Obesità, la nuova tecnica chirurgica senza cicatrici

Dimagrire non è semplice, soprattutto in presenza di grave obesità. Per questo motivo i medici sono sempre alla ricerca non solo di terapie che tengano in considerazione nuove cause fisiche e psicologiche, ma anche di tecniche chirurgiche meno invasive. Tra queste, sicuramente, spunta la chirurgia laparoscopica con una singola incisione, detta anche SILS (Single Incision Laparoscopic Surgery).

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Senza i chili di troppo il cervello lavora meglio

Secondo uno studio della Kent State University, negli Usa pubblicato sulla rivista “Surgery for Obesity and Related Diseases”, senza il peso dei chili di troppo il cervello lavora meglio.

I ricercatori, infatti, hanno studiato gli effetti sulla memoria e sulla concentrazione dei soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica, un particolare intervento che permette di perdere peso in maniera graduale o riducendo l’assunzione di cibo tramite la diminuzione della capacità gastrica (interventi di restrizione) o riducendo l’assorbimento dei cibi da parte dell’intestino (interventi malassorbitivi).

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Chirurgia bariatrica, inaugurato nuovo Centro in Campania

E’ stato inaugurato presso il Presidio Ospedaliero Pineta Grande di Castel Volturno, in Campania, il nuovo Centro di Chirurgia Bariatrica, candidato a diventare ben presto uno dei punti di riferimento per tutto il Centro-Sud, dove è maggiore la concentrazione di persone obese a fronte di una quasi totale assenza di strutture d’eccellenza per il trattamento chirurgico dell’obesità. Si stima infatti che dei cinque milioni di italiani interessanti dal problema la gran parte siano donne residenti al sud e che proprio alla Campania spetti un triste primato con il 49 per cento dei bambini tra gli 8 ed i 10 anni in sovrappeso ed obesi.

La chirurgia bariatrica è ormai considerata una vera e propria tecnica salvavita nei casi di obesità grave, cui si accompagnano diabete, ipertensione e problemi cardiaci con una drastica riduzione della qualità e delle aspettative di vita. Infatti, come dichiara Luigi Angrisani, Presidente S.I.C.OB. (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche) e Direttore U.O.C. Chirurgia Laparoscopica e Mininvasiva, Ospedale SanGiovanni Bosco di Napoli:

L’impatto dell’obesità grave sulla spettanza di vita è rilevante: l’obesità severa è associata ad un rischio di mortalità a breve termine (5-10 anni) che è almeno doppio rispetto alla popolazione normopeso, in entrambi i sessi. Inoltre, l’aspettativa di vita nella popolazione severamente obesa è ridotta di 9 anni nelle donne e di 12 anni negli uomini

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