L’assunto “magro è bello” non è più vero, almeno in alcuni casi; a sostenerlo sono due studi congiunti pubblicati qualche giorno fa sull’European Heart Journal, secondo i quali le persone normopeso o sottopeso sarebbero più a rischio di morire in caso di malattie cardiovascolari rispetto agli obesi.
Gli studi in questione sono stato condotti congiuntamente da un team di ricercatori dell’Università di Granada, in Spagna, dal Karolinska Institutet in Svezia e dall’Università del Sud Carolina negli Stati Uniti. La prima di queste ricerche ha coinvolto oltre 43mila persone raccolte in ventiquattro anni, ossia facenti parte del “US Aerobics Centre Longitudinal Study”; da questo gruppo di persone è stato ricavato un sottoinsieme di obesi che è risultato essere sano, ovvero di non soffrire di ipertensione, colesterolemia e diabete.
Ciò che differenziava gli obesi sani dagli altri obesi con varie patologie era il fatto che i primi praticavano attività fisica mentre i seconfi no; in pratica l’esercizio fisico riusciva a compensare la condizione di obesità garantendo una migliore salute nonostante il peso. A tal proposito il dott. Francisco Ortega, principale autore dello studio, ha spiegato:
Riteniamo che maggiore esercizio fisico influenzi positivamente i sistemi del corpo e degli organi principali e contribuisca a rendere più sano metabolicamente un individuo, comprese le persone obese.
Lo studio ad aver destato maggiore interesse è stato quello condotto dall’Università svedese, in quanto ha evidenziato che in presenza di malattie cardiovascolari le persone sottopeso e normopeso avevano un maggiore rischio di morire rispetto a quelle obese o in sovrappeso.
Ovviamente i risultati di questi studi non vogliono essere un incoraggiamento all’obesità: la maggior parte dei medici sostengono l’importanza di mantenere il peso nella norma per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e che fare una costante attività fisica aiuta a mantenersi in forma anche in caso di obesità o sovrappeso.
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