cattivi
Quante volte abbiamo detto che un po’ di vino fa bene alla salute? Ormai non si contano più. Oggi aggiungiamo un interessante tassello a quest’informazione, grazie a uno studio italiano dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione. Il vino protegge dalla circolazione nel sangue di grassi degenerati. In altre parole, gli esperti hanno verificato la capacità del vino di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati dopo un pasto molto ricco.
Per la serie, un bicchiere non fa male. La ricerca è stata condotta su un campione di 12 persone sane (metà donne e metà uomini), tra i 24 e i 35 anni. La prova del nove si è verificata quando i volontari hanno mangiato un doppio cheeseburger di 200g con 300ml di acqua. Dopo 2 settimane l’esperimento è stato ripetuto e il pasto è stato accompagnato con 300 ml di vino rosso.
Obesità, la religione fa ingrassare
Avete mai pensato che la vostra linea può non dipendere solo da quello che mangiate o dall’attività fisica? No, non sto parlando di tiroide o predisposizione genetica. Secondo i ricercatori della Northwestern University, la religione potrebbe essere un fattore di rischio. Gli esperti hanno notato che i giovani più legati alla chiesta sono quelli con la probabilità maggiore di diventare obesi in età adulta. La tesi arriva da un’associazione di laici o atei.
Non pensiate che ci siano condizionamenti culturali, perché lo studio si è svolto in modo serio e scientifico: sono state analizzate per 18 anni più di 2.400 persone, scelte tra i partecipanti allo studio multicentrico Coronary Artery Risk Development in Young Adults, svolto in tutti gli stati. Sono stati messi a confronto la partecipazione religiosa tra i 20 e i 32 anni e l’indice di massa corporea 18 anni dopo.
I mandarini proteggono da obesità, diabete di tipo 2 e aterosclerosi
Gli agrumi fanno bene alla salute, sono ricchi di vitamina C e proteggono dai mali di stagione. Nello specifico, però, esiste un frutto che ha delle proprietà incredibili: il mandarino. All’interno della sua buccia contiene nobiletina, un flavonoide che previene l’obesità, il diabete di tipo 2 e l’aterosclerosi. A sostenerlo è un gruppo di esperti canadesi, gli scienziati del Robarts Research Institute.
Abbiamo parlato molto spesso di flavoidi, ma è la prima volta che citiamo questa particolare sostanza che, secondo gli esperti ha davvero un’efficacia straordinaria. Per giungere a questa tesi sono stati condotti degli studi su modello animale, dove si valutavano gli effetti della nobiletina su un gruppo di topi alimentati con una dieta ricca di grassi e zuccheri semplici. Mi rendo conto che la stagione degli agrumi è quella invernale, ma imparare qualcosa di nuovo può aiutarci un domani e poi potrebbero realizzare qualche integratore alimentare.
Tutti i cibi che fanno bene a cuore e colesterolo
Quali sono i cibi che fanno veramente bene al cuore? Spesso evitiamo alimenti o ne consumiamo altri convinti che sia una scelta salutare, così come beviamo tisane miracolose trascurando la frutta e la verdura. Tante scelte dietetiche sbagliate, convinti che siano un elisir di lunga vita. Questo accade perché l’informazione sta facendo “bombing” sui temi legati all’alimentazione, da un lato sensibilizzando sulla necessità di mangiare bene per conservare a lungo la salute, dall’altro passando notizie e consigli a volte poco contestualizzati o lasciati all’interpretazione del lettore.
Questa tendenza, secondo International Food Information Council Functional Foods/Foods for Health Consumer Trending Survey, ha fatto aumentare il timore di avere il colesterolo alto, l’ipertensione e di essere vittime di ictus. Sarà forse lo stress indotto dalla paura o dalla vita frenetica, ma sta diventando importante fare qualcosa. Iniziamo quindi a evidenziare quelli che sono i cibi importanti per la salute del cuore.
Trigliceridi, controllare i livelli per prevenire l’ictus
Una ricerca della Copenhagen University Hospital ha evidenziato come la misura dei grassi nel sangue potrebbe diventare una spia diagnostica per la prevenzione precoce dell’infarto cerebrale. Secondo gli esperti il rischio di ictus sale, quando si hanno livelli più alti di trigliceridi non a digiuno. Per giungere a tale conclusione sono stati esaminati i dati clinici di quasi 14 mila persone, monitorate per 33 anni.
Le raccomandazioni sanitarie puntano sempre il dito sul colesterolo come fattore chiave per prevenire l’ictus, evitando di prendere in considerazione il valore dei trigliceridi misurati dopo i pasti. Bene, i ricercatori hanno voluto mettere sotto la lente di ingrandimento un altro fattore di rischio.
Olio di Krill per ridurre il colesterolo
Oggi ritorniamo a parlare di rimedi contro il colesterolo alla luce di una recente ricerca condotta dall’Akershus University College di Oslo e pubblicata sulla rivista “Lipids”, secondo la quale un’alternativa all’olio di pesce per abbassare il colesterolo sarebbe data dall’olio di krill, estratto da un crostaceo che vive nell’Antartico. Gli omega 3 contenuti nell’olio di pesce sono essenziali per combattere il colesterolo, contrastare gli effetti dello stress ossidativo e prevenire le malattie cardiovascolari, con conseguenti benefici per la salute e il benessere dell’organismo.
Il krill è un piccolo crostaceo che vive in tutti gli oceani del mondo e in particolare nelle acque fredde e polari dal quale si può estrarre un olio in grado di fornire buone dosi di acidi grassi omega 3 sotto forma di fosfolipidi anziché di trigliceridi come invece fa l’olio di pesce.
L’Università di Oslo, che ha condotto la ricerca in questione con la collaborazione dell’Aker BioMarine, un’azienda che produce olio di krill, ha osservato la composizione dell’olio di pesce e quelli dell’olio di krill sul siero, per verificare le differenze degli effetti dei trigliceridi e dei fosfolipidi nei livelli plasmatici di alcuni derivati metabolici degli acidi grassi essenziali.
Perdere peso, la pasta “ripassata” o saltata in padella non fa ingrassare
Amate la pasta saltata in padella? I piatti di recupero a volte sono più buoni di quelli freschi. La maggior parte delle persone è convinta però che gli alimenti ripassati contribuiscano ad aumentare i chili di troppo. In realtà contengono meno zuccheri. A dare questa notizia è uno studio tutto italiano, il primo condotto sugli effetti della frittura nell’uomo, firmato da Sara Farnetti, specialista in Medicina interna e nutrizione funzionale del Policlinico Gemelli di Roma. Tempo fa abbiamo parlato delle patate fritte e di come questo tipo di cottura se sporadica e fatta con certi criteri non sia poi così dannosa. Oggi allarghiamo l’argomento e cerchiamo di approfondirlo con questa nuova ricerca.
Alla base del luogo comune, che sostiene che il fritto faccia ingrassare c’è che l’olio fritto o soffritto faccia aumentare la glicemia e il colesterolo, di cui tra l’altro è privo, o addirittura che sia tossico. Secondo Sara Farnetti, in realtà per tenere sotto controllo la pancetta, dove si accumulano gli zuccheri, sotto forma di grassi per l’azione dell’insulina, bisogna dare il via libera a pasta e riso ripassati in padella.