Proteggere la propria salute con le tisane ai semi di finocchio

La tisana al finocchio è la principessa delle tisane ed è molto diffusa nelle case degli italiani. Il finocchio è però un prodotto molto dibattuto e studiato perché se da una parte fa benissimo, soprattutto in caso di problemi digestivi, dall’altro potrebbe contenere qualche sostanza dannosa. Iniziamo però a vedere le sue proprietà anticancerogene, messe in evidenza dai ricercatori italiani del Centro di Medicina Integrativa di Careggi

Semi di finocchio contro il cancro

Questa semplicissima tisana contiene moltissime sostanze anticancerogene che la rendono davvero un elisir di lunga vita. A scoprirlo sono stati i medici del Centro di Medicina Integrativa di Careggi (Firenze) che hanno evidenziato come i polifenoli, antiossidanti molto noti, siano in grado di inibire la cancerogenesi e favorire l’apoptosi, il termine scientifico che indica la morte delle cellule che sono degenerate. I semi di finocchio, inoltre, hanno un elemento in comune con il noto tè verde, ovvero l’EGCG, epigallocatechina-gallato, un particolare tipo di polifenolo.

Nessuno lo sapeva fin ora, neppure noi! Aver trovato nel finocchio queste sostanze è doppiamente importante per la loro diretta attività protettiva, ma anche perché bloccano le SULT, cioè le Sulfotransferasi, enzimi responsabili dell’attivazione tossica dell’estragolo, sostanza presente in piccole quantità nell’olio essenziale di finocchio e dello stesso basilico.

Ha spiegato in questo le caratteristiche dei semi di finocchio il dottor Fabio Firenzuoli, principale autore dello studio. Questo si contrappone ad alcune teorie invece emerse nelle ricerche precedenti, che sostenevano l’esatto contrario. Qualche mese fa, infatti, sui giornali era apparsa la notizia che il finocchio fosse cancerogeno, o meglio che alcuni composti inseriti nelle tisane digestive o per aumentare il latte delle mamme dopo il parto potessero favorire l’insorgere del cancro.

Le tisane contengono estragolo, ma allora fanno male?

Nel mirino è finito l’estragolo, elemento contenuto nel finocchio ma anche in tante altre piante. Per esempio nel basilico, uno dei profumi base della cucina Mediterranea. L’estragolo da solo e in grandi quantità, sicuramente, non fa bene, ma all’interno del finocchio è praticamente innocuo. Inoltre, all’interno della stessa pianta ci sono altre sostanze anticancerogene in quantità decisamente superiore, come i polifenoli, che si contrappongono e inibiscono questa sostanza.

È bene non analizzare mai quindi un rimedio naturale scindendo gli elementi che lo contengono. Bisogna avere un quadro completo prima di scegliere se privarsi di prodotto oppure no. Questo vale per la medicina alternativa, ma anche per quella tradizionale. Se leggessimo solo le controindicazioni dei farmaci, non li prenderemmo più? I semi, inoltre, sono adatti a qualsiasi età, anche per i bebè che soffrono di coliche o per le mamme che hanno poco latte.

Indicazioni delle tisane ai semi di finocchio

Gli infusi sono perfetti soprattutto in caso di disturbi digestivi, come gonfiore addominale, fermentazione, flatulenza, difficoltà di digestione. Sono molto indicate anche per le colichette, come abbiamo accennato prima, e di solito si somministrano tra una poppata e l’altra, proprio con il biberon, per evitare la formazione di gas nel pancino del piccolino. In alternativa, si possono impiegare anche la Melissa e la Camomilla. È consigliabile, tra le tante cose, anche per altri due problemi: stimolare l’appetito e aumentare la montata latte.  Gli esperti sostengono che il latte della mamma acquisti un sapore migliore e che il neonato sia più stimolato ad attaccarsi al seno.

Come e quando si deve consumare la tisana?

Non c’è una regola precisa, sicuramente prima dei pasti è il momento migliore. Le dosi indicate sono circa 10/15 grammi in un litro.  La tisana va tenuta in infusione per circa un paio d’ore. Non ha alcun tipo di controindicazioni e in linea di massima si consigliano tre tazzine da caffè al giorno per combattere i più classici disturbi intestinali.

[Fonte: LaStampa]

Condividi l'articolo: