Dieta spaziale a base di batteri?

Dieta spaziale a base di batteri? Diciamo di sì. O meglio dovremmo parlare di alimenti completi dal punto di vista nutrizionale, ottenuti da batteri coltivati su pezzi di asteroidi.

Una nuova dieta spaziale

Inutile dire che quando si tratta di dieta spaziale l’innovazione deve essere alla base di tutto. Attualmente gli astronauti per mangiare possono contare su razioni create appositamente per durare ed essere conservate nello spazio. Sono stati fatti anche diversi esperimenti di coltivazione ma seguendo quelle che sono le norme di coltura classica.

Gli scienziati si sono chiesti: perché non seguire un percorso differente e rivoluzionario ottenendo del cibo nutrizionalmente adeguato da batteri? E perché non utilizzare degli asteroidi? È molto semplice comprendere perché si è optato per questo tipo di “terreno”. Per quanto per noi al momento sembri assurdo, potremmo aver bisogno di dar vita a missioni spaziali a lungo termine, ancor più di ora, senza poter rifornirci sfruttando il nostro pianeta. Sostenendo quindi una dieta spaziale alternativa a quella attuale.

È per tale ragione che gli scienziati dell’Università Western dell’Ontario, in Canada, hanno deciso di lavorare su questo nuovo approccio alla coltivazione. Gli esperti, fondamentalmente, hanno ipotizzato che si possano trasformare in cibo, dotato di ottimo valore nutrizionale, gli elementi chimici riscontrati sugli asteroidi.

Nello specifico lo studio è stato in grado di mostrare che, se si riuscisse a trasformare anche solo alcune sostanze chimiche presenti sugli asteroidi in biomassa, sfruttando ad esempio l’asteroide Bennu, si potrebbero creare tra i 50 e i 239 milioni di grammi di “cibo commestibile”.

Potenzialità davvero importanti

Va da sé che le potenzialità di una simile tecnologia e approccio alla dieta spaziale sarebbero immense. Tra l’altro è stato stimato che se il processo di estrazione fosse molto efficace e si potesse trasformare tutto il materiale realmente utile, si potrebbero creare tra gli 1,4 miliardi e i 6,5 miliardi di grammi di cibo.

Pensiamo inoltre a un approccio del genere anche per quel che riguarda la Terra e non solo nell’ipotesi di una dieta spaziale. Ci sarebbe la possibilità di dar vita al cibo necessario per tutte quelle persone che non sono in grado a causa della povertà di sfamarsi. Inutile dire che i numeri sopra citati sarebbero capaci di sostenere una persona da un minimo di 600 anni fino all’equivalente di tutta l’evoluzione umana.

Certo, forse sarebbe un po difficile approvvigionarsi adeguatamente di asteroidi. È stato infatti stimato che la quantità di asteroide necessaria per creare cibo per una persona per 12 mesi si stagli tra le 5000 le 160.000 tonnellate metriche di asteroide. Sognar però non nuoce in merito a questa dieta spaziale. Chi lo sa che in futuro non ci servi davvero?

Cattiva alimentazione: che cosa succede al nostro organismo

Seguire una cattiva alimentazione è un’abitudine sbagliata che va corretta al più presto perché, se si adotta un regime alimentare sbilanciato, ricco di grassi e zuccheri e povero di nutrienti come vitamine e minerali, si mette a repentaglio la propria salute.

Fare attenzione a cosa si porta a tavola è importante per evitare pericolose carenze nutrizionali e per prevenire piccoli fastidi, come disturbi dell’apparato digestivo, stanchezza e debolezza, ma anche problematiche che possono diventare più serie e sfociare in vere e proprie patologie. Inoltre, non bisogna dimenticare che alimentarsi bene  è importante anche per avere la giusta energia per affrontare gli impegni quotidiani.

Cattiva alimentazione
Cattiva alimentazione

Cattiva alimentazione: che cos’è

Nella definizione di cattiva alimentazione rientrano una serie di abitudini scorrette che riguardano il modo di consumare il cibo. Oltre a portare in tavola cibi poco sani, processati a livello industriale e ricchi di additivi chimici, conservanti, coloranti, calorie e grassi, anche saltare i pasti, mangiare troppo poco o avere il vizio di bere bevande zuccherate, alcolici o energizzanti sono comportamenti che fanno parte della cattiva alimentazione.

Avere delle corretta abitudini alimentari, invece, vuol dire selezionare con attenzione i cibi da cucinare, scegliendo prodotti freschi, preferibilmente di stagione e di provenienza locale, ma anche portare in tavola piatti sempre diversi. Meglio scegliere, inoltre, cibi non raffinati perché hanno un migliore profilo nutrizionale e conservano le loro proprietà ed evitare piatti pronti e confezionati.

Cosa succede se non si segue una dieta bilanciata

É bene sapere che, quasi sempre, non è facile riconoscere i sintomi della cattiva alimentazione, sia perché si tratta di manifestazioni che possono essere soggettive, sia perché non si riesce a collegare l’insorgenza di alcune problematiche al consumo di cibi spazzatura.

Solitamente, una cattiva alimentazione, soprattutto se prolungata nel tempo, causa problemi digestivi, come pesantezza, nausea e bruciore oppure fastidi intestinali, quali stitichezza, diarrea, gonfiore e dolori. Anche se si tratta di sintomi lievi, potrebbero comunque peggiorare nel tempo e provocare un’infiammazione cronica, come la gastrite.

Quando l’alimentazione è povera di nutrienti, ci si può sentire stanchi, avere difficoltà di concentrazione e sperimentare disturbi dell’umore. Molto spesso, infatti, stress, ansia e depressione sono esacerbati da una dieta non adatta alle proprie esigenze nutrizionali. Inoltre, un regime alimentare troppo restrittivo può causare anche alterazioni dei livelli ormonali, provocare disturbi del ciclo mestruale e favorire la comparsa dell’osteoporosi.

Tuttavia, una delle conseguenze più importanti della cattiva alimentazione è l’abbassamento delle difese immunitarie. Questo vuol dire che l’organismo diventa più vulnerabile alle infezioni. Influenza, raffreddori e malesseri stagionali, ma anche allergie e problematiche più serie possono presentarsi spesso.

La causa di questo malfunzionamento del sistema immunitario è da ricercarsi nello scarso apporto di nutrienti e soprattutto di antiossidanti, molecole che difendono l’organismo dagli agenti nocivi e che contrastano l’azione dei radicali liberi. Sebbene gli antiossidanti siano presenti in alcuni alimenti, soprattutto frutta e verdura che spesso non vengono consumati quanto si dovrebbe, può essere difficile assumere il quantitativo necessario per il proprio fabbisogno esclusivamente con l’alimentazione e, per questo, si possono assumere dei prodotti specifici, come gli integratori alimentari Resvis. Tuttavia, è preferibile sempre rivolgersi al proprio medico curante per avere dei preziosi consigli in merito.

Oltre ad accumulare chili e appesantire la linea, il consumo di cibi ricchi di calorie, grassi e zuccheri, può favorire la comparsa di patologie del metabolismo, come quelle che interessano la tiroide, il diabete o la sindrome metabolica. Inoltre, essere in sovrappeso espone al rischio di cardiopatie e può provocare anche dolori articolari e muscolari.

Nel lungo periodo, seguire un regime alimentare poco equilibrato può causare anche la caduta dei capelli e provocare secchezza della pelle.

Alimentazione e gravidanza

Durante la dolce attesa, è a dir poco importante fare attenzione a cosa e a quanto si mangia. Se, in generale, l’alimentazione sana è preziosa, nel momento in cui si aspetta un bimbo lo diventa ancora di più.

Avere squilibri di peso, infatti, espone a diversi rischi. Aumenta la probabilità di parti pretermine o della nascita di bambini con peso eccessivo e, di conseguenza, un maggior rischio di avere a che fare con il parto cesareo, un intervento chirurgico a tutti gli effetti dopo il quale la mamma deve riprendersi e, nel contempo, prendersi cura del piccolo. Nelle prossime righe, vedremo assieme qualche consiglio per gestire al meglio l’alimentazione in gravidanza.

Alimentazione e gravidanza
Alimentazione e gravidanza

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Basilico, perché mangiarlo e controindicazioni

Il basilico può piacere o meno a seconda del gusto ma dovrebbe essere preso in considerazione con maggiore frequenza per i benefici che può apportare all’interno di un regime alimentare. Vediamo insieme quali sono i motivi per mangiarlo, non dimenticando possibili controindicazioni.

basilico pianta

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L’alimentazione sportiva secondo la Dottoressa Valeria Galfano

L’alimentazione sportiva, negli ultimi decenni, ha riscosso una fama crescente. Questo fenomeno ha dato il via alla commercializzazione sfrenata e, spesso, incontrollata degli integratori alimentari. Tra i supplementi preferiti dagli atleti e dagli sportivi in generale, troviamo soprattutto:

  • proteine in polvere
  • multivitaminici
  • bevande e barrette energizzanti

Molte persone, probabilmente a causa della scorretta informazione veicolata dai social media, hanno internalizzato un concetto alterato di alimentazione sportiva. Troppo restrittiva, poco varia e inutilmente ricca di integratori alimentari, la dieta sportiva, se condotta in questo modo, può arrecare seri danni alla salute degli atleti.

alimentazione sportiva
alimentazione sportiva

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Stop alla dieta con il metodo ACPG di Aboca

Stop dieta metodo ACPG Aboca

Basta con le diete ‘fai da te’ e con il conteggio delle calorie mentre siamo in procinto di consumare i pasti. A determinare sovrappeso, obesità e adiposità localizzate è il picco glicemico post prandiale, ovvero la variazione della concentrazione di glucosio nel sangue dopo un pasto.

Poggia su queste premesse il “Metodo dell’Alimentazione consapevole del picco glicemico” (ACPG) sviluppato da Aboca insieme al dottor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione.

Un approccio serio al problema del peso comporta una fondamentale attenzione ai processi alla base della formazione degli accumuli di grasso, per i quali è determinante non solo la “quantità”, ma anche la “qualità” delle calorie introdotte.

“Le variazioni della glicemia post prandiale – afferma il dott. Rossi – hanno una maggiore responsabilità metabolica e ormonale per favorire l’incremento del peso corporeo e della massa adiposa. Nelle persone con normale tolleranza al glucosio, dopo i pasti generalmente la glicemia non aumenta oltre i 140 mg/dl (7,8 mmol/l) per poi tornare ai livelli preprandiali entro due o tre ore. È quindi salutare che il picco glicemico dopo pasto non superi il valore di 140 mg/100 ml”.

Ai fini del controllo del peso corporeo, come consigliato dall’esperto, è importante il ruolo delle oscillazioni che subiscono i livelli di glucosio nel sangue durante la giornata. In base a queste oscillazioni possiamo infatti capire quanto un alimento sia corretto per la nostra salute.

Se si vuole mantenere la salute metabolica è quindi necessario limitare le oscillazioni di glicemia ed evitare picchi glicemici eccessivamente alti.

In pratica è importante capire cosa succede al nostro corpo quando mangiamo un alimento e sulla base di questo cambiare la nostra alimentazione. La glicemia è uno dei parametri che cambia dopo i pasti e l’osservazione dei valori glicemici ci porta a scegliere il cibo migliore per il nostro corpo.

Il metodo ACPG si basa proprio sulla misurazione della glicemia dopo i pasti. Tramite una piccola puntura sul dito è possibile quantificare il glucosio nel tuo sangue e avere un feedback immediato sulla reazione del corpo agli alimenti.

Il percorso di alimentazione consapevole ci porta a diventare protagonisti della nostra salute, a scegliere in modo autonomo una strategia alimentare sana ma soprattutto personalizzata.

Tutti gli approfondimenti utili sul metodo ACPG sono disponibili al sito https://metodoacpg.it/. Dopo la registrazione, gratuita, si possono vedere i video dei seminari curati dal dott. Rossi, scaricare la guida alimentare, si ha a disposizione la tabella glicemia e tanti altri materiali utili per una alimentazione consapevole.

Inoltre, in tutte le farmacie, parafarmacie ed erboristerie fiduciarie Aboca è anche disponibile il libretto illustrativo “Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo” che presenta il metodo ACPG nel suo insieme.

Conosci il tuo corpo scegli il tuo cibo

Cibi da evitare se si soffre di reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è davvero un disturbo estremamente fastidioso, che di solito si palesa circa 2 ore dopo aver mangiato, quando avrebbe dovuto essersi quasi ultimata la digestione, con rigurgito acido e bruciore. Per reflusso si intende la risalita anomala dei succhi gastrici all’interno dell’esofago. È molto importante fare attenzione all’alimentazione e soprattutto evitare alcuni cibi. Quali?

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Alimentazione per chi fa sport

Per fare sport ci vuole una dieta ben bilanciata, soprattutto per affrontare il consumo di calorie e non sentirsi troppo affaticati. Non parliamo di attività fisica a livello agonistico, ma di uno sport praticato un paio di volte la settimana. Non c’è bisogno di stravolgere la propria alimentazione, occorre solo di prestare più attenzione ad alcuni dettagli.

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Expo 2015, il giusto rapporto tra dieta e salute ci salverà

Una fiera dedicata al cibo, all’alimentazione e alla ricerca. Sono queste le tematiche che domineranno l’Expo 2015 di Milano, al via poco più di un mese. In questi giorni a Miami si è svolto un convegno molto importante, America and the Old World: Food, Health and Culture”, per presentare gli obiettivi dell’Esposizione Universale sull’alimentazione e la nutrizione.

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Expo Milano 2015, il grande evento dedicato alla sostenibilità e all’alimentazione

 

C’è molta attesa per l’Expo 2015, la grande fiera milanese dedicata alla tradizione e alla creatività. Questo evento avrà un focus sull’alimentazione, come settore in via di sviluppo, ma anche strumento per eliminare la fame, la mortalità infantile e la malnutrizione, problematiche che colpiscono 850 milioni di persone nel mondo. Se da un lato la carenza nutrizionale è la prima causa di morte nei Paesi sottosviluppati, l’obesità è una piaga che invece colpisce gravemente gli Stati più ricchi.

 

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L’alimentazione per proteggere la pelle dal sole

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Con l’arrivo dell’estate torna il monito degli esperti, che invitano a fare attenzione ai raggi solari e a proteggersi in modo adeguato. Il sole, infatti, se da un lato aiuta a fissare il calcio e mette di buon umore, può avere anche un effetto negativo sulla pelle. Le esposizioni prolungate e nelle ore più calde, in modo particolare, possono danneggiare seriamente l’epidermide, e questo vale ancor più se l’alimentazione è povera di acqua e frutta.

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Proteggere i denti e conservare un sorriso smagliante con l’alimentazione

Un sorriso che incanta è davvero difficile da trovare. Sono numerose, infatti, le persone con i denti ingialliti o macchiati, magari perché fumano, osservano una scarsa igiene orale o semplicemente non fanno attenzione a quello che mangiano. L’alimentazione, infatti, è molto importante anche nella tutela della salute della bocca. Esistono dei cibi che aiutano a mantenere i denti più bianchi. Ma quali sono e in che modo agiscono?

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Quali sono i cibi associati all’aumento di peso?

 

Purtroppo ci sono cibi che rappresentano una vera tentazione per la linea. A volte mettersi a dieta non significa passare un periodo di privazioni e stenti, ma solo ridurre i potenziali nemici e selezionare quei prodotti che possono essere più salutari. Per farlo bisogna conoscere gli alimenti legati all’accumulo di chili.

Ogni anno gli adulti tendono a prendere circa mezzo chilo. È poca cosa, ma nel corso della vita si può davvero trasformare in un bagaglio di ciccia e grasso abbastanza pericoloso e sicuramente antiestetico. I cibi associati a questo trend negativo sono le patatine fritte che fanno prendere circa 800 grammi in 4 anni,  le bevande zuccherate sono responsabili di 500 grammi, le carni lavorate (insaccati e salumi vari) 400 grammi.

Già riducendo questi prodotti potremmo difendere la nostra linea. Ci sono poi cibi che possono aiutare la perdita di peso, che andrebbero combinati nell’alimentazione quotidiana. Sono in generale gli alimenti poco trattati come frutta, verdura, cereali integrali, noci, yogurt. Anche in questo caso bisogna fare una riflessione: sì ai carboidrati, ma solo se sono di qualità. È bene quindi ridurre i dolci, gli amidi e i cereali raffinati (come il pane bianco e il riso bianco).

Queste sono le regole d’oro per prevenire l’aumento di peso con il passare degli anni. Questa teoria è stata elaborata dagli esperti dell’Harvard School of Public Health di Boston (Usa), con un esperimento su un campione enorme: 98320 donne (dal Nurses Health Study I e II) e 22.557 uomini (dall’Health Professionals Follow-up Study). Queste persone sono state esaminate per 20 anni, ogni quattro anni.

Per prevenire, ovviamente, l’aumento di peso non è sufficiente mangiare bene, bisogna anche fare del sano movimento. L’età aumenta e così anche la pigrizia. Siamo tutti abituati a fare una vita molto comoda e molto lenta (almeno a livello fisico). È importante fare sport e dormire in modo regolare.

 

Per dimagrire nascondere le verdure nei piatti

Tagliare 300 calorie dal vostro menu quotidiano, non sentire la fame e dimagrire. Non è un miracolo. Si può tranquillamente fare mangiando verdure in modo costante. So bene però che sono molte le persone non hanno un buon rapporto con i vegetali e che l’idea di consumare una bella insalatone crea una forma di depressione. È stato verificato da un recente sondaggio: il 40% degli italiani non segue (e non conosce) la dieta mediterranea. Un modo per non dire addio alle cinque porzioni di verdura al giorno c‘è.

Secondo uno studio della Pennsylvania State University (USA), pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition bisogna nascondere i vegetali nei piatti. Questa tesi è stata verificata analizzando una quarantina di uomini e donne. I volontari, durante l’esperimento, hanno consumato colazione, pranzo e cena, una volta la settimana, per tre settimane, in università.

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Dieta proteica per la primavera

L’arrivo della primavera, è spesso accompagnato dal desiderio di liberarsi dei chili di troppo accumulati durante la stagione fredda. Ma cosa fare per perdere peso in modo facile, e senza patire i morsi della fame? La dieta proteica è la soluzione che stavate cercando.

Il nostro organismo, per tenersi in forma, ha bisogno di tutti i nutrienti, dai carboidrati, che devono rappresentare il 60% di ciò che mangiamo, ai grassi, che devono rappresentare il 30%, sino alle proteine, che non possono essere inferiori al 15%. La dieta proteica, invece, come lo stesso nome suggerisce, concede largo spazio alle proteine, dimezzando l’apporto degli altri nutrienti.

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Sushi: controlli sulle importazioni giapponesi

Il sushi finisce nel mirino e scattano i controlli sulle importazioni giapponesi in tutto il mondo. Dopo l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima, infatti, è stata rilevata la presenza di sostanze radioattive sia nel cibo, che nell’acqua.

Alcuni Paesi, hanno persino bloccato del tutto l’import. I dati sono allarmanti, e sembra che la situazione in Giappone sia destinata a peggiorare di ora in ora.

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Tumori: la carne pronta riduce il rischio

Secondo una ricerca condotta dalla Kansas University, coordinata dal professor Scott Smith e pubblicata sulla rivista “Meat Science”, la carne pronta al consumo, ovvero la carne destinata alla cottura alla griglia, limiterebbe il rischio di tumore, purché vengano rispettate certe regole.

Secondo i ricercatori, la carne pronta al consumo, grazie alla marinatura e all’uso delle spezie, sarebbe in grado di ridurre i livelli degli agenti cancerogeni.

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