Allenarsi periodicamente è un ottimo modo per mantenersi in forma. Tra gli sport, più gettonati e salutari ci sono la corsa e il fitwalking. Molte persone prima di mettersi in pista fanno un po’ di stretching, convinte che faccia bene a muscoli e legamenti e che sia perfetto per diminuire i rischi di infortunio. Errore, non è così.
Secondo gli scienziati che hanno presentato il loro studio all’Annual Meeting of the American Academy of Orthopaedic Surgeons (AAOS), infatti, se abbiamo sempre fatto stretching prima di correre è bene continuare a farlo perché ormai i nostri muscoli sono abituati. Smettere di colpo, invece, potrebbe esporci agli infortuni. Al contrario, se non lo abbiamo mai fatto è invece un esercizio inutile.
Per giungere a questa conclusione sono stati presi in esame quasi 2800 podisti che percorrevano 16 o più chilometri alla settimana (ovvero oltre 10 miglia a settimana) e che facevano di norma lo stretching prima di iniziare a correre. I volontari sono tati divisi in due gruppi: il primo dove fare stretching, il secondo no. Le analisi hanno verificato che lo stretching non provoca infortuni o danni ai muscoli, tuttavia non li previene nemmeno se non lo si è mai fatto. Però, tra i potenziali fattori di rischio c’è il fatto di smettere di colpo di farlo. Insomma, è la routine che non va modificata. Il dottor Daniel Pereles di Montgomery Orthopaedics ha dichiarato:
Come corridore io stesso, ho sempre pensato che lo stretching prima di una corsa aiutasse a prevenire gli infortuni tuttavia, abbiamo scoperto che il rischio di lesioni è stato lo stesso in uomini e donne, sia che fossero corridori a lungo che corto chilometraggio, e in tutte le fasce di età.
I ricercatori hanno inoltre evidenziato un altro fattore: ‘rompersi’sono più spesso le persone che hanno subito una lesione negli ultimi 4 mesi, quelle più pesanti (con un indice di massa corporea maggiore) e quelle che normalmente sono abituate a fare allungamento, ma hanno all’improvviso modificato la loro routine.
[Fonte: LaStampa]