Secondo uno studio condotto alla Boston University dai ricercatori italiani Valentina Sabino e Pietro Cottone, le persone che seguono una dieta estrema corrono maggiori rischi di diventare obese e rimanere vittime del binge eating, un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall’assunzione incontrollata di cibo ma che si distingue dalla bulimia per l’assenza di condotte compensatorie (in altre parole la persona non ricorre all’induzione del vomito e/o all’uso di lassativi per riparare all’eccessivo introito calorico).
Gli studiosi hanno dimostrato come la dipendenza e la compulsione verso alcuni alimenti possono insorgere come conseguenza di regimi dietetici caratterizzati dall’alternanza di cibi gustosi e ipercalorici (i cosiddetti junk food) e cibi “normali” analizzando il comportamento di alcune cavie da laboratorio; i topolini hanno seguito un regime dietetico alternato: per cinque giorni la settimana è stato somministrato loro del cibo normale per due una dieta zuccherina al sapore di cioccolato.
Come spiega Pietro Cottone