Salumi e insaccati aumentano il rischio di diabete

 

Cosa mangiare per contrastare il rischio di diabete di tipo 2? Ognuno di noi deve seguire una dieta, ovviamente calcolata sul proprio stile di vita e sulle necessità riguardanti la propria salute. Insomma, i regimi devono essere personalizzati, anche se ci sono delle regole comuni da tenere ben presenti. Per esempio, che consumare salumi e insaccati può aumentare il rischio di diabete.

A sostenerlo sono i ricercatori della Harvard School of Public Health, che hanno realizzato un studio enorme proprio su questo tema. Noi italiani mangiamo moltissimi salumi, ma anche gli americani tra salsicce, hot dog e bacon fritto non scherzano. Gli esperti hanno verificato che ogni 50 gr di carne trasformata in insaccato aumenta del 51% l’insorgere del diabete.

Molto diverso invece il rischio se si consuma della carne così, al naturale. Per esempio, una bistecca o una scaloppina. In questo caso, la possibilità che il diabete insorga è del 19%. Per chiarire i risultati Frank Hu, uno degli autori dello studio, ha dichiaro:

Questi dati hanno enormi implicazioni per la salute pubblica, dato il crescente consumo di carni in tutto il mondo e la connessa possibile crescita di diabete di tipo 2. La buona notizia è che tali fattori di rischio possono essere facilmente compensati scambiando il consumo di carne con prodotti proteici più sani.

I ricercatori inoltre invitano a mangiare noci, carni bianche, latticini a basso contenuto di grassi per contrastare l’insorgere della malattia. Insomma, la cosa migliore è variare il più possibile la propria alimentazione e soprattutto moderare il consumo di alcuni cibi. Questo non vale solo per il “rischio diabete”, ma anche per il colesterolo e per tutte le malattie cardiocircolatorie.

Tenete conto che già qualche anno che si parla di epidemia obesità e di conseguenza di diabete: negli Usa più dell’11% delle persone con un’età superiore ai 25 anni, quindi 25,6 milioni di persone, sono ammalate e nel mondo dovrebbero essere 350 milioni. Sono numeri da capo giro destinati a crescere.

 

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