La Schisandra è una pianta officinale della medicina cinese appartenente alla famiglia delle Magnoliaceae, di cui si utilizzano sia i frutti (bacche di colore rosso), che i semi. Il nome singnifica “seme dei 5 aromi” ed è una pianta ricca di principi attivi, impiegata soprattutto in caso di astenia e stress, ma anche contro la fame nervosa, in quanto è adattogena. Vediamo insieme le sue proprietà.
La Schisandra è ricca di principi attivi quali: lignani, acido citrico, acido malico, acido tartarico, vitamine A, C, E, steroli e tannini. Al pari del ginseng, vanta proprietà adottogene, con un effetto però più blando e con una minore tossicità. Aumenta la resistenza allo stress, tende a regolarizzare il pH gastrico, stimola il sistema nervoso centrale e combatte i radicali liberi. In particolare:
- Combatte l’astenia e lo stress
- Normalizza la pressione
- Rafforza le difese immunitarie
- Migliora l’aspetto della pelle
- Stimola il recupero e regola il rilascio degli acidi gastrici
- Stimola il sistema nervoso centrale
- Aumenta i riflessi
- Aiuta nella depressione
- Combatte il mal di testa e l’insonnia
- Aumenta le capacità cognitive e la memoria
- Ha proprietà antibatteriche
- Migliora la vista
- Ha proprietà antiossidanti
- Ha proprietà antitussive ed espettoranti
- Protegge il fegato dalle tossine
Poiché aiuta a combattere lo stress, la Schisandra è indicata anche in caso di fame nervosa, che spinge a mangiucchiare continuamente, anche in assenza di una reale necessita di mangiare.
La Schisandra non ha particolari effetti collaterali, tuttavia, può causare disturbi di stomaco, diminuzione dell’appetito, orticaria, potrebbe occasionalmente provocare bruciore gastrico, acidità gastrica. Chi soffre di esofagite da reflusso, ulcera peptica, epilessia, pressione alta e ipertensione endocranica deve assumerla con cautela. Anche se non ci sono studi in merito alle interazioni, è preferibile non assumere farmaci contemporaneamente alla Schisandra, in quanto la S. induce l’attività degli enzimi metabolizzanti epatici. Inoltre, è controindicata in gravidanza e durante l’allattamento.
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