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Dieta vegetariana: rischio ansia e depressione

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Brutte notizie per i vegetariani, almeno secondo uno studio condotto dall’Università di Graz: chi segue la dieta vegerariana sarebbe più esposto a rischio di infarto, allergie, ansia e depressione. Lo studio austriaco, dunque, mette sotto accusa uno stile alimentare sempre più diffuso e sostenuto anche da illustri medici.

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I cibi per combattere la depressione a tavola

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Quante volte mangiare qualcosa di buono ha cambiato il nostro umore? Il cibo è gratificante e per questo a volte diventa molto pericoloso per la linea. Al tempo stesso può essere però curativo in caso di depressione. Secondo uno studio dell’ American Academy of Family Physicians, esistono degli alimenti che regolano in modo positivo i nostri stati d’animo. Quali sono?

 

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La corretta alimentazione può controllare la rabbia e curare la depressione

Avete mai pensato come alcuni cibi abbiano un effetto antidepressivo? Spesso sentiamo la necessità di mangiare un cioccolatino o un biscotto non tanto perché abbiamo fame, ma perché ci dà un senso di serenità: una sorta di calmante naturale. Non si tratta solo di un’abitudine o di una sensazione, esistono degli alimenti in grado di manipolare i livelli di serotonina nel nostro corpo.

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Anoressia, nuova causa “endogena” della malattia

Non vedersi per quello che si è, capita a tutti! Ci sono giorni che la nostra autostima passando davanti a uno specchio cresce senza misura e giorni che finisce sotto le scarpe, per alcune persone però può trasformarsi in una malattia. L’anoressia sembra essere causata da un piccolo “difetto” del cervello, in grado di modificare in negativo la percezione di se stessi. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori italiani del al Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Conosciamo tutti bene l’anoressia e i suoi sintomi. Prima di essere una malattia del corpo, lo è dell’anima. Il professor Santino Gaudio, medico psichiatra che ha guidato la ricerca, è stato il primo a riconoscere a questa patologia una base neurobiologica. Insomma, esiste una nuova causa, oltre ai soliti fattori sociali e  psicologici di condizionamento.

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Alimentazione contro ansia e depressione

I Disturbi del Tono dell’Umore, ansia e depressione, hanno registrato un forte incremento negli ultimi anni. La depressione e l’ansia sono patologie che determinano, in chi ne è colpito, una compromissione generale della vita personale, sociale e lavorativa, sono sempre di più le donne che si rivolgono a specialisti per trovare un rimedio o per indagarne i motivi. 

Nel corso degli anni, numerosi studi hanno tentato di fornire delle risposte che potessero spiegare il perché l’essere umano soffre di “disturbi della psiche”. L’ultimo studio, condotto su questi disagi, ha portato alla luce una stretta correlazione tra alimentazione e disturbi dell’umore. A condurre lo studio longitudinale sono stati dei ricercatori dell’Università di Melbourn che hanno evidenziato lo stretto rapporto tra consumo di grassi e disturbi depressivi, ansiosi e malattie cardiache.

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Mood Foods, ovvero i cibi adatti all’umore

Ormai l’autunno è alle porte e con esso anche i classici disturbi dovuti al cambio di stagione, ovvero stanchezza e irritabilità; per fortuna, anche in questo caso, un importante aiuto ci arriva dall’alimentazione che, grazie ad alcuni cibi, contribuisce a farci stare meglio. Se la mattina vi svegliate tristi e depresse, vi saranno utili i cosiddetti Mood Foods, dei cibi che, grazie alle loro caratteristiche nutritive, aiutano a superare i momenti no e di stanchezza.

Proprio come dice il nome, ad ogni mood, ovvero ad ogni umore, corrispondono dei cibi più indicati di altri per contrastare quella particolare sensazione; vediamone alcune. Per combattere la stanchezza via libera ai carboidrati, che producono energia, al ferro che la mantiene al lungo, alle fibre, in grado di saziare a lungo, alla verdura per fare il pieno di vitamine e sali minerali e al magnesio che regala vitalità.

Se vi sentite giù di corda, tristi e depresse, accogliete nei vostri menù gli omega 3 contenuti nei pesci come salmone e tonno, e nei crostacei, magari abbinandoli al cioccolato, alle noci, ai legumi, ai cereali, alle banane, al pollo e all’ananas, alimenti in gradi di stimolare la produzione della serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore”.

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Depressione e alimentazione, esiste un legame?

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Secondo i ricercatori del londinese University College esisterebbe un legame fra ciò che mangiamo e l’insorgenza di disturbi come la depressione. In particolare lo studio cui facciamo riferimento, condotto su un campione di 3500 volontari dell’età media di 55 anni, ha evidenziato come  coloro che mostrano una propensione al consumo di cibi raffinati e trasformati siano maggiormente a rischio di incorrere in disturbi depressivi rispetto a quelli che preferiscono alimenti grezzi e naturali.

I soggetti coinvolti sono stati suddivisi in due gruppi in base allo stile di vita alimentare: nel gruppo di coloro che preferivano cibi più sani quali frutta, verdura e pesce si è registrato il 26% in meno di probabilità di sviluppare la depressione nell’arco di cinque anni contro il 58% in più del gruppo che preferiva carni e prodotti lattiero-caseari trasformati, dolci e fritti e, più in generale, i cosiddetti cibi spazzatura (junk food).

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