Le mamme, ma soprattutto le nonne, spesso si preoccupano quando il bambino mangia poco, difficilmente quando mangia troppo. Anche se è vero che pasti insufficienti portano ad un calo di proteine, ferro, calcio, vitamine ed altri nutrienti essenziali per la crescita, un introito calorico eccessivo determina un sovrappeso nei bambini. Ed è sull’obesità infantile, un problema di rilevanza sociale, che il Ministero della Salute ha lanciato da qualche anno l’allarme. Il fenomeno, denunciato a gran voce dai più autorevoli nutrizionisti, colpisce in Italia un bambino su quattro. Questo il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo, una dieta alimentare che in pratica introduce più calorie di quante ne vengono consumate. Non solo.
Oltre a mangiare troppo, i bambini mangiano in maniera sregolata, spesso e male. Le tentazioni del resto sono davvero tante, il frigorifero di casa, spesso, è stracolmo di merendine e snack, i distributori automatici delle scuole invitano a spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di calorie e grassi nascosti. Al tutto si aggiungono le bevande gassate, eccessivamente zuccherine, che risultano essere un piacere insostituibile per i piccoli, significativamente preferite all’acqua, specie d’estate, dopo una sudata, o in occasione delle “feste” con gli amici.
Su tutto questo disordine alimentare pesa come un macigno, come fattore di rischio, la ridotta attività fisica o la sedentarietà dei ragazzi, frutto di uno stile di vita sbagliato, sempre più frequente. Ragion per cui, bambini e adolescenti non vanno lasciati liberi di mangiare come e quanto vogliono perché possono incorrere in errori dannosi per la loro salute anche in futuro. Per questo motivo, è fondamentale il ruolo che svolgono i genitori nell’educazione e nelle abitudini alimentari: è opportuno che il ragazzo stesso maturi una propria coscienza su ciò che fa bene o male alla sua salute e impari a distinguere comportamenti corretti.
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