Spesa low cost e possibili danni

Hanno definito spesa low cost il modo nel quale la gente, a causa dell’innalzamento dei prezzi ,si avvicina al supermercato e fa i propri acquisti. Uno studio pubblicato sul Lancet ha tentato di analizzarne gli effetti sul lungo termine.

I problemi della spesa low cost

Purtroppo le notizie non sono buone, dato che questa spesa low cost caratterizzata da alimenti non così salutari rischia essenzialmente di mettere a repentaglio la salute. Il seguire una dieta equilibrata consente di poter combattere diverse malattie. La mancanza di soldi dettata dalla crisi e dall’inflazione ha spinto sempre di più le persone a puntare su cibi più economici in grado comunque di garantire la soddisfazione della fame. Portando però il nostro organismo a essere sottoposto a uno stress non indifferente.

In particolare a essere colpiti dai rincari sono stati alimenti come l’olio d’oliva, le uova, le patate, la frutta e la verdura. Anche il latte e i suoi derivati hanno fatto registrare aumenti non indifferenti.

Questo ha portato le persone, per l’appunto, a fare una spesa low cost che come conseguenza ha un impatto importante sullo stato di salute. Nello specifico la ricerca pubblicata sul Lancet si è occupata di studiare la crescita dei fattori di rischio sanitari collegati all’aumento dei costi. E tra di essi è stato evidenziato proprio quello legato all’acquisto degli alimenti in tempo di crisi.

Un atteggiamento che ha portato al calo dell’assunzione di verdure e di grassi buoni rispetto al passato, con un conseguente calo della resistenza del sistema immunitario umano. Il vero problema riguarda la sostituzione di questi alimenti freschi o comunque salutari con il loro corrispettivo meno costoso e ultra processato.

Attenzione agli ultraprocessati e agli additivi

alimenta

Per fare un esempio molto semplice, già prendendo in considerazione la frutta c’è chi potrebbe puntare su dei succhi di frutta di origine industriale con zuccheri aggiunti o su snack caratterizzati da alte quantità di zucchero. Anche la scelta della frutta in scatola non è consigliabile.

Lo stesso è valido per la verdura dove la spesa low cost porta a comprare vellutate e zuppe già pronte che possono contenere molti additivi. Discorso simile è da fare per le chips di verdura, sottaceti e conserve che comunque presentano un minore quantitativo di vitamine e uno maggiore di additivi e zuccheri.

Inutile dire che la spesa low cost dà spazio anche a surimi, bastoncini di pesce, pesce in scatola: in pratica tutte quelle ricette che tutto sono fuorché che salutari. Soprattutto si parla di alimenti che non hanno le giuste quantità di micronutrienti all’interno e che possono rappresentare un fattore di rischio per tutte quelle malattie che cerchiamo di combattere attraverso un’alimentazione sana.

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