10 regole alimentari e di stile di vita per dormire bene

sonno alimentazione

Dormire non sempre naturale. Sono 13 milioni gli italiani che non riescono a riposare serenamente e purtroppo la causa spesso risiede nell’errata alimentazione. L’Osservatorio Grana Padano ha analizzato le abitudini dietetiche di 8.500 persone per capire quali siano gli effetti di alcuni alimenti eccitanti, in base al peso, all’età e al genere.

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L’alimentazione per chi lavora di notte

dieta per chi lavora di notte

Secondo i dati Eurispes, tra il 15 e il 20 per cento degli italiani lavora di notte e, partendo da ciò, i ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Università Carlo Bo di Urbino hanno condotto una ricerca specifica per verificare le abitudini alimentari dei lavoratori notturni. Forse non ci avete mai pensato, soprattutto se siete lavoratori diurni, ma chi lavora con orari diversi da quelli classici, ha un’alimentazione diversa e soprattutto sfalzata e, proprio in quest’ottima si pone la ricerca in questione.

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Hibernation Diet, ovvero dimagrire dormendo

Il mondo delle diete non si esaurisce mai, i metodi, o presunti tali, per dimagrire sono ormai centinaia, eppure sempre più spesso vengono ideate diete dai nomi più o meno improbabili. Oggi vi presentiamo l’ultima novità in fatto di diete, ossia l’Hibernation diet, conosciuta anche con il nome di “dieta delle meraviglie” perché promette di far perdere 4 chili in un mese, senza soffrire la fame e senza sedute sfiancanti in palestra, ma solo attraverso il corretto ciclo sonno-veglia e alcune piccole attenzioni.

L’Hibernation Diet è stata ideata da due ricercatori scozzesi Mike e Stuart McInnes, rispettivamente farmacista e nutrizionista, autori del libro “Dimagrire Dormendo”, nel quale hanno descritto i risultati della dieta da loro creata. Che dormire bene e almeno per sette ore a notte facesse bene a livello di umore e di aspetto fisico lo sapevamo già, e ora, con la scoperta dei due ricercatori scozzesi, pare che dormire bene aiuti anche a perdere peso.

Secondo Mike e Stuart McInnes tutto dipende dal cervello il quale continua a lavorare anche quando dormiamo, ma per far ciò ha comunque bisogno di energia che però l’organismo non può produrre e quindi attinge altrove, primo fra tutti dal fegato che però, a sua volta, dispone di scorte limitate di zuccheri; per questo motivo il cervello cerca l’energia necessaria negli accumuli adiposi presenti nelle cellule.

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