Ogni stagione dà i suoi frutti. Quali sono i cibi invernali ideali per curare la pelle? Sono molto più di quanti non si possa credere. Ecco quindi quelli che non devono assolutamente mancare nella nostra dieta.
broccoli
Frutta e verdura per avere la pelle bella, luminosa e giovane a lungo
Mangiare per stare bene o per essere belle? Entrambe le cose, grazie. La dieta dovrebbe servire proprio a questo: gratificare le papille gustative, mantenerci in salute e possibilmente farci apparire più belli. I cibi, infatti, influenzano non solo come siamo fatti dentro ma anche come siamo fatti fuori e lo scoprono i bambini già da piccoli, quando al dito infilato nella cioccolata riescono a collegare il foruncolo apparso sul loro faccino.
Perchè i broccoli fanno bene?
I broccoli appartengono alla famiglia delle crocifere, di cui fanno parte anche i cavoli, la verza, i broccoletti e il cavolfiore. Sono tipici della stagione invernale, ma si trovano quasi tutto l’anno, sebbene a prezzi maggiorati. I broccoli sono una vera miniera di sostanze benefiche e sono alleati preziosi di intestino, sistema immunitario, occhi, ossa, apparato respiratorio e circolatorio.
Alimentazione anticancro: cavoli e broccoli proteggono dal tumore al seno
Il cancro si combatte mangiando tanta frutta e verdura. Non è la prima volta che studi scientifici mettono in luce questa teoria: gli antiossidanti e le vitamine presenti nei vegetali sono importanti per proteggere il corpo da numerose malattie e anche dell’invecchiamento cellulare. Secondo un recente studio, inoltre, consumare molte verdure aiuta a contrastare il tumore al seno.
Pancia piatta? Con i broccoli e le banane
Il girovita è il tuo tormento? I broccoli e le banane sono alleati preziosi contro il gonfiore addominale e il meteorismo, ma anche contro le infiammazioni croniche come il morbo di Crohn. Il merito è delle fibre solubili, che svolgono un’azione benefica nei confronti della flora batterica intestinale, favorendo l’evacuazione e lo svuotamento addominale.
Il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria cronica intestinale. Le cause non sono del tutto note, tuttavia si tratta di una malattia che, al pari della colite ulcerosa, rienta nel gruppo delle patologie autoimmuni dell’intestino e sarebbe provocata da una risposta eccessiva del sistema immunitario a contatto con agenti ambientali, infettivi e dietetici.
Le proprietà dei cavoli
Tra le verdure invernali più presenti sulle nostre tavole ci sono sicuramente i cavoli, dei vegetali caratterizzati dalla grande versatilità e dalla possibilità di scegliere tra diverse specie come cavolfiore, cavolo nero, verza, broccoli e cavolini di Bruxelles.
Queste verdure sono delle vere e proprie miniere di salute per il nostro organismo, in quanto contengono diversi nutrienti utili per il nostro benessere, come le vitamine C, B, PP, la provitamina A, acido folico e diversi minerali come ferro, calcio, fosforo e potassio; inoltre, grazie all’elevato contenuto di isotiocianati possiedono proprietà antiossidanti e anti cancro.
Infatti, grazie alla presenza di alcune sostanze chiamate tiocianati, queste verdure sono in grado di proteggere le cellule, combattere i radicali liberi, e salvaguardarle da alcune gravi patologie di tipo tumorale e cardiovascolare.
Soffri di colite ulcerosa? Mangia i broccoli
Un recente studio ha dimostrato che l’estratto di una pianta della famiglia delle brassicacee, la famiglia a cui appartengono cavoli e broccoli, può alleviare i sintomi della colite ulcerosa, una condizione infiammatoria cronica. Il composto vegetale in questione si chiama Phenethylisothiocyanate, PEITC, e ha buone potenzialità antinfiammatorie. Il PEICT è una molecola composta partendo dal gluconasturtoside, un glucosinolato che si trova in grandi quantità soprattutto nel cavolo cinese.
Alla stregua del sulforafano, che è alla base dei farmaci contro il carcinoma, sembra essere in grado di proteggere dal cancro al colon, oltre al cancro dell’esofago, dello stomaco e del polmone. Questo perché è una delle sostanze esistenti più tossiche per le cellule cancerogene. Tutte le brassicacee contengono una sostanza che si chiama glucorafanina che, una volta metabolizzata dall’organismo, si trasforma in sulforafano. Il dott. Moul Dey insieme ad i colleghi della South Dakota State University ha deciso di esaminare bene tutte le possibilità di utilizzo di questo estratto per la cura del cancro al colon.
Broccoli, alleati dell’abbronzatura
L’estratto ricavato dai germogli di broccoli sembra proteggere la pelle dai raggi UV e al contempo sembra ridurre del 25% circa la probabilità di sviluppare i tumori della pelle. Già precedenti studi hanno indicato come i germogli di broccoli fossero attivi contro l’ipertensione o l’ulcera provocata dall’Helicobacter Pilory. Ma solo un recente studio condotto da un team di ricercatori della Johns Hopkins University, a Baltimora, negli Usa, e pubblicato sulla rivista scientifica Photochemistry & Photobiological Sciences, ha dimostrato che assumere l’estratto di germogli di broccoli per un periodo prolungato può proteggere la pelle dal cancro.
Per arrivare a tali conclusioni i ricercatori hanno esposto alcuni topi, precedentemente rasati, ai dannosi raggi UV, per ben 17 settimane. Successivamente hanno suddiviso i topi in due gruppi. Al primo gruppo hanno somministrato l’estratto di germogli di broccoli per 13 settimane, mentre al secondo gruppo non hanno somministrato un placebo per lo stesso lasso di tempo.
Cavoli e broccoli per proteggere il cuore e le arterie
Secondo una ricerca condotta dal dottor Paul Evans dell’Imperial College London, gli ortaggi della famiglia delle crocifere, come broccoli, cavoli e cavolfiori sono degli ottimi alleati per tenere sotto controllo la pressione alta e per proteggere le arterie e il cuore, in particolare dall’arteriosclerosi.
Questi ortaggi erano considerati delle speciali medicine già al tempo degli antichi romani, e oggi, le recenti scoperte scientifiche sembrano confermarlo; queste verdure contengono sulforafano, una sostanza grazie alla quale riescono ad attivare l’Nrf2, una proteina capace di mantenere i vasi sanguigni liberi dagli accumuli di grasso, che sono le principali cause delle principali malattie cardiocircolatorie, come arteriosclerosi, infarto e ictus.
Broccoli contro i danni del fumo e dell’inquinamento
Tra i vegetali i broccoli incontrano forse meno di tutti il favore di grandi e piccoli; questo a causa del loro sapore non particolarmente deciso e, soprattutto, del loro aroma non troppo gradevole. Eppure da tempo sono note le loro proprietà benefiche sulla salute dell’organismo; proprietà confermate da due recenti ricerche, una italiana, l’altra proveniente da oltreoceano, che ne hanno messo a fuoco la funzione protettiva dai danni di smog e tabagismo.
Secondo una recente indagine condotta dalla Dottoressa Marisa Porrini, del Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Milano, e pubblicata sulla rivista scientifica Nutrition and Cancer, broccoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, rape e cavolo nero avrebbero il potere di dotare, chi ne consuma in quantità adeguate, di un vero e proprio scudo protettivo contro i danni dello smog e del fumo di sigaretta.
Lo studio è stato condotto su un campione di 20 volontari fumatori e non, i quali hanno incluso nella loro dieta una quantità di broccoli pari a 200 grammi per dieci giorni; al termine del programma dietetico sperimentale è emersa una notevole diminuzione dello stress ossidativo soprattutto nei soggetti fumatori.
Come eliminare la cellulite e le flaccidità: mangiare broccoli e integrare con il glucomammano
Se il tuo problema è l’accumulo di adipe vero e proprio, significa che la tua dieta è troppo ricca di grassi idrogenati. Devi “asciugare” i tuoi tessuti e riattivare il metabolismo. In questi casi di solito è presente un sovrappeso “importante” e il peso corporeo è spesso sopra la media per l’età. Il pannicolo adiposo al tatto rivela una consistenza soda e compatta.
Sul corpo sono evidenti degli accumuli diffusi o localizzati di adipe, soprattutto su addome, fianchi e glutei. Tra i disturbi associati vi sono colesterolo alto, problemi di circolazione arceriosa e/0 venosa, malattie cardiovascolari, disturbi del fegato (ingrossamento, steatosi ecc.). L’aumento del tessuto adiposo può essere favorito da intolleranza ai grassi, soprattutto a quelli artificiali (idrogenati) utilizzati come additivi in molti alimenti industriali.
Eliminali per almeno 15 giorni, e poi…via con i broccoli sono ricchissimi di vitamina C, zolfo, magnesio, calcio, fosforo e potassio. Contengono anche sostanze diuretiche, depurative e utili per bruciare i grassi in eccesso. Vanno consumati previa cottura, meglio a vapore, che mantiene inalterate le loro proprietà nutritive. Si consiglia di consumarne 200-250gr 2-3 volte alla settimana, sbollentati al vapore e conditi con olio d’oliva e limone.
Broccoli, calorie e valori nutrizionali
Il broccolo è una varietà di cavolo (famiglia delle Brassicaceae). Più precisamente, con il termine broccolo si fa riferimento sia al cavolo broccolo che al …
La dieta contro il fegato grasso
Spiega Antonio Picciotto, del dipartimento di Medicina interna e Specialità mediche dell’Università di Genova
” Tra ciò che mettiamo in tavola e la salute del fegato c’è un legame molto stretto e questo riguarda la qualità di ciò che mangiamo, ma soprattutto la quantità”
Ci sono alimenti che possono essere dannosi se assunti in grandi quantità e con continuità, come i grassi di origine animale (burro, strutto, lardo). Si possono accumulare nell’organo e sviluppare, nel tempo, una patologia epatica: il cosiddetto fegato grasso. Sottolinea l’esperto:
“Il problema più importante è la quantità di calorie che ingeriarno”
Una quantità difficile da calcolare a tavolino, perché va commisurata al tipo di vita che si segue:
“Chi si muove molto, per lavoro o per hobby, brucia molte più calorie di un sedentario e quindi ne deve assumere di più”
Tenere d’occhio il girovita è quindi il primo passo da compiere. È stato dimostrato che un eccesso di peso, oltre a ripercuotersi sulla salute delle arterie, incide anche sul fegato.Puntualizza Picciotto:
“È un organo di riserva dei grassi e quelli in eccesso si accumulano anche qui”
Frittata con pancetta e broccoli: una frittata più leggera ma più ricca di sapore/1
La frittata è un piatto decisamente pratico perché lo si può anche improvvisare in pochi minuti, mettendo insieme quello che offre il frigorifero. Ma può nascondere parecchie insidie: infatti, spesso nel prepararlo non si tiene in giusta considerazione che gli ingredienti principali della frittata (ovvero le uova), già di per sé contribuiscono a dare molta sostanza e anche una discreta quantità di calorie.
Se poi per rendere il piatto più appetitoso si abbonda con altri alimenti sfiziosi… il conto calorico totale può salire in modo pericoloso, oltre a rendere il tutto pesante per lo stomaco. Anche il metodo di cottura può influire sulla digeribilità, oltre che sulle calorie. Vediamo allora come correggere il tiro. La frittata con pancetta è broccoli ha un aspetto davvero molto goloso e invitante, a cominciare dal profumo che sprigiona la pancetta intanto che sfrigola in padella.
Ed è una vera tentazione perla gola e per i succhi gastrici. Intrigante anche la presenza dei broccoli, che garantiscono un bel tocco cromatico al piatto finale e un elevato il contenuto totale di fibre della frittata. Ma attenzione: perché basta dare un’occhiata un po’ approfondita alla lista degli ingredienti per verificare come in questo piatto si combinino di fatto un eccesso di alimenti ricchi di grassi, e quindi di calorie. In altre parole, pancetta, formaggi e uova possono essere una combinazione deliziosa per il palato ma “esplosiva” per la silhouette. Inoltre, non bisogna scordare che c’è anche il condimento, ovvero l’olio d’oliva, elemento indispensabile per questo tipo di cottura. Ma prepariamola così:
Germogli di soia per restare in forma
I germogli di soia hanno tantissime proprietà benefiche, sono degli autentici integratori naturali in grado di aiutare il fisico a drenare liquidi e tossine, ma anche di tonificare i muscoli, stimolare il metabolismo e scolpire la silhouette.
In ogni seme c’è un germoglio in embrione, composto da foglie e radici che spuntano appena inizia il processo di germinazione, durante il quale le sostanze presenti nel seme vengono digerite e trasformate in nutrienti che il nostro corpo riesce ad assimilare più velocemente. Per avere una buona dose di nutrienti basta consumare 15-30 grammi di germogli a pasto.
I germogli di soia sono molto versatili in cucina e mantengono inalterato il gusto di cereali, verdure ed ortaggi, aggiungendo una nota di sapore a ogni pietanza. Sono più di 40 quelli che possono essere inseriti nella dieta di tutti i giorni; in commercio sono reperibili anche mix già pronti e particolarmente ricchi di nutrienti.