A pranzo pasta, la sera bistecca. Quante volte abbiamo fatto questo pensiero? È molta diffusa la teoria che i carboidrati e le proteine vadano separati, per aiutare il corpo non solo a smaltire più rapidamente, ma anche a dimagrire. È realmente così? Come sempre ci sono due fazioni: da una parte quelli che sono convinti che si tratti di un metodo sicuro, dall’altra quelli che invece sostengono che non ci sia una prova scientifica.
La teoria su cui si basa la necessità di dividere le proteine dai carboidrati sta nel fatto che gli acidi e gli alcalini, quando coesistono, tendono a neutralizzarsi. Per digerire le proteine ci vogliono gli acidi, mentre per i carboidrati gli alcalini. Ciò vuol dire che, ingerendo nello stesso pasto entrambe queste le sostanze, la digestione è molto più lenta, lunga ed è comune avvertire una sorta di senso di affaticamento. In linea di massima, chi va in palestra – per esempio – segue diete iperproteiche e si concede i carboidrati solo all’ora di pranzo.
Probabilmente molti di voi strutturano la propria alimentazione così, convinti che le proteine alla sera siano un buon modo per non ingrassare. Non è un concetto totalmente sbagliato, ma quello che spesso ci dimentichiamo è proprio che in ogni alimento ci sono diversi nutrienti, dalle proteine ai carboidrati, dai grassi ai sali minerali. La separazione quindi, per quanto possa essere fatta per macro-categorie, in realtà è solo parziale. Quindi serve veramente dividere questi due prodotti?
Carboidrati e Proteine, separarli non serve
Per un gruppo di esperti non esiste quindi una prova valida che sostenga questa tesi, anzi sono convinti che la digestione sia stimolata dalla combinazione di diversi elementi. Quello che rallenta i processi digestivi è piuttosto la presenza di una dieta molto sbilanciata, grassa e soprattutto la mancanza di movimento. Ricordiamoci che per smaltire quello che ingeriamo non è sufficiente che il nostro corpo ci indichi nuovamente lo stimolo della fame. È un po’ come tenere una macchina accesa in folle in un parcheggio, mentre è fatta apposta per viaggiare sulla strada.
Il prof. Giuseppe Pulina, Ordinario di Zootecnia dell’Università degli studi di Sassari e Presidente ASPA -Associazione per la Scienza e Produzioni Animali, è intervenuto sul tema in un video molto interessante sostenendo appunto che la divisione di queste sostanze sia un errore:
Dimagrire è un problema molto più vasto rispetto alla dissociazione degli alimenti. È un problema di stili di vita, di condimenti che vengono associati agli alimenti. Se nell’insalata metto 4 cucchiai d’olio è inutile che faccio il dissociato, perché quei cucchiai pesano tantissimo. Se la birra invece che a 4,5° gradi, prendo quella da 8°, la faccenda cambia completamente. Chiaro che è molto più buona, però… Associare gli alimenti nella maniera corretta è il modo giusto per alimentarsi, dissociare è il modo scorretto perché mettiamo in modo meccanismi omeostatici di compensazione.
Secondo l’esperto questi meccanismi sono quelli che fanno perdere inizialmente peso. Qual è il problema? Le diete squilibrate alla lunga non solo fanno recuperare i chili persi con gli interessi, ma creano carenze e danneggiano la salute.
Carne magra contro il colesterolo
Questa settimana è stato pubblicato un nuovo studio sponsorizza il consumo di carne magra. Il consiglio principale per contrastare l’innalzamento dei valori del colesterolo è quello di consumare poca carne. Le dosi sono di solito un paio di volte a settimana per quella magra e una per quella rossa. Secondo gli esperti della Pennsylvania State University, seguire una dieta leggera costruita sul consumo di carne magra e seguire una dieta sempre leggera ma basata sull’eliminazione delle proteine animali in termini di colesterolo ha gli stessi effetti. Il problema, sempre stando a quanto sostenuto dai ricercatori, non è il consumo della carne (che sia bianca o rossa), quanto l’assunzione di grassi. È bene quindi fare molta attenzione al taglio.
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