I piatti pronti fanno sempre più di frequente la propria comparsa sulle tavole degli italiani: primi piatti, sughi pronti, insalate e verdura in busta hanno registrato, secondo dati diffusi da Coldiretti, un aumento delle vendite nel 2008 pari al 16% per i primi e la 14% per i sughi. Il motivo del loro successo si nasconde senza dubbio nella praticità e velocità della preparazione che ci permette di portare in tavola quando vogliamo deliziosi manicaretti anche se non abbiamo il tempo o la voglia di cucinarli noi stessi.
Ma in che modo consumare cibi pronti in luogo di quelli cucinati in casa con ingredienti freschi incide sulla nostra salute? Tralasciando in questa sede i cosiddetti freschi refrigerati (verdure, insalate, pasta ripiena, macedonia di frutta), bisogna tenere presente che tanto i cibi in scatola (legumi, ortaggi, cereali lessati, carne, tonno e zuppe) quanto quelli in brick (passati di verdure, zuppe e minestre) e in busta anche quando non contengono conservanti vengono preparati con l’aggiunta di esaltatori di sapidità, quale il glutammato monosodico, farine, lieviti e aromi che ne distorcono il sapore originario.
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