Mangiare sano, 4 italiani su 10 vorrebbero cambiare alimentazione

Condurre una vita più sana e avere un’alimentazione curata. È questo il desiderio di tanti italiani, peccato poi che tra dire e fare c’è di mezzo un sacco di cibo spazzatura. Da quanto emerge dal primo rapporto Coldiretti/Censis sulle abitudini alimentari degli italiani, la quota di persone consapevole è pari al 37% degli italiani (quasi 4 su 10), percentuale che sale al 40,5% tra i 30-44enni, ad oltre il 40% tra le donne e sopra il 43% tra le casalinghe. Questo è il quadro che è stato dipinto in occasione dell’Obesity Day, attualmente in corso in tutta Italia, e promosso dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi) per combattere l’obesità nel nostro Paese dove 1 persona su 3 è in sovrappeso e 1 su 10 è addirittura obesa.

Forse però desiderare non è sufficiente, ci vuole una cultura del cibo in grado di correggere certe abitudini poco salutari. Gli italiani “frustrati” sono, secondo la Coldiretti, in numero superiore a quelli (33%) che dichiarano di seguire una dieta sana perché l’alimentazione è tra i fattori importanti per la salute, e sono soprattutto gli anziani (40,3%) e i laureati (37,6%) a praticare questa tendenza salutista.

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Obesity day 2010, lotta al sovrappeso

Domenica e lunedì in tutta Italia si svolgerà l’Obesity Day, la giornata organizzata dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Aid) per sensibilizzare i cittadini sui rischi dell’obesità del sovrappeso. Purtroppo il quadro generale delle singole regioni sta peggiorando e il numero di bambini in eccesso di peso è in continuo aumento. La Campania è in una situazione drammatica, ormai posizionata come fanalino di coda del Paese: 18 bambini su cento sono in sovrappeso e 21 obesi,si attesta invece la percentuale delle donne obese (ferma al 24%), mentre è aumentata il numero di maschi (dal 19 è passata al 25%). La fotografia nazionale, invece, identifica che 24 persone sono in sovrappeso e 12 obese. Un esercito di 138 mila piccoli in eccesso sulla bilancia. Dal 2000 a oggi, quindi in soli 10 anni, i dati non hanno fornito un complessivo segno di miglioramento.

Su tutto il territorio italiano 200 centri dietetici pubblici saranno a disposizione di quanti vorranno ricevere informazioni sulla cura e la prevenzione dell’obesità. Gli specialisti saranno pronti a fornire consigli sulle corrette modalità nutrizionali per perdere peso, informando sui rischi conseguenti all’obesità e soprattutto suggerendo i corretti stili di vita da adottare.

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Attenzione alle diete troppo facili

Quando ricomincia la corsa al mare, le proposte folli di chi è interessato a guadagnare sull’obesità diventano esca particolarmente ghiotta e pericolosa. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha formulato poche regole che dovrebbero servire a smascherare mistificatori e commercianti dell’industria dietetica. Un mercato ricchissimo, dove non è facile intervenire neppure per Ordini dei Medici. La tipologia del messaggio adescatore, perdita di peso facile, senza sforzi; l’uso di termini come miracoloso, esclusivo, unico, fotografie di prima e dopo, dichiarazioni di clienti soddisfatti, dispositivi come saune, stimolatori passivi.

Nessuna presenza di veri specialisti con relativo curriculum. Il tipo di programma prevede in genere diete inferiori alle 1000 calorie, accompagnate da farmaci non registrati dal Ministero della Salute; orientamenti mistici o fantasiosi, riferimenti a proprietà particolari di alimenti o ingredienti, a combinazioni di cibi, a problemi allergici o di incompatibilità; metodi per reperire i prodotti, vendita per catene di liberi venditori, per posta, tramite Internet.

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La carenza della vitamina B6 può aumentare il rischio di Parkinson

Secondo un recente studio condotto da un team di ricercatori giapponesi, pubblicato sulla rivista British Journal of Nutrition, scarsi livelli di vitamina B6 potrebbero aumentare del 50% il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Tuttavia, gli scienziati fanno notare che lo studio non prova che bassi tassi di questa vitamina possono necessariamente dar luogo allo sviluppo della malattia, ma prova che sarebbe importante condurre ricerche approfondite per comprendere come un aumento di concentrazione di vitamina B6 possa ridurre il rischio di sviluppare la malattia.

L’affermazione secondo la quale bassi livelli di vitamina B6 possono lasciare libero campo allo sviluppo del Parkinson è basato sul fatto che vi è un legame tra l’assunzione di vitamina B6 e l’omocisteina, un aminoacido ritenuto potenzialmente tossico per le cellule cerebrali. È ovvio che maggiore chiarezza in questo campo potrebbe essere importante nella prevenzione di questo disturbo.

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Una dieta sana previene la cataratta

La cataratta è una malattia dell’occhio che provoca un abbassamento progressivo della vista e può portare alla cecità. In Italia, secondo l’Istat, colpisce circa l’8,5% della popolazione anziana. Ma è per forza una condizione inevitabile? A quanto pare, no. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Archives of Ophthalmology, ovvero JAMA, le donne che seguono una dieta corretta vedono ridurre significativamente il rischio di sviluppare la cataratta. Lo affermano i ricercatori dell’University of Wisconsin, negli Usa, i quali hanno condotto una ricerca che ha coinvolto 1.808 donne di età compresa tra i 55 e gli 86 anni che partecipavano al programma Carotenoids in Age-Related Eye Disease Study.

La dott.ssa Julie A. Mares e colleghi hanno analizzato dapprima le risposte ottenute tramite un questionario che verteva sulle abitudini alimentari delle partecipanti. Dopodiché hanno verificato la presenza della malattia oculare. Si è scoperto che il 29% delle donne erano affette da cataratta nucleare in almeno uno dei due occhi. Inoltre il 16% ha riferito di aver subito un intervento per l’estrazione della cataratta.

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Come arrivare in forma alle feste di Natale

peso forma per le feste

Arrivare alle feste di Natale con il proprio peso forma in modo da concedersi qualche tentazione in più non è impossibile, basta seguire una sana alimentazione accompagnata da un po’ di attività fisica. Il modo per mangiare sano esiste: basta affidarsi alla frutta e alla verdura di stagione, cercando di consumarne cinque porzioni al giorno; come? Ad esempio, potrete integrare la vostra colazione con un frutto, bere una spremuta a metà mattina, mangiare un piatto di verdure crude o un’insalata a pranzo, fare merenda con un frutto e uno yogurt, e consumare un piatto di verdure cotte a cena.

L’alimentazione non dipende solo da frutta e verdura, vediamo insieme quali sono le altre indicazioni per arrivare al top alle feste di Natale. Variate la dieta, mangiate di tutto ma in quantità limitate, non saltate la colazione, e neanche la merenda e gli spuntini. Prediligete la cucina leggera, riducendo al minimo i grassi e i condimenti: basterà usate le cotture e vapore o il forno a microonde, e per insaporire i piatti usate le erbe aromatiche.

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Dimagrire dopo le vacanze: sfatiamo i luoghi comuni del rientro

dimagrire dopo vacanze

Le vacanze sono appena finite e come tutti gli anni, insieme alla voglia di stare all’aria aperta è sono state caratterizzate da un’irrefrenabile fame, proprio come quella che arriva dopo un’intensa giornata di mare o una scarpinata in montagna, o quella che durante una giornata in spiaggia ha fatto fare il pieno di patatine, pizzette, gelati e cocktail di tutti i tipi.

E ora vi ritrovate come prima della prova bikini: in sovrappeso e bombardati da prodotti e diete che promettono miracoli; per non cadere nella trappola dei “luoghi comuni del rientro”, preparatevi a seguire questi 7 facili accorgimenti.
1.
Attenzione ad “espiare” i peccati di gola mangiando solo insalata: per prima cosa perché un piatto di insalata non sazia e quindi si corre il rischio di ricorrere a pericolosi fuori pasto; poi perché è facile esagerare con i condimento che spesso sono tutto fuorché light.

2. Il dolcificante è un’abitudine che va disciplinata; ci sono molte persone che mangiano caramelle dolcificate in continuazione per tenere a bada la fame, ma sappiate che una caramella va bene, ma un pacchetto no!
3. Anche per le bevande dolci il principio è lo stesso: chi esagera con questo tipo di bibite, tende a bere meno acqua o a non berne per niente, il che non è proprio salutare.

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