Il ciclo mestruale è un momento delicato nella vita di una donna, caratterizzato spesso da dolore, debolezza, sbalzi d’umore, abbassamento della pressione e malessere generalizzato. La dieta ci può essere d’aiuto. Intendiamoci, non risolve il problema ma può attenuare alcuni disturbi tipici.
ciclo mestruale
Dieta Bodysense, perdere peso seguendo il ciclo mestruale
Una dieta che tenga conto della condizione femminile durante il ciclo mestruale, degli sbalzi d’umore e dei momenti di debolezza. È la “Bodysense diet”, elaborata dall’annunciatrice radiofonica inglese Judit Wills, che ha compreso quanto le mestruazioni possa influenzare la riuscita di una dieta.
In quel preciso periodo le donne sono più vulnerabili e a tavola commettono davvero numerosi errori, soprattutto a causa della voglia irrefrenabile di dolce. Com’è strutturata la Bodysense? Prima cosa è molto importante redigere un diario annotando tutte le proprie sensazioni, sia emozionali sia fisiche. Avete avuto male di testa dopo aver mangiato? Siete molto stressate? Non ve la siete sentite di fare sport? Dovete scrivere ogni cosa.
Olio di enotera, le proprietà
L’olio di enotera, noto sin dall’antichità, ma tornato in voga solo recentemente, è una miniera di acidi grassi polinsaturi, soprattutto di acido gamma-linoleico (GLA), appartenente alla famiglia degli omega 6. L’olio di enotera, infatti, viene impiegato sotto forma di integratore alimentare per la cura di diverse condizioni, come la sindrome premestruale, i sintomi della menopausa, la dermatite atopica, il diabete, l’artrite reumatoide e contro le malattie cardiovascolari.
Gli acidi grassi essenziali, infatti, sono i precursori della prostaglandina E1, che alcuni studi ritengono capace di ridurre i livelli di prolattina, responsabile dei tipici disturbi della fase premestruale, come la tensione dolorosa al seno e ritenzione idrica.
Cos’è importante sapere sul menarca
Il Menarca segna un cambiamento importante nella crescita, infatti esso è momento di grandi cambiamenti non solo a livello corporeo ma soprattutto a livello psicologico, rappresenta per la giovane una tappa importante che dà vita ad un lungo processo evolutivo. In genere arriva tra gli 11 anni e i 15 anni, all’improvviso senza nessun preavviso, tuttavia, è possibile rintracciare dei segni già nei due anni precedenti il primo ciclo mestruale.
Gli estrogeni prodotti dalle ovaie iniziano il loro funzionamento, permettendo lo sviluppo dei seni, la maturazione di utero, vagina e tube di Falloppio. Inoltre qualche mese prima della comparsa della prima mestruazione è possibile che compaia un flusso vaginale critallino e di colore chiaro. Altri episodi anticipano questo importante momento, tra questi abbiamo: aumento di sensibilità, aumento della temperatura corporea e aumento della ritenzione liquida.
Anoressia: rapporto patologico con il cibo
Colpiscono in prevalenza le ragazze: un maschio ogni dieci femmine soffre di anoressia, quattro ogni dieci di bulimia. I disturbi del comportamento alimentare sono molto più diffusi di quel che si pensa; sono tanti i volti dell’anoressia: si può smettere del tutto di mangiare, abusare di lassativi oppure provocarsi il vomito dopo i pasti. L’obiettivo è sempre lo stesso: perdere peso. Non a caso il dimagrimento è il campanello d’allarme principale, seguito da debolezza, tremori, diminuzione della pressione sanguigna e alterazioni del ritmo cardiaco.
Ragazze e donne anoressiche, poi, possono avere il ciclo mestruale alterato o addirittura interrotto. A volte, il primo ad accorgersi che qualcosa non va è il dentista, perché nota che i denti sono rovinati dal continuo contatto con il vomito. Spiega il dott. Jeammet
«Rispetto ad altri disturbi del comportamento alimentare, l’anoressia è più facile da riconoscere, perché la perdita di peso è consistente e rapida».
Torna di moda la camomilla
Messa in ombra dalle molte erbe in uso oggi nella fitoterapia, torna a far parlare di sé la camomilla, l’antico rimedio per prendere sonno, per calmare gli animi agitati, per attenuare crampi e dolori mestruali. La camomilla torna in auge dopo che un recente studio, condotto con analisi avanzate, ne ha evidenziato le proprietà curative.
La ricerca sugli effetti metabolici della camomilla, pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, è stata condotta su un campione di quattordici volontari, sette uomini e sette donne, che per due settimane consecutive hanno bevuto cinque tazze di camomilla al giorno.Per sei settimane sono stati raccolti dei campioni di urine, iniziando due settimane prima dell’inizio dell’assunzione di camomilla e proseguendo nelle due successive. Il profilo dei metaboliti presenti è stato rilevato usando la spettroscopia a elevata risoluzione insieme con metodi chemiometrici.
Belle e in forma con le ricette a base di calendula
La calendula è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Composite, conosciuta anche con il nome di “fiorrancio”; lo stelo può raggiungere l’altezza di circa 70 cm e presenta diverse ramificazioni al cui termine si sviluppano quei fiori di colore giallo-arancio tanto utilizzati in cosmetica e in fitoterapia.
I fiori di calendula contengono, tra l’altro, oli essenziali dalle proprietà antibiotiche, caroteni, acido salicilico dalle proprietà antidolorifiche , flavonoidi, saponine, enzimi e coloranti naturali. La calendula è ottima per la cura e la pulizia della pelle, per accelerare la guarigione delle ferite, come coadiuvante nelle cure ginecologiche, per rinforzare le vene e per stimolare la produzione di succhi gastrici.
Per uso esterno la calendula si presta alla realizzazione di creme, tinture o impacchi contro acne, foruncoli, ustioni e ulcere, ma anche infiammazioni localizzate in profondità e ferite purulente risentono nei vantaggi di applicazioni a base di calendula. Recenti studi hanno evidenziato che sono soprattutto le infezioni della pelle causate da stafilococchi a reagire bene all’applicazione di preparati a base di questa pianta; in ambito ginecologico la calendula favorisce la regolarizzazione, e la diminuzione dei dolori, del ciclo mestruale, soprattutto nelle donne anemiche e soggette a crisi nervose.